Il Rinascimento e l’età moderna
Fu grazie ai primi studi di chimica, ai nobili e sovrani rinascimentali come come Caterina Sforza, Isabella e Alfonso d’Este, Lucrezia Borgia, Cosimo de’ Medici, Elisabetta I d’Inghilterra, e all’arrivo di materie prime – come cacao, vaniglia, chiodi di garofano – dai viaggi degli esploratori che la profumeria trovò un nuovo momento di vigore. Patria dei profumi erano la Spagna che deteneva il monopolio di ingredienti ricercati e costosi come l’ambra grigia e lo zibetto, Firenze e Venezia per i loro laboratori.
La profumeria in Francia arrivò con Caterina de’ Medici e il suo profumiere nel 1633. Da quel momento si diffuse a tal punto da far diventare la Francia uno dei mercati di riferimento. Versailles impose la sua moda e i suoi costumi durante il Secolo dei Lumi: si fissarono i canoni di eleganza femminile e si diffusero fragranze delicate che fecero la fortuna delle prime case parigine.
È del XVII Secolo anche la creazione dell’Acqua di Colonia.
Il mondo della profumeria, aristocratico per eccellenza, entra in crisi con la Rivoluzione Francese. Nel XIX Secolo la liberalizzazione del commercio diede nuovo vigore al settore e nacquero aziende come Guerlain.





Il Novecento
È nel Novecento che il profumo diventò un prodotto esclusivo con nome e flacone studiato appositamente per il prodotto. Fu il periodo della  Belle Epoque e delle creazioni d’avanguardia di Coty e Lalique, una nuova era segnata anche dall’introduzione dei prodotti di sintesi come i fissatori e le aldeidi, usate per la prima volta in Flomary e consacrate nello Chanel N°5. Tra le due guerre apparvero, invece, i nomi dell’Alta Moda nel mondo della profumeria.

È nel DopoGuerra che il profumo si democratizzò ed i prodotti in commercio diventarono meno complessi. Nelle profumerie comparve anche l’eau de toilette per uomini, anche se il profumo maschile restò legato al rito della rasatura.