Oggi questi uccellini non possono più essere cacciati. A Bergamo, però, è ancora possibile mangiare la polenta e uccelli perchè un pasticcere milanese trapiantato in città, Alessio Amadei, ha inventato agli inizi del secolo scorso un dolce che raffigura il piatto tipico, forse la prima cake design della storia!
Polenta e osei è un dolce stracalorico preparato con pan di spagna, marmellata di albicocche, crema al burro, cioccolato, marzapane,e quant'altro. Bellissimo da vedere, difficile da preparare, impossibile da mangiare in quantità più che minime. In effetti i pasticceri lo fanno di varie dimensioni e la più venduta è la monoporzione che, volendo, può accontentare anche due persone.
Una novità nella pasticceria bergamasca è il Dolce mOro, nato nel 2014 per iniziativa di 11 pasticceri bergamaschi: un nuovo dolce pensato e realizzato per rendere omaggio al tradizionale dolce della polenta e uccelli, ma rivisitata in una versione più moderna.
Il mOro è un gustoso lingotto dolce da affettare che si conserva per oltre un mese e può essere gustato al naturale o accompagnato da creme a piacere, che non risulta mai troppo dolce.
Gli ingredienti sono quelli originali della ricetta della polenta e osei made in Bergamo: cioccolato gianduia, pasta di mandorle, nocciole, farina di mais, rhum invecchiato 15 anni.
Una novità nella pasticceria bergamasca è il Dolce mOro, nato nel 2014 per iniziativa di 11 pasticceri bergamaschi: un nuovo dolce pensato e realizzato per rendere omaggio al tradizionale dolce della polenta e uccelli, ma rivisitata in una versione più moderna.
Il mOro è un gustoso lingotto dolce da affettare che si conserva per oltre un mese e può essere gustato al naturale o accompagnato da creme a piacere, che non risulta mai troppo dolce.
Gli ingredienti sono quelli originali della ricetta della polenta e osei made in Bergamo: cioccolato gianduia, pasta di mandorle, nocciole, farina di mais, rhum invecchiato 15 anni.
Nella scelta del nome il gruppo di 11 pasticceri si è ispirato alla forma di lingotto in riferimento alle Mura di Bergamo Alta: il nome “mOro” richiama sia le Mura Venete della Città vecchia sia il Moro di Venezia, con un incarto dorato per sottolinearne la preziosità.
Ma la torta che ha una storia romantica da raccontare è la torta Donizetti, perchè “se avete mal d’amore, basta una fetta di Turta del Donizèt e tutto passa”.
Ma la torta che ha una storia romantica da raccontare è la torta Donizetti, perchè “se avete mal d’amore, basta una fetta di Turta del Donizèt e tutto passa”.
La leggenda narra che una sera Donizetti e Gioacchino Rossini, amici e colleghi, cenarono insieme in quella che doveva essere una serata divertente e gioiosa. Ma nulla poterono le chiacchiere e il buonumore di Gioacchino di fronte alle pene d’amore di Gaetano, affranto e senza pace.
Allora Rossini, che era un amante della buona tavola, interpellò il suo cuoco personale e gli chiese di preparare un dolce semplice, veloce ma tanto buono da guarire qualunque pena. Il cuoco ci pensò un attimo e poi ideò una deliziosa torta simile alla Margherita ma arricchita da tanta frutta candita e all’inconfondibile aroma del Maraschino. A quanto pare il dolce piacque molto al compositore, che ne divenne ghiotto. Chissà, magari guarì anche dai suoi tormenti di cuore! Questo non possiamo saperlo, ma sappiamo che la torta fu battezzata “Turta del Donizet” e che è talmente buona da far tornare, immancabilmente, il buonumore a chi la assaggia!
Allora Rossini, che era un amante della buona tavola, interpellò il suo cuoco personale e gli chiese di preparare un dolce semplice, veloce ma tanto buono da guarire qualunque pena. Il cuoco ci pensò un attimo e poi ideò una deliziosa torta simile alla Margherita ma arricchita da tanta frutta candita e all’inconfondibile aroma del Maraschino. A quanto pare il dolce piacque molto al compositore, che ne divenne ghiotto. Chissà, magari guarì anche dai suoi tormenti di cuore! Questo non possiamo saperlo, ma sappiamo che la torta fu battezzata “Turta del Donizet” e che è talmente buona da far tornare, immancabilmente, il buonumore a chi la assaggia!
Notizie prese dal web.
Ed ecco la ricetta, che non è difficile:
60 g di fecola di patate
25 g di farina
60 g di zucchero
4 tuorli
2 albumi
160 g di burro
1 cucchiaio di succo di limone
50 g di albicocche candite
1 bustina di vanillina
maraschino
zucchero a velo
In una terrina lavorate a crema il burro ammorbidito con 50 grammi di zucchero, incorporatevi i tuorli e amalgamate bene.
Montate a neve gli albumi con il succo di limone e incorporateli ai tuorli.Aggiungete gradatamente la farina, la fecola, le albicocche tagliate a dadini, il maraschino e la vanillina. Versate l’impasto in uno stampo a ciambella (24 cm di diametro)imburrato. Cuocete in forno caldo a 180° per circa 40 minuti. Ritirate, sformate, lasciate raffreddare, cospargete la torta con lo zucchero a velo e servite.
Ed ecco la ricetta, che non è difficile:
60 g di fecola di patate
25 g di farina
60 g di zucchero
4 tuorli
2 albumi
160 g di burro
1 cucchiaio di succo di limone
50 g di albicocche candite
1 bustina di vanillina
maraschino
zucchero a velo
In una terrina lavorate a crema il burro ammorbidito con 50 grammi di zucchero, incorporatevi i tuorli e amalgamate bene.
Montate a neve gli albumi con il succo di limone e incorporateli ai tuorli.Aggiungete gradatamente la farina, la fecola, le albicocche tagliate a dadini, il maraschino e la vanillina. Versate l’impasto in uno stampo a ciambella (24 cm di diametro)imburrato. Cuocete in forno caldo a 180° per circa 40 minuti. Ritirate, sformate, lasciate raffreddare, cospargete la torta con lo zucchero a velo e servite.