lunedì 18 settembre 2017

Sempre libri

Eh sì...il mio passatempo preferito, quando non sono al pc, è proprio leggere. A volte sono fortunata e trovo un libro avvincente, altre volte...no!




Galles, 2009. Una calda e bellissima giornata di agosto. Boschi e colline solitarie da una parte, la potenza del mare dall'altra. Vanessa e Matthew Hard, in viaggiò da Holyhead a Swansea, si fermano in un parcheggio isolato. L'uomo si allontana per pochi minuti, e al suo ritorno scopre che la moglie è scomparsa senza lasciare traccia. Matthew non sa che è stata rapita: il suo sequestratore, Ryan Lee, la rinchiude in una grotta nella "valle della volpe", un luogo isolato che lui solo è in grado di raggiungere, ma viene arrestato e incarcerato per un crimine precedente. Di Vanessa non si sa più nulla, e il marito sprofonda nell'incubo dell'incertezza. Nessun indizio, nessuna pista concreta. Tre anni dopo, Ryan viene rimesso in libertà. ma qualcuno pare abbia ordito una trama spaventosa, un'orribile vendetta per gli errori commessi nel suo passato: sua madre e la sua ex fidanzata vengono inspiegabilmente aggredite, e un'altra donna viene rapita "replicando" nei minimi dettagli la scomparsa di Vanessa Willard.

Questa volta non è andata male, il libro è abbastanza intrigante pur non essendo un capolavoro. A volte si perde in descrizioni di stati d'animo inutili e non approfondisce abbastanza altre situazioni mentali. Si può leggere e poi portare al libraccio, senza troppi pensieri.





Figlio di un idraulico scozzese, Rod Stewart nasce a Londra nel 1945. Dopo aver tentato diversi lavori, dal becchino al giocatore di calcio professionista, è la musica che cattura definitivamente il suo cuore. Rod esordisce all'inizio degli anni Sessanta, suonando nei club della scena R&B di Londra, fino a quando la sua voce roca e particolare giunge all'orecchio del mitico cantante Long John Baldry, che lo avvicina una notte mentre sta suonando alla stazione. A questo incontro fanno seguito periodi di collaborazione con gruppi pionieristici come gli Hoochie Coochie Man, gli Steampacket e i Jeff Beck Group, fino ai cinque anni turbolenti con i Faces, i cui eccessi a base di alcol, stanze d'albergo distrutte e groupies sono ormai entrati nella leggenda. In questa vita intensa e sregolata, Rod ha trovato il tempo di scrivere moltissime canzoni, tra cui capolavori come Maggie May, nel 1971, che lo impone come star, di iniziare una carriera da solista di grande successo, di vendere circa duecento milioni di dischi, di essere ammesso per ben due volte alla Hall of Fame e di tenere il più grande concerto di tutti i tempi. Non male, come dice lui, per uno con una rana in gola. E poi c'è la vita privata: matrimoni, divorzi e relazioni con alcune delle donne più belle del mondo - Bond girls, star del cinema e top model - e la terribile esperienza di un cancro alle corde vocali che ha rischiato di fargli perdere tutto.

Libro che ho regalato tempo fa  a mio marito, che è un suo grande fan, l'ho preso in mano perchè ero rimasta senza nulla da leggere ( strano, ma vero!). Non me ne sono pentita perchè è un libro scritto talmente bene che mi sono chiesta se dietro ci fosse un ghostwriter...eppure no, l'autoironia e la leggerezza del racconto sembrano venire proprio da lui, un uomo che racconta in maniera candida TUTTO della sua vita anche le cose che altri si affrettrerebbero a nascondere o negare.
"Nella mia lunga carriera ne ho fatte di stronzate" dice Rod e nel libro ce le racconta tutte in modo sincero e divertente.





Fortunato, Diletta, Rosa, Nino, Pietro, Salvatore. Sei bambini chiusi in un cerchio, come per proteggersi. Sette anni il più grande, quattro e mezzo la più piccola. A quell'età, il nascondino è una cosa seria. Chi conta è da solo, ma chi si nasconde sfida il buio. A quell'età, la morte non esiste e non la trovi nemmeno se la cerchi, al massimo con la morte ci giochi. A quell'età, il sole splende senza pensare alla notte. Eppure… Nell'isolato numero 4, un palazzo popolare del comprensorio Cielo Rosso, a sud di Catania, scompaiono due bambini, a pochi mesi l'uno dall'altro. Un incubo che si ripete. Già dieci anni prima era sparita una bambina, poi ritrovata in fin di vita lungo i binari della ferrovia che lambisce i palazzi. Un solo elemento, macabro e beffardo, accomuna i tre casi: i piccoli si perdono nel buio mentre stanno giocando a nascondino. Nessuno ha visto niente, nessuno sa niente. O forse troppo. Centinaia di famiglie, impantanate nella miseria, hanno e fanno paura. Le indagini, mollicce e pavide, imboccano vicoli ciechi e marciscono come le ringhiere dei ballatoi. Oscar Baldisserri, un quarantacinquenne senza capo né coda che viene catapultato fra quelle squallide muraglie di cemento, è l'unico a farsi delle domande. Perché tutta quella violenza e rassegnazione senza spiragli sul futuro sono incomprensibili per chi al Cielo Rosso non ci è cresciuto. In un'inarrestabile discesa nel degrado ambientale, sociale, umano della provincia italiana più ambigua, grazie all'aiuto di un bambino taciturno e di Matilde, che accenderà in lui una passione tenera e spietata, Oscar solcherà gli argini della sua coscienza pur di strappare al silenzio la verità. Conta fino a dieci è molto più di un thriller. È il filo sottile che salda silenziosamente la vigliaccheria al riscatto, la vendetta al perdono, le tenebre a un bruciante raggio di sole. Ma soprattutto è la storia potente e splendida di un uomo come tutti noi che, sbattuto nella periferia della vita in cerca di un assassino, finirà per trovare se stesso.

Che dire di questo libro? Lo sto ancora leggendo e faccio parecchio fatica, tanto che non so se lo finirò. Fatico nei passaggi temporali e fatico anche ad inquadrare Oscar. Probabilmente è un problema mio: invecchio e se le storie non sono narrate in maniera semplice, mi perdo.
 Però devo anche dire che sento come un rigetto interiore a leggere questa storia, così simile ad orrendi casi di cronaca abbastanza recenti. E' come se istintivamente io volessi ritrarmi da certe realtà sconvolgenti, che non saprei come affrontare e che vorrei cancellare dalla faccia della terra. Ho sbagliato l'acquisto, non sono in grado di godere questo tipo di lettura. Questa non è una critica al libro, è una presa di coscienza dei miei limiti.

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