martedì 12 settembre 2017

Leggende sulla lavanda

Spirit of the night- John Atkinson Grimshaw


Le storie sull’origine della lavanda hanno una sinfonia generalmente fiabesca. Quella più conosciuta narra di una bellissima fata di nome Lavandula nata e cresciuta fra le lande selvagge della montagna di Lure (Francia), che aveva i capelli biondi e gli occhi blu. Un giorno, la fata si mise in cerca di un bel posto dove andare a vivere e lo fece iniziando a sfogliare un libro di paesaggi, fino ad arrivare alla pagina della Provenza, la quale suscitò nella fata una grande tristezza a causa della sua terra incolta anziché fiorente.





 Così la fata iniziò a piangere macchiando la pagina della Provenza con le sue lacrime color lavanda. Per cancellare tutte le macchie e rimediare alla sua goffaggine, stese un grande pezzo di cielo blu sulla pagina rovinata. Da quel giorno, la lavanda cresce in quelle terre facendo nascere le fanciulle di Provenza tutte bionde e con occhi blu dalle sfumature color lavanda, sfumature che si accentuano soprattutto quando in estate, al calar della sera, si mettono ad osservare il cielo che scende sulle distese di questa pianta.




Un’antica favola persiana invece racconta un’altra orgine della lavanda: il re di Persia, aveva promesso in sposa ad un potente sultano la sua bellissima figlia, in precedenza affidata ad un giovane e colto tutore dagli occhi azzurri del quale si innamorò perdutamente, ricambiata. Un amore quello tra l’insegnante e la principessa destinato all’infelicità per motivi di Stato e differenza sociale. Ahura-Mazda, il dio egizio della Luce, ebbe compassione di questi due giovani amanti, e così una notte li accolse in cielo fra le sue stelle, lasciando al loro posto sulla terra una piantina di lavanda.


Nella mitologia greca la lavanda, detta anche spighetta di San Giovanni, era dedicata a Ecate, dea lunare assai misteriosa e protettrice delle maghe e degli indovini. Nella notte del solstizio estivo, le streghe che praticavano la magia bianca, quella buona, erano solite offrire un mazzetto di fiori di lavanda come buon auspicio. I superstiziosi invece, nella stessa notte, mettevano le spighette sulle soglie delle porte e delle finestre per allontanare le fattucchiere dalle cattive intenzioni e per proteggersi dalle loro maledizioni. (http://silviadgdesign.altervista.org/blog/la-storia-delle-piante-e-dei-fiori-tra-miti-e-leggende/)



Ma c'è un'altra leggenda su questo fiore:

C'era una volta una ragazza che era così bella che faceva rimanere a tutti senza respiro, quando la guardavano. Molti giovani la desideravano. Purtroppo, tra loro c'erano due balordi. Dal momento che non aveva intenzione di accettare il loro corteggiamento, decisero di costringerla di fare l’amore con loro ... Un giorno la seguirono. La povera ragazza corse fino le colline. Ma, i due balordi riuscirono a raggiungerla e farla cadere per terra. Nel momento in cui le strapparono i vestiti, la ragazza presa da grande vergogna si girò verso terra e si mise a piangere amaramente. Improvvisamente, nel terreno dove le lacrime erano cadute, iniziarono a germogliare fiori blu e viola.I rami delle piante coprirono quasi tutto il corpo della ragazza nascondendo così la sua vergogna. I due balordi vedendo quello che era successo, si spaventarono e fuggirono via.
Questa leggenda meditteranea racconta la storia di come la lavanda era apparsa per la prima volta, e per questo motivo portava con sé una convinzione ancora in uso: in un campo di lavanda a nessuna ragazza sarebbe mai potuto accadere qualcosa di spiacevole. In altre parole, la ragazza che porta con se i fiori di lavanda può stare tranquilla.


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