giovedì 16 aprile 2015

Bentornato Padre Brown

Negli anni '70 incontrò un grande successo di pubblico una serie televisiva intitolata " I racconti di Padre Brown", tratta dagli omonimi racconti dello scrittore inglese Gilbert Keith Chesterton.




 

Il merito di tanto successo era dovuto soprattutto alla bravura dei due attori protagonisti, Renato Rascel nei panni di Padre Brown e Arnoldo Foà nei panni di Flambeau, l'inafferrabile ladro convertito e riportato sulla retta via proprio da Padre Brown fino a diventare suo compagno di avventure.

Qualche giorno fa, mentre facevo zapping alla ricerca di qualcosa di "guardabile" in tv, ho incrociato una nuova serie dedicata alla creatura di Chesterton, prodotta recentemente dalla BBC.
La serie è ambientata negli anni '50 e si svolge nel fittizio villaggio di Kembleford nei Cotswolds dove Padre Brown è il parroco della Chiesa Cattolica di St. Mary.






Gli interpreti sono attori che non conosco, ma rappresentano bene una serie di personaggi molto British, simili a quelli che abbiamo già visto intorno a Miss Marple nei racconti di Agatha Christy. Quello che mi piace di più della serie, ed è scontato per chi mi conosce, è il contesto in cui si svolgono le vicende narrate, la verde campagna inglese, i cottages col tetto di paglia e il giardino zeppo di fiori.








Nella sua prima apparizione in un racconto del 1911, Chesterton descrive Padre Brown come un prete di statura bassissima, con un viso rotondo e inespressivo come gnocchi di Norfolk e gli occhi incolori come il mare del Nord.
Nella sua Autobiografia spiegherà poi che questo omino, uscito di sottecchi dalla sua penna e assurto agli onori della miglior letteratura, era un Uomo Vivo, un uomo cioè che non accetta di essere morto mentre è ancora vivo.
Forse intendeva riferirsi al prete, vivo e vegeto, che gli aveva ispirato questo personaggio. Si chiamava Padre John O'Connor, era un prete cattolico romano nato in una famiglia originaria della verde Irlanda ed ebbe un ruolo fondamentale nella conversione al cattolicesimo di Chesterton che avvenne nel 1922.






Nelle sue Lettere dal carcere, Gramsci scrive : "Padre Brown è un cattolico che prende in giro il modo di pensare meccanico dei protestanti e il libro è fondamentalmente un'apologia della Chiesa Romana contro la Chiesa Anglicana. Sherlock Holmes è il poliziotto "protestante" che trova il bandolo di una matassa criminale partendo dall'esterno, basandosi sulla scienza, sul metodo sperimentale, sull'induzione. Padre Brown è il prete cattolico, che attraverso le raffinate esperienze psicologiche date dalla confessione e dal lavorio di casistica morale dei padri, pur senza trascurare la scienza e l'esperienza, ma basandosi specialmente sulla deduzione e l'introspezione, batte Sherlock Holmes in pieno, lo fa apparire un ragazzetto pretenzioso, ne mostra l'angustia e la meschinità."


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