martedì 4 agosto 2015

Borsette



Borsetta = indispensabile accessorio femminile soggetto alle variazioni della moda e importante dettaglio del nostro abbigliamento.
 C'è perfino, ad Amsterdam, un museo della borsetta, che ne racconta la storia e ne raccoglie esemplari dal medioevo ad oggi. 
La borsetta, per ogni donna, è un po' come un tempio: contiene TUTTO quello che le può servire quando è fuori casa e non c'è donna che non si scocci se qualcuno ci mette il naso. Perchè siamo tutte gelose delle nostre cose privatissime e che teniamo nella borsetta.
Non c'è stilista che non si sia cimentato nella creazione di borse e borsette; alcune sono state dedicate a persone famose e altre sono state talmente apprezzate dal pubblico, da  diventare oggetti cult.
Una borsa griffata diventa una it-bag quando, dopo la stagione in cui è stata lanciata, continua ad essere ricercata e desiderata e quando gli stilisti, che se ne rendono conto, la rivisitano e la reinterpretano rinnovandola e riproponendola nelle loro sfilate anche dopo decenni.







La Kelly di Hermes (dedicata a Grace Kelly)
 Nasce con la fondazione della maison Hermès come borsa porta sella per i cavalieri che partecipavano alle battute di caccia. 
 Nel 1930 la maison decise di farne una borsa da donna riducendone il formato. 
 Negli anni '50, questa borsa, dal formato decisamente grande e dall'inconfondibile chiusura a battente con "serratura", è già uno dei successi della casa.
Grace Kelly, per nascondere la gravidanza della sua primogenita Carolina, si copriva la pancia con questa borsa a mano e nel 1956 Grace compare sulla rivista “Life” con al braccio la borsa che da quel momento si chiamerà "Kelly" e diventerà un oggetto di culto, anche se in realtà era un modello del 1932 chiamato “sac à courrois”, ispirato ad un sacco per la sella!
 Oggi la Kelly esiste in 7 misure diverse: dalla mini mini Kelly alla Kelly 40, ma il formato "classico", il più richiesto, è la Kelly 32. Tutte le versioni sono disponibili in vari tipi di pelle: dal vitello alla lucertola, dal coccodrillo allo struzzo, e in diverse varianti colore.






La Birkin di Hermes (dedicata a Jane Birkin)
Era il 1984 quando il presidente di Hermès, Jean Louis Dumas, a bordo di un volo Parigi-Londra si accorge che Jane Birkin sta cercando qualcosa nella sua vecchia sacca di vimini da cui cade un’agenda Hermès.
«Non si trova mai niente in queste borse, sono così scomode», dice Jane e Dumas le promette di disegnare un modello pratico ed elegante, fatto per le sue esigenze.
Così nasce la famosa Birkin, capiente e floscia, serrata dalla chiusura oro e due passanti.
Poi sono arrivate varie misure, dalla più piccola alla più grande, fino alla «Shoulder Birkin», la versione di J. P. Gaultier con manici allungati.All’inizio la si vedeva al braccio di Jane Birkin, oggi invece la vediamo indossata da famosissime  star.





La Jackie O di Gucci
Tra gli anni ’50 e ’60 viene creata la celebre Jackie O. in onore di Jacqueline Kennedy Onassis.
Era una borsa a sacchetto che Jackie portava spesso come shopping-bag insieme ad una borsa più preziosa ed elegante, tutte e due allo stesso braccio.
Quando il modello, nato alla fine degli anni '50, è stato rieditato alla fine degli anni '90 è stato quasi naturale battezzarlo “Jackie O”.
D'altronde prima dell'arrivo delle pop star, erano donne come Jackie e Grace le icone dell'eleganza internazionale.
E' realizzata in tela con le finiture e la tracolla in pelle e la chiusura a moschettone.






La Lady Dior
Tra le innumerevoli it bag firmate da Dior, la più famosa resta la Lady Dior, creata in onore di Lady D nel 1995. La borsa fu realizzata su richiesta di Bernadette Chirac, allora first lady francese, che voleva farne omaggio a Lady Diana in occasione della sua visita per rendere omaggio a Diana d’Inghilterra, ospite all'inaugurazione di una mostra al Gran Palais di Parigi. Il modello, piccolo e agile, rielabora tutti i tratti più riconoscibili e simbolici della maison francese: il motivo a cannage e i charms che riproducono il logo Dior.




La 2.55 di Chanel
Un'altra borsa che ha superato il mezzo secolo di vita senza peraltro darlo a vedere è la Chanel 2.55, disegnata da Mademoiselle Coco in persona, che la battezzò in maniera tanto minimale proprio perchè fu creata nel febbraio del 1955. La versione attuale, ridisegnata da Karl Lagerfeld, differisce dall'originale solo in alcuni dettagli (come il matelassè, la pelle intrecciata alla catena della tracolla e il logo posto sulla chiusura che in origine non c'erano), ma il disegno della borsa è esattamente quello firmato da Coco Chanel più di 50 anni fa.
Anche la 2.55 è continuamente soggetta a reinterpretazioni estrose, ed è disponibile in diverse misure. Aldilà delle rivisitazioni stagionali, è inutile dire che il modello base (o meglio la Reissue di Karl Lagerfeld, che si ispira alla originale 2.55) è un must pressochè immortale.








