martedì 15 ottobre 2013

The Clown Therapy

Lo schermo della tv mostrava una piazza piena di bambini vocianti, di genitori dall'aria rilassata e felice nonostante il baccano, di palloncini colorati pronti a schizzare verso il cielo. Poi la videocamera  inquadrava un signore dall'aspetto piuttosto singolare che rilasciava una breve intervista in inglese a una giornalista.
Se l'aspetto di quel signore - capelli grigi, lunghi, raccolti a coda di cavallo, abito a fiori sgargianti e un grosso naso da clown sotto gli occhiali - mi aveva incuriosito, ancora di più mi hanno colpito le sue parole che raccontavano la sua filosofia di vita.
 
 
 
 
Il dr. Hunter Adams, noto come Patch Adams, è conosciuto soprattutto come inventore della Clown Therapy, una terapia che affianca le più tradizionali cure mediche, allo scopo di dare conforto e benessere alle persone che soffrono di gravi malattie, in particolare ai bambini. 
 
Una clownterapia "ante litteram" era stata applicata da Angelo Paoli (1642-1720), sacerdote carmelitano italiano beatificato nel 2010 anche per le sue molteplici attività caritative: si travestiva da buffone e si truccava per far sorridere i malati, ma la moderna clownterapia nasce solo dopo il 1970, per opera, come dicevo, del dr.Adams, che incominciò a formulare una teoria sulla felicità partendo dall'esperienza negativa della sua adolescenza, quando era stato ricoverato in una clinica per una grave forma di depressione che lo stava portando al suicidio. 
 
Dopo essersi iscritto alla facoltà di medicina, Adams intraprende uno studio su un campione di pazienti ricoverati in ospedale. Da sempre convinto che risata e sorriso portino enormi benefici,  inizia a visitare i suoi pazienti vestito da clown. Passo dopo passo il suo sogno prende forma: realizzare una casa-ospedale dove curare i pazienti affiancando la ricerca del benessere alle terapie mediche.
 
 
 
 
Nel 1983 Adams, con la collaborazione di alcuni amici, riesce finalmente a realizzare un Istituto della salute nel West Virginia, un posto dove il rapporto tra pazienti e dottori si basa sulla fiducia reciproca e il buon umore, mentre gioia e creatività diventano prescrizioni essenziali delle sue cure.
 
"Una risata può avere lo stesso effetto di un antidolorifico: entrambi agiscono sul sistema nervoso anestetizzandolo e convincendo il paziente che il dolore non ci sia."
 
 
 

 
 
La clownterapia di Patch Adams si è diffusa rapidamente dagli Stati Uniti in tutto il mondo; in Italia si è sviluppata solo negli ultimi dieci anni, quando in diverse città come Messina, Monza e Siena sono nati progetti con lo scopo di promuovere la terapia del sorriso tra gli studenti dei medicina.
 
 
 
 
 
 
 
Il clown trasforma il reparto o la camera d'ospedale in un ambiente magico, in cui la risata si fa strumento di gioia e sicurezza, capace di far dimenticare la quotidianità della vita ospedaliera, a profitto della fantasia e dell'immaginazione.
 
 
 
 
 
 
 
 
L'importanza di questa figura non si esaurisce nel rapporto col paziente, ma si estende a tutta la sua famiglia, proprio perché i miglioramenti del malato vengono vissuti e condivisi anche da coloro che lo circondano con amore e affetto.
 
 
 

 
 
Compassion, joy, love and humour, sono questi i sentimenti che dovrebbero caratterizzare i nostri rapporti con il prossimo nella vita di tutti i giorni, non solo dentro le mura di un ospedale, sostiene Patch Adams.
 
"Certamente l'amore e l'allegria non sconfiggeranno mai la violenza e l'ingiustizia, perché non esercitano potere, tuttavia sono capaci di operare grandi trasformazioni. Noi dobbiamo praticare compassione e  generosità in forme suadenti e accattivanti nei confronti di coloro che vivono di potere personale e di adorazione per il denaro, per indurli a scegliere consapevolmente compassione e generosità".




   
In un mondo allo sbando dove i valori autentici della vita si vanno sempre più affievolendo, la teoria di Patch Adams può sembrare quella di un visionario o di un alieno, ma in fondo cosa ci costa fermarci per un minuto di riflessione?

 

 

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