lunedì 15 giugno 2020

Papaveri e fiordalisi



Il viale che passava davanti alla mia casa negli anni '50 portava da una parte in paese e dall'altra  nel nulla. Non c'era ancora traccia di quell'arteria provinciale che oggi collega fra loro tutti i paesi che vi si affacciano e ti porta dove vuoi. Non che a me dispiacesse tutto sommato, perché c'erano comunque campi, vigneti, boschetti da esplorare nella bella stagione;  in primavera in particolare si potevano raccogliere primule e viole in abbondanza.

Ricordo anche che, proprio dietro casa, c'era  un campo in cui si coltivava il grano e a giugno, quando la scuola era finita e si stava bene al sole, era bello giocare a nascondino in quell'ammasso di spighe punteggiate di rosso e di blu: papaveri e fiordalisi mettevano di buon umore solo a guardarli.





 
Oggi ,a parte le zone in aperta campagna, dove la natura continua a ripetere i suoi abituali cicli, nelle città e nelle immediate vicinanze, papaveri e fiordalisi sembrano essere da tempo usciti di scena, salvo qualche gradevole eccezione.

Solo un paio di anni fa infatti, e del tutto inaspettati, i papaveri sono spuntati  proprio nel mio giardino.


 
 
 

 
 
 

 
Ho sperato che tornassero l'estate successiva e invece no, non li ho più rivisti.
 
 
Oggi se può capitare di scorgere ancora qualche papavero ingrigito sul ciglio  della  strada,  i fiordalisi sembrano del tutto scomparsi. 
 
 


Qualche anno fa, attraversando la Bretagna, ne avevo visti parecchi, mescolati con altri fiori di campo, alle rotonde di importanti vie di comunicazione; non era una presenza spontanea, ma proprio perché pianificata, mostrava  la volontà di ritrovare  le semplici bellezze del passato.







Leggo qua e là che anche alcuni paesi nella nostra regione  hanno cercato di promuovere nella progettazione del verde pubblico la  realizzazione  di aiuole con flora spontanea ( o quasi), ma vuoi per il clima, vuoi per problemi di irrigazione e purtroppo anche per l'assenza di collaborazione da parte degli utenti, non ho visto grandi risultati.

E allora affidiamoci ai ricordi o alle immagini di chi può ancora godere di questi fiori che un tempo annunciavano l'arrivo dell'estate.























































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