La Bagonghi di Roberta di Camerino
Una borsa legata a principesse e nani. La principessa è Grace Kelly, che la indossò quando venne a Roma e il nano è Bagonghi, il clown che Roberta di Camerino aveva visto al circo quand’era piccola.
Quando dovette scegliere il nome da dare alla sua borsa le venne in mente quel nano, la cui testa le ricordava la forma della borsa.
Fu la prima borsa realizzata in velluto: la stilista si ispirò ai bauletti dei medici ottocenteschi e alla tradizione pittorica e artigianale veneziana, soprattutto quella delle gondole: per le chiusure e le borchie si ispirò ai specialisti dell’ottone, per i velluti ai maestri del disegno a scavo nel tessuto.






La Baguette di Fendi
 È stata presentata per la prima volta nella primavera del '96 e da allora è diventata oggetto di culto, il suo nome nasce dal fatto che la si porta sotto il braccio proprio come fanno i francesi con i filoni di pane. Questo costosissimo accessorio, tanto piccolo da risultare quasi inutile, è prodotto con ogni genere di materiale, dal pelo di cavallino alle perle, in 600 versioni diverse.
La Baguette viene rielaborata ogni stagione con materiali e decorazioni diverse, si passa dal tessuto impermeabile al coccodrillo, cuoio dipinto a mano, cachemire oppure broccato a motivi floreali copiati dalla Primavera del Botticelli e realizzato dalla Fondazione Lisio di Firenze con una tecnica del 1770. 





La Mombasa di Yves Saint Laurent
 fu disegnata da Tom Ford per Yves Saint-Laurent nel 2001 ispirandosi ad atmosfere esotiche e tribali. Ha una forma arrotondata, si porta a spalla e ha il manico e' in osso.



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La Monogram di Louis Vuitton
 Le dimensioni del successo della tradizionale tela cavas Monogram la possiamo misurare dai banchetti degli abusivi per le strade. Si tratta della fantasia in assoluto più imitata. Il modello più amato è senz'altro il bauletto Speedy: l'ultima rivisitazione firmata da Marc Jacobs si chiama Eclipse e ha il monogramma  in rilievo ricamato con paillettes oro e nere.
E poi c'è la it-bag più giovane di casa Vuitton, che ha subito avuto un tale successo da essersi affermata nel giro di poche stagioni. Stiamo parlando ovviamente della Neverfull, l'enorme, funzionale e resistente shopping bag che, appunto, non è mai piena, è leggerissima e può sopportare un carico di 200 kg.



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La  Motorcycle di Balenciaga
In cima alle liste di tutte le fashioniste che, quando possono, puntano a collezionarla nei più svariati colori. La borsa deve il suo nome proprio alle motociclette scarenate dei centauri con sella e manubri ornati con frange. E' dotata di comodi manici e di tracolla, ornata da borchie e da frange, e disponibile in tre misure. E' realizzata in morbida pelle di vitello, è ampia, comodissima, e impagabilmente chic.



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La Bamboo diGucci
Il modello più rappresentativo mai prodotto dalla maison fiorentina? Senz'altro la Bamboo, risalente nientemeno che al 1947, diventa famosa negli anni '60, e rilanciata da Frida Giannini negli ultimi anni. E 'senz'altro un prodotto icona, caratterizzato dal tradizionale e inconfondibile manico di bambù, è composta da 140 pezzi assemblati a mano. Un vero capolavoro di artigianato.


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La Cabat di Bottega Veneta

Il modello Cabat di Bottega Veneta è senz'altro una delle shopping Bag più preziose sul pianeta Terra. Bella e impossibile, è interamente intrecciata a mano sia all'interno che all'esterno. Ogni stagione se ne producono solo 500 pezzi, realizzati completamente a mano: per ogni esemplare occorre il lavoro di due artigiani per due giorni. Anche se sembra di paglia, il materiale che vedete così abilmente intrecciato è in realtà cuoio.

La mia preferita fra tutte queste? Senza dubbio: la Jackie O.!

3 commenti:

  1. Belle e preziose! Vado matta per le borse, molto più che per le scarpe. La mia preferita forse è quella di Chanel. Ma anche quella di Hermes è bella forte

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  2. Mi piacciono le borse,ma quelle griffate le sogno solamente.In cambio mi dò da fare per crearne di mie,personalissime e spesso anche belle..Post esauriente come sempre.Anche per me la preferita è
    la Jackie O.

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  3. anche a me piacciono le borse, ma non spenderei mai 3000 per comprarne una. L'idea è che la borsa deve servire a me, non devo essere poi io a curarla come fosse un tesoro prezioso, per paura che me la rubino.

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