lunedì 11 gennaio 2016

Il rubino


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Dopo il diamante, il rubino è la pietra preziosa più pregiata in assoluto.
Conosciuto da migliaia di anni, per molte antiche culture il rubino è stato un simbolo sacro e come tale veniva utilizzato per adornare statue e idoli. Dai re veniva utilizzato per abbellire le corone e gli scettri.







Il rubino è caratterizzato da una colorazione rossa dai toni vivaci, anche se è possibile trovarlo anche rosato o color vinaccia. In genere è una pietra preziosa brillante ed estremamente dura.
La gamma dei colori del rubino va dal rosato alle sfumature dell’arancio, del porpora e del rosso-marrone a seconda del cromo e del ferro contenuti nella pietra. Il colore più richiesto è quello designato come "sangue di piccione", un rosso vivo con un tocco di blu.






Il nome rubino deriva il nome dal latino “ruber”, rosso. Mentre molte gemme rosse continuarono a essere chiamate ‘Rubini’ fino ai progressi della scienza gemmologica nel XVIII secolo, per tutta l’antichità Rubino, Granato e Spinello vennero complessivamente designati col termine “carbunculus” (‘piccolo carbone’ in latino). Note agli antichi Greci col nome di “antrax” (carbone vivo), queste pietre erano bellissime gemme di colore rosso intenso che, esposte al sole, diventavano del colore dei carboni ardenti.







Ultimamente molte analisi sono state eseguite anche sui gioielli antichi e uno dei più famosi errori fu riscontrato nei gioielli della corona britannica, con il "Rubino del principe nero" e il "Rubino del Timur", entrambi riconosciuti come spinelli.











Il Rubino è da sempre il protagonista di miti e leggende: gli antichi indiani credevano che il Rubino possedesse un fuoco interno che avrebbe avuto il potere di garantire una lunga vita, mentre nel Medio Evo si credeva avesse poteri divinatori e che il suo colore si oscurasse in vista di disgrazie. Usati dagli abitanti della Birmania come talismani contro le malattie, la cattiva sorte e le ferite, i Rubini erano noti un tempo come ‘gocce di sangue sgorgate dal cuore della madre terra’. 







Nei testi puranici si narra che il dio-sole Surya rubò il sangue di Bala, un demone dotato di grandi poteri, e fuggì vagando per i cieli e rivestendoli del suo splendore. Il re dell’isola di Sri Lanka, Ravana, decise però di placare il volo del dio, poiché geloso della sua magnificenza. In un primo momento Surya sembrò spaventato e lasciò cadere il sangue del demone, che si depositò sul fondo di una distesa d’acqua nella regione di Bhararta. In poco tempo le rive dell’acqua si riempirono di splendide pietre preziose dal colore rosso acceso e penetrante, luminose e potenti proprio come Surya.




Anche i popoli germanici e romani non sono stati immuni al fascino del rubino. La leggenda narra infatti che il celeberrimo eroe della mitologia germanica, il potente Sigfrido, sconfisse i Nibelunghi con la sua spada Burgundi, un arma magnifica con l’impugnatura tempestata di rubini rossi e lucenti.





Famoso presso gli indiani come “ratnaraj”, re delle gemme, la pietra di nascita del mese di luglio rappresenta il fuoco della passione, il coraggio,  la forza vitale, la carità divina.
Dà stabilità alle emozioni e preserva dal tradimento. Dà forza fisica e spirituale.
 In Europa, veniva posto al centro delle corone reali per ricordare la passione e il sangue di Cristo.





Il rubino è da sempre una pietra legata alla nobiltà, tanto da essere considerata la più magnificente di tutte le gemme. Gli antichi credevano fosse più prezioso rispetto agli altri minerali, compreso il diamante. Venerato in più culture attraverso la storia, il rubino è sempre stato visto come un talismano di passione, protezione e prosperità. Simboleggia il sole e il suo colore brillante è simile a una fiamma inestinguibile. È stato a lungo usato come amuleto per tenere lontane piaghe e pestilenze e, indossato, metteva in guardia da pericoli imminenti, proteggeva la salute e bandiva tristezza e pensieri negativi. Si pensava portasse serenità, allontanasse gli incubi, aumentasse la voglia di vivere e aiutasse a risolvere le dispute.







Oggi le proprietà del rubino non sono considerate meno sorprendenti. Questo bellissimo cristallo emana un raggio rosso puro, con una vitalità senza eguali nel regno minerale. Stimola attivamente il chakra di base, o primo chakra, aumentando la vitalità e il “chi” – l’energia della forza vitale – in tutto l’organismo e nello spirito. Favorisce chiarezza mentale, concentrazione e motivazione e dona un senso di potere a chi lo indossa, con un’autostima e una determinazione che fanno superare la timidezza e spingono a osare.





 Il minerale incoraggia il piacere sensuale, stimola il cuore e migliora la circolazione sanguigna.  È sempre stato associato all’amore appassionato e, in antichità, veniva considerato una pietra adatta alle nozze.
L’intensa energia del rubino acuisce la mente, portando una maggiore consapevolezza ed un’ottima concentrazione. Favorisce un atteggiamento coraggioso e può aumentare il proprio successo durante discussioni per polemiche o controversie. Protegge anche quelle nature sensibili che mancano di autostima, facendo superare il timore di non essere belli o amabili. Viene considerato, non a caso, un “cristallo di luce” nei momenti bui della propria vita, facendo superare il sovraccarico di pensieri e stress. 



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