sabato 30 gennaio 2016

Enigma

Tutte queste regole sulla privacy, firma autorizzazione controfirma, avrebbero dovuto inventarle tanto tempo fa, quando ero una ragazzina di dodici o tredici anni e, in quanto tale, con tendenza ad esternare in forma scritta le piccole emozioni e i primi palpiti del cuore auspicandone la successiva riservatezza. Invece, niente, nessuna privacy era garantita...

Ricordo che all'epoca mi era capitata tra le mani una di quelle agendine con la rubrica telefonica nelle ultime pagine, di quelle per intenderci che sono sparite dopo la nascita dei cellulari. Aveva una copertina di finta pelle rossa e abbastanza spazio nelle pagine interne per scrivere qualche sciocchezza...l'ho visto sull'autobus.... aveva un maglione azzurro...cose così. Portavo quel libricino sempre con me, era il mio segreto. Un giorno però lo dimenticai non so dove per qualche ora e quando lo trovai pensai che nessuno avesse avuto il tempo di metterci il naso. Pensavo male.

All'epoca la gerarchia familiare era fatta di tre livelli: in alto c'era mio padre con tanta autorità e altrettanta responsabilità; al secondo  livello c'erano le donne di casa, mia madre e le mie sorelle già grandi; al terzo posto c'ero io, la bambina. Praticamente la differenza tra il secondo e il terzo livello era che loro avevano il ciclo, io no, ma tanto bastava per esercitare il controllo.

A pensarci adesso non provo altro che tenerezza nei confronti di quelle persone che si prendevano cura di me in mille modi, ma allora mi infastidiva pensare che conoscessero sentimenti  che per me erano solo miei. Forse incominciavo a rendermi conto di non essere più solo una tessera incastrata nel puzzle della famiglia.

Che avessero letto e commentato il mio piccolo e sciocco diario fu evidente dai sorrisi furbetti, dalle battute allusive, dalle occhiate complici che si scambiavano. Ero furibonda, già pensavo alla vendetta e per metterla in pratica inventai un codice cifrato.

In realtà  quel gioco, che all'inizio sembrava divertente, alla lunga divenne troppo complicato e così smisi di tenere un diario. Da allora mi chiamarono La Tomba.

Il mio codice comunque non era un caso raro dal momento che l'uomo ha sempre cercato fin dalla notte dei tempi di nascondere messaggi strategici da occhi nemici . Ci sono tracce di cifrari antichi nella tradizione ebraica,nelle tombe egizie, presso gli Spartani e pare che Giulio Cesare si servisse di un cifrario personale che portava il suo nome, un sistema crittografico considerato oggi elementare.







Il primo sistema di cifratura polialfabetica, il disco cifrante, fu descritto da Leon Battista Alberti,  nel suo De Componendi Cyfris intorno al 1467.
L'apparecchio si componeva di due dischi concentrici, rotanti uno rispetto all'altro, contenenti un alfabeto ordinato per il testo in chiaro, e un alfabeto disordinato per il testo cifrato, il tutto corredato da studi di statistica e matematica che non saprei come spiegare in breve.




Nel secolo scorso ebbe grande notorietà  Enigma, una macchina elettro-magnetica usata per cifrare e decifrare messaggi.
Nata per contrastare lo spionaggio industriale, la macchina non aveva avuto l'auspicato successo commerciale  e pertanto, dopo alcuni aggiustamenti, fu utilizzata dalle forze armate tedesche durante il periodo nazista e nella seconda Guerra Mondiale per la facilità d'uso e la presunta indecifrabilità.

La macchina Enigma aveva l'aspetto di una macchina da scrivere con due tastiere : la prima, inferiore, e la seconda nella quale i tasti erano sostituiti da lettere luminose che si accendevano ogni volta che si premeva un tasto sulla tastiera effettiva: la sequenza delle lettere che si accendevano dava il messaggio cifrato.

