lunedì 17 luglio 2017

Il traghetto di Leonardo

Domenica estiva, bel tempo, non troppo caldo. Terza del mese, il mercatino delle pulci è a Imbersago, in Brianza. Imbersago è un bellissimo paese, immerso nel verde delle colline, punteggiato da ville antiche nascoste in giardini immensi e da villette moderne ben tenute, piene di fiori e bagnata dal fiume Adda, che in questo punto scorre placido e verde. La gita è molto rilassante, non si può fare a meno di respirare un'aria che sembra più pulita che altrove e che è veramente rigenerante.
Per arrivarci dobbiamo attraversare l'Adda sul ponte San Michele.



Il ponte, opera dell’ingegnere svizzero Jules Röthlisberger, è lungo 266 metri e alto 85. Lo si attraversa su due livelli: sotto c’è la ferrovia, a binario unico. Sopra la strada, a senso unico alternato e affiancata da due marciapiedi. Il ponte ha 130 anni e, come struttura, è paragonabile alla tour Eiffel. Il suo impatto visivo non è da meno!




La gita in macchina è molto piacevole.












Dopo un giretto infruttuoso nel pur interessante mercatino, decidiamo di tornare in terra bergamasca passando da Villa d'Adda, altro paese verdeggiante, fiorito e piacevole da guardare passando. 







Dobbiamo, però, attraversare il fiume. Cosa c'è di meglio che il traghetto di Leonardo?
Questo traghetto è una fedele riproduzione di quello progettato da Leonardo da Vinci, che sfruttando la legge del parallelogramma, aveva pensato alla possibilità di costruire dei traghetti mossi non da energia umana o animale, ma dalla sola corrente del fiume in causa. L'imbarcazione con due scafi, che può trasportare fino a quattro automobili, è assicurata a un cavo teso tra le due sponde, ed è azionata da un solo uomo, il quale muove il timone così da sfruttare la forza della corrente del fiume.


Non si sa con precisione se il suo inventore sia davvero stato il grande Leonardo da Vinci. Sicuramente, il talentuoso fiorentino studiò il corso del fiume per diversi anni, nel periodo che trascorse a servizio del signore di Milano Ludovico il Moro; e, altrettanto sicuramente, disegnò un traghetto identico a quello attuale in occasione del suo soggiorno a Vaprio d’Adda presso il conte Girolamo Melzi, negli anni 1506 e 1507. Il progetto originale, datato 1513, è presente nel codice Windsor ed è scrupolosamente conservato nella Biblioteca reale dell’omonimo castello in Inghilterra.
Il primo modello dell’imbarcazione risale comunque a prima del Cinquecento. Negli anni successivi si aggiunsero, sempre sul corso dell’Adda, ben quattro traghetti identici.









 Il principio di funzionamento del traghetto è molto semplice: la corrente dell’acqua esercita pressione su un grande timone direzionale che, posto tra i due scafi, consente di ruotare l’imbarcazione a 45 gradi, per evitare che il traghetto segua la corrente fluviale. La spinta lungo il corso del fiume è inoltre contrastata mediante una fune d’acciaio tesa tra le due sponde. 



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