lunedì 2 novembre 2015

Villaggi industriali: Crespi d'Adda


Se vi ricordate, quando abbiamo parlato qui: http://ilclandimariapia.blogspot.it/2014/01/una-donna-straordinaria.html di Luisa Spagnoli, abbiamo visto che gli imprenditori della sua epoca non erano esattamente degli "sfruttatori" del lavoro dipendente, ma erano anche persone che si occupavano del benessere dei loro operai.
Un altro esempio del genere è quello della famiglia Crespi, di Capriate d'Adda, che fece costruire un villaggio operaio che oggi fa parte della lista del patrimonio mondiale protetto. 





La Famiglia di tessitori Crespi iniziò la sua attività nel 1878 in questo territorio data l’ampia offerta di manodopera e la possibilità di realizzare un canale industriale lungo l'Adda per sfruttarne l'energia idraulica. 




Era questa l'epoca dei grandi imprenditori, al tempo stesso padroni e filantropi, ispirati a una dottrina sociale che vede svolgersi con continuità intorno alla fabbrica la vita degli operai.
Spinto da questa idea Cristoforo Crespi, il fondatore, edificò i cosiddetti "palasòcc", ma fu con l'arrivo del figlio Silvio, educato in Inghilterra, che si fece un vero e proprio piano per l'intero villaggio.





 Il principio era di dotare tutti di una villetta, con giardino e orto, e di fornire i servizi necessari: dai bagni pubblici alla scuola, dalla chiesa al campo sportivo, dal dopolavoro al piccolo ospedale. E poi ancora il teatro, lo spaccio alimentare, i vigili del fuoco, il lavatoio, il corpo bandistico, la colonia estiva, il corso di economia domestica... Il tutto retto dallo stesso Silvio Crespi, eccezionale figura di imprenditore e caparbio uomo politico.








 Lo schema urbanistico è semplice: lungo il fiume vi era la fabbrica con le sue altissime ciminiere e la villa-castello dei proprietari. Le casette operaie erano dislocate su più strade parallele, mentre a sud vi era un gruppo di ville più tarde, per gli impiegati e per i dirigenti.










 All'inizio del paese la chiesa e di fianco la scuola. Mentre la chiesa, in forme neorinascimentali, riproduce S. Maria di Busto Arsizio, le altre costruzioni sono tutte di gusto neomedioevale, caro al romanticismo lombardo, con preziose decorazioni in cotto e finiture dì ferro battuto.






Monumento nazionale è il cimitero, dominato dal mausoleo Crespi: una torre-piramide di "ceppo dell'Adda" decorata, tra eclettismo e liberty.
Di Crespi d'Adda, frazione del Comune di Capriate San Gervasio, testimonianza unica al mondo di Villaggio Industriale di fine 1800, colpiscono l'eccezionale stato della conservazione degli edifici e dell'impianto urbanistico e la sua collocazione all'interno del corso medio dell'Adda - culla della rivoluzione industriale italiana - ricchissimo di testimonianze storiche e artistiche. Ma soprattutto colpisce il fatto che, al contrario di tutti gli altri villaggi simili, in Italia e nel mondo, abbia mantenuto, insieme all'integrità degli edifici, le sue funzioni sociali e produttive, ospitando infatti una comunità viva, con la fabbrica  in funzione sino al 2004

Nessun commento:

Posta un commento