Nonostante fosse continuamente modificata e potenziata per tutto il periodo in cui fu utilizzata, un gruppo nutrito di esperti riuscì a violarla. I primi furono un gruppo di ingegneri polacchi nel 1932 e poi, alla scoppio della seconda guerra mondiale, da un team di specialisti e matematici insediatosi a Bletchey Park in Inghilterra, guidati da Alan Turing e dalla sua Bomba.





Nel 1940 Alan Turing era un giovane ingegnere informatico di 28 anni , geniale e bizzarro, che non vantava una brillante carriera scolastica perchè, come diceva il suo professore, perdeva tempo in ricerche di matematica superiore, trascurando lo studio di quella elementare. La Bomba era un calcolatore da lui progettato per decifrare rapidamente  i messaggi tedeschi codificati con Enigma, con il quale fu possibile risalire alla chiave di lettura utilizzata.
Per questo oggi Alan Turing è considerato un vero genio, un profeta dell'intelligenza artificiale da lui teorizzata già negli anni Trenta quando non era stato ancora creato  il primo computer.




Nonostante che per i suoi meriti fosse decorato in vita con l'Ordine dell'Impero Britannico e poi nominato membro della Royal Society, Alan Turing non ebbe una vita facile, soprattutto dopo che nel dopoguerra fu processato per atti osceni in quanto omosessuale.
Sottoposto ad una cura ormonale che lo rese impotente, entrò in depressione e morì a soli 42 anni nel 1954. Secondo la versione ufficiale lo scienziato si sarebbe suicidato ingerendo del cianuro accompagnandolo con una mela. Stando ad una biografia recente, Turing, che custodiva importanti segreti ma era ritenuto incontrollabile, era considerato un pericolo per i servizi segreti che avrebbero inscenato un suicidio per liberarsi di lui.

Con imperdonabile ritardo la Gran Bretagna ha chiesto scusa ad Alan Turing dedicandogli una statua nella città di Manchester che lo ritrae con una mela in mano.






Tra le numerose leggende che circondano il famosissimo logo della "Apple", ce n'è una che collega la mela morsicata al ricordo di Alan Turing.

Nel 1983 fu pubblicato il libro "Enigma" di Robert Harris, ambientato proprio a Bletchley Park, che racconta, condensandola in poche settimane, la decodifica di Enigma.

Nel 2001 la storia passò sul grande schermo,con un film prodotto da Mick Jagger, con la regia di Michael Apted.




mentre del 2014 è uscito con il titolo The Imitation Game,il film sullo stesso argomento diretto da Morten Tyldum, con protagonista Benedict Cumberbatch nei panni del matematico e crittoanalista Alan Turing.




Ed è proprio dopo aver visto questo film in TV qualche giorno fa che ho cercato di saperne di più su Enigma.

3 commenti:

  1. Guarda adesso è tardi ma commento lo stesso. Avrai un commento più approfondito domani se ti va. Comunque, se proprio vogliamo dirla tutta, i codici criptazione e decriptazione esistono dai tempi di Giulio Cesare con il suo codice. Ma questo come potrai capire è un sistema di criptaggio arcaico.

    https://it.wikipedia.org/wiki/Cifrario_di_Cesare

    Spero di esserti stato utile. A scusami se non mi sono presentato Andrea piacere.

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    1. Grazie Andrea per il commento.Di crittografia so veramente poco; quello che mi ha attratto di più dell'argomento è la vicenda umana di Alan Turing che, come molte persone superintelligenti, ha finito per essere spaventosamente solo. Per questo amo la mia mediocrità...

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  2. Anche io ne conosco poco di criptologia. In un libro che ho letto è uscito fuori enigma e da li ho scoperto il tutto. Anche il fatto di Cesare. Mi pare pare proprio "Crypto" di Daw Brown non vorrei sbagliarmi. Ha l'hobby per la lettura?

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