Ci svegliamo ancora con un bel sole: che fortuna! Le giacche a vento restano chiuse nel bagagliaio: vuoi vedere che le abbiamo portate solo per far fare loro un giro in terra straniera? Non preoccupiamocene....in caso servissero, sono a portata di mano.
Oggi abbiamo in programma un'altra puntata sulla costa nord-ovest. Avevamo visto un paesino, l'ultima volta, delizioso, ma non ne ricordavo il nome. Per fortuna avevo un paio di foto; le ho mandate all'ente del turismo francese e loro mi hanno detto che si trattava di Pontrieux, sull'estuario del fiume Trieux, detta la piccola Venezia del Trègor.
Questa è la casa riconoscibile; è famosa ed è meta di tanti turisti. Non so per quale motivo, viene chiamata la Tour Eiffel, forse perchè è la più alta del paese.
La caratteristica che mi attirava in questo luogo, però è un'altra:
I 50 lavatoi fioriti lungo il fiume!
Oggi, naturalmente , non vengono più usati per lo scopo originario, ma fanno da scenografia, addirittura con le lavandaie e i bambini intenti al lavoro. L'idea che se ne ricava è di pace e serenità.
I fiori sono dovunque anche qui:
del resto, in Bretagna, nelle crepe dell'asfalto o lungo i muri delle case vecchie non nascono le erbacce come le nostre, ma queste:
Ripartiamo e ci fermiamo a visitare un grosso castello: La Roche Jagu, con il suo splendido giardino e la vista dall'alto sul fiume:
Ci rinfreschiamo a questa bellissima fontana nebulizzante:
ma ci fermiamo poco...dobbiamo trovare un ristorante: ce ne sarà qualcuno che propone qualcosa di diverso dalle cozze con patatine o dalle solite galettes? NO! Anche l'insalata è servita su una galette.
Ci rassegnamo pensando che stasera un bel risottino non ce lo leva nessuno.... e via, di nuovo in strada.
Una breve sosta a guardare un'aiola incolta, in mezzo ad una strada di campagna:
Posso dirlo? Preferisco questa aiola a tutte quelle dei giardini del castello!
Sul giornale "cote ouest" avevo letto un articolo che parlava di un giardino meraviglioso proprio in questa zona: Kerdalo. Non potevamo perderlo, quindi ci siamo addentrati nelle campagne finchè l'abbiamo trovato:
Pazienza! Ci consoliamo pensando che se non ci fossimo andati, avremmo sempre avuto il dispiacere di aver perso qualcosa di imperdibile.
Per oggi ci manca soltanto un luogo da visitare: l'abbazia marittima di Beauport, tappa importante sul cammino per Santiago de Compostela e scovata sullo stesso giornale. Siamo un po' preoccupati, speriamo che non sia un'altra delusione....
NO! Per fortuna non restiamo delusi. Il luogo è bellissimo, anche se, purtroppo, l'abbazia è molto rovinata. Ma anche qui, come a Fontenay, si respira aria di pace e tranquilla laboriosità.
Dalle finestre si vedono i campi coltivati dai monaci e il mare...là in fondo l'acipelago di Brèhat.
Ci si immaginano i monaci al lavoro, i pellegrini che chiedono asilo, il duca e la duchessa, che vivono qui e che qui sono sepolti:
Stanchi, ma soddisfatti, facciamo un po' di spesa e poi: a casa!!
A riposare un po' e fare i piani per domani.
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