mercoledì 3 febbraio 2016

La casalinga di Voghera




Casalinga di Voghera è un'espressione idiomatica del lessico giornalistico, con cui si intende rappresentare uno stereotipo della fascia della popolazione italiana piccolo-borghese, dal basso livello di istruzione e che esercita un lavoro generalmente molto semplice o umile. Questo stereotipo è tuttavia "rispettabile" per il senso pratico di stampo tradizionale di cui è portatore.
L'espressione è solo di rado utilizzata in senso dispregiativo: ad esempio, il Dizionario della memoria collettiva riferisce l'espressione a chi si abbandona passivamente alla fruizione televisiva. Altre volte è usata come sinonimo di saggezza popolare. Al maschile, si potrebbe tradurre con Signor Rossi. (Wikipedia)





Leggo qui:




  La casalinga di Voghera non è solo un archetipo sociale, un personaggio letterario e uno stereotipo giornalistico, ma anche un oggetto fisico, vero, concreto, per quanto abbastanza repellente: una statua di vetroresina con gli attributi del mestiere, un lembo del grembiule in una mano e un piumino antipolvere brandito minacciosamente dall’altra.

Tutto nasce negli Anni 90, quando un gruppo di vere casalinghe di Voghera decide di confrontarsi con quella falsa, la versione femminile e domestica del signor Rossi. Come nasca il personaggio della casalinga, e perché proprio a Voghera, è controverso. La paternità è rivendicata dal nemico pubblico numero uno del luogocomunismo nazionale, insomma da Alberto Arbasino, che infatti è di Voghera (poi copiato da Nanni Moretti con la sua casalinga di Treviso). Ma, secondo altri, l’espressione nascerebbe da un sondaggio Rai del 1966, secondo il quale gli abbonati meno aggiornati erano appunto le casalinghe di Voghera. Per altri ancora, fu Beniamino Placido a lanciarla dalla sua rubrica tivù su Repubblica
Tant’è: ormai la casalinga di Voghera era diventata un classico italiano. Finché, appunto, un gruppo di madame locali si federò nell’Associazione delle casalinghe di Voghera. E nel 2006 contattò la trasmissione Rai molto casalinghe-friendly Il treno dei desideri, che puntualmente esaudì il loro regalando la micidiale statua.  





Però ai vogheresi questa casalinga di Voghera non è mai piaciuta (e, guardandola, è difficile dar loro torto). All’inizio era stata collocata nel cortile di una municipalizzata. Poi, fu spostata nell’ex macello. In seguito, traslocata alla fiera. Adesso, rivela Il Giorno, è sparita dalla circolazione, nascosta, si dice, in un garage. Sta di fatto che, con sollievo estetico generale, nessuno l’ha più vista. 




Questa è la mia casalinga, ricamata parecchi anni fa, quando il dibattito era acceso sul fatto se fare la casalinga fosse meglio o peggio che "andare a lavorare". Fare la casalinga per passione può essere bello e non necessariamente impedisce di coltivare interessi e cultura. Una volta era considerato un "far niente", ma qell'idea era completamente sbagliata, basti vedere il mio quadretto per capire quanto "niente" spetta alla lavoratrice domestica. Non dimentichiamo, però, che chi lavora fuori casa, deve poi sopperire ugualmente a tutti questi impegni, per cui "lavorare" diventa un doppio lavoro! In poche parole: casalinghe  lo siamo tutte!


              Die Hausfrau, monumento alla casalinga tedesca, a Waller Park, nella città di Brema

Cosa succede all'estero?
Esiste un'espressione simile nell'uso politico e giornalistico tedesco, la casalinga sveva (Schwäbische Hausfrau), figura che incarna, nell'immaginario collettivo, lo stereotipo  di una donna di casa della regione della Svevia, portatrice di un'ethos di saggia e austera parsimonia. L'espressione viene usata di frequente nel dibattito politico ed economico, in particolare nei periodo di crisi e cambiamenti economici, tanto da essere assurta alla dimensione di una sorta di mito collettivo

1 commento:

  1. Bello leggere i tuoi approfondimenti,mai banali o banalizzanti.Davvero fare la casalinga tocca a tutte,anche quando si ha un lavoro fuori,per scelta o necessità.A molte casalinghe dovrebbero dare la laura Honoris Causa in scienze economiche: conciliare lavoro,casa,educazione figli e gestire il bilancio familiare con risorse spesso limitate non è da tutti.

    RispondiElimina