giovedì 24 settembre 2015

Vacanze 2015 n. 3: la crociera seconda parte






Durante la notte la Liberty of the seas ha varcato il confine invisibile che separa gli USA dal Canada e noi sbarchiamo a St.John, un paese fondato nel 1785 da un gruppo di lealisti che disapprovavano la ribellione dei coloni verso l'Inghilterra, sacra madrepatria e volevano iniziare una nuova vita. Qualche decade più tardi, un nutrito gruppo di irlandesi che cercavano rifugio da non so più che cosa, raggiunsero questa zona e popolarono anche loro New Brunwick e la baia di Fundy. Dopo un periodo sereno, un grande fuoco rase al suolo la cittadina, che fu ricostruita con case in stile vittoriano.

La prima sosta è alla torre difensiva della città, che si chiama Carlo Martello Tower









Chiesto alla guida come mai la torre abbia questo nome, non lo sa. Non sa nemmeno chi sia Carlo Martello, non l'ha mai sentito nominare.....Le diciamo che è il nonno di Carlo Magno, ma la signora non conosce neppure lui. Amen!

In questo punto della città si può assistere ad un fenomeno molto strano: le reversing falls rapids. Succede quando le rapide che sfociano nella baia incontrano l'oceano e la fortissima differenza delle maree fa in modo che l'acqua corra per alcune ore in un senso e in altre ore nel senso inverso in quanto prima il fiume entra nel mare e poi il mare entra nel corso del fiume. Si crea una forte turbolenza nel momento in cui la marea è alla stessa altezza dell'acqua del fiume,  quando il dislivello è molto alto, invece, le acque sembrano calme.
Noi ci siamo andati in due momenti diversi della giornata:










Il centro è molto carino, c'è una bella piazza con un parco e un cimitero come tutti quelli che ho visto in questo viaggio: un prato con tante lapidi, tra le quali si può passeggiare.
Un giro all'antico mercato coperto della città e poi si va in un posto sulla costa, dove ci sono due antichi ponti coperti e un faro




























sulla spiaggia si possono raccogliere sassi con disegni di cerchi, che pare portino fortuna, ma il tempo è talmente brutto, che non sono invogliata a fare una ricerca. Nemmeno le grotte sulla spiaggia sono visitabili, quindi andiamo tutti al ristorante per un'altra specialità del posto: la clam chowder, che a me piace moltissimo. A Giorgio, purtroppo, no.
Dopo, facciamo una puntatina in un classico pub irlandese ( e noi non beviamo birra, accidenti!) poi, via, sulla nave un'altra volta.



Abbiamo scoperto un canale tv dove trasmettono solo film molto vecchi, in bianco e nero, o colorati in un secondo tempo e ci stiamo divertendo a vederli. La trama è intuibile anche se non si capisce moltissimo dei dialoghi e mi dispiace che alcuni di quelli non siano mai arrivati in Italia. Sono storielle di equivoci, di ricche ereditiere e squattrinati fidanzati, che si rivelano più attendibili dei falsi cicisbei che conquistano i padri....si ride! Siamo negli anni venti, mi sembra.
Un altro film, più recente, racconta dei giorni in cui Agatha Christie era scomparsa.  Vi ricordate che Mianna ce ne aveva parlato qui http://ilclandimariapia.blogspot.it/2012/07/agatha-christie.html?
Non ho potuto veder finire il film, perchè era ora di cena, ma pare che fosse sostenuta l'ipotesi che Agata avesse inscenato il proprio omicidio, facendo ricadere la colpa sul marito, per vendicarsi di essere stata abbandonata. Non ne sono sicura, però, non ho visto la conclusione purtroppo.
Il giorno dopo arriviamo ad Halifax, nella Nova Scotia: finalmente c'è il sole. Halifax è una città bella e grande, fondata dagli ufficiali inglesi, che ne avevano riconosciuto l'importanza strategica come base militare, fu poi popolata da migliaia di emigranti europei: francesi, irlandesi, scozzesi e anche da molti schiavi che fuggivano dagli stati del sud degli USA. Per un periodo fu utilizzata come Ellis Island fu poi utilizzata nel secolo seguente. La guida ci ha narrato le vicende storiche di questa zona, ma sinceramente non ho capito molto. Fatto sta che molti dei lavoratori del settore turismo sono vestiti con il kilt.





Facciamo un giro sul pier e visitiamo un interessante museo delle linee navali Cunard, poi  andiamo a mangiare la solita aragosta. Incominciano a spuntarmi le chele....e Giorgio non ne può più, tanto che si fa portare qualcosa d'altro.











Nel pomeriggio andiamo al villaggio di Peggy's Cove, che è abbastanza lontano, ma vale la pena non perderlo











Rientrati ad Halifax, ci portano a vedere il forte, cosa di cui avrei fatto a meno molto volentieri....c'erano negozietti, vicino al porto, che mi sembravano molto più interessanti....






ma dopo il forte c'è da vedere un bellissimo giardino comunale, che la guida ci mostra anche se è fuori dal "pacchetto" perchè ne va giustamente orgogliosa: è bellissimo!












  
e rientrando al porto scopriamo che al suo interno ci sono vari negozi dove mi diverto a frugare: trovo perfino un angolo vintage dove compero un librino che condividerò con i miei amici e una scatola di cubi con le storie di Perrault. Cosa desiderare di più?

1 commento:

  1. Bellissimo il negozio con tutti quei castori! E poi i ponti di legno coperti, e le casine tutte colorate: Avrei voluto essere con te!

    RispondiElimina