venerdì 5 febbraio 2016

I pastelli







Prendo spunto dalla notizia letta stamattina su http://www.fanpage.it/ della morte del capostipite della Faber Castell, il conte Anton Wolfang von Faber Castell, per parlare di questi meravigliosi bastoncini colorati, che hanno allietato la nostra infanzia e sono stati anche strumento per la creazione di opere d'arte.





Il pastello è una tecnica di disegno che usa bastoncini di pigmento colorato.
La percentuale del legante (colla o cera) è ridotta al minimo per assicurare l'adesione dei pigmenti al foglio. Il colore risulta quindi purissimo e luminoso; questa caratteristica viene esaltata utilizzando carta più o meno ruvida.
Oggigiorno il termine pastello è usato in modo improprio per indicare molti materiali artistici differenti. La forma originale e più popolare del pastello si chiama pastello morbido.






Alcuni materiali che vengono erroneamente indicati come "pastello" sono:
  • Crete pastello: di forma quadrata, si trovano in scatole di varie misure; data la loro consistenza sono adatte per le rifiniture e possono essere facilmente mescolate con i pastelli morbidi.
  • Pastelli acquarellabili: normalmente hanno una forma tonda; possono essere usati sia a secco che con l'aggiunta di acqua, e hanno una consistenza più dura dei rispettivi pastelli morbidi e delle crete.
  • Pastelli ad olio: sono di forma tonda e, come suggerisce il nome, hanno come agglomerante l'olio. Rispetto ai pastelli morbidi hanno una tonalità scura e una consistenza molto pastosa; possono essere usati a secco e sfumati tramite gli appositi sfumini di carta o diluiti con la trementina e applicati tramite un pennello.
  • Pastelli a cera: di forma tonda, hanno come agglomerante la cera che gli conferisce un aspetto lucido.
  • Matite a pastello: sono simili ai pastelli secchi, quindi molto dure; distribuite sotto forma di matite, sono adatte per le rifiniture ma anche per creare opere complete,
  • Matite colorate: a differenza dei pastelli morbidi non possono essere sfumate




Il pastello morbido venne inventato dall'artista francese  Jean Perréal(1455-1530), verso la fine del XV secolo.
Leonardo da Vinci (1452-1519) fu uno dei primi in Italia ad utilizzarlo nei suoi studi e schizzi e ne riconobbe la paternità a Perréal, citandolo nel suo "Codice Atlantico" al foglio 247, con la frase "...una tecnica nuova per dipingere con differenti colori secchi...". 







Fu solo nel XVIII secolo tramite la famosa pittrice veneziana Rosalba Carriera  (1675-1757 famosa per le sue tabacchiere in avorio miniate) che il pastello venne utilizzato per creare vere e proprie opere d'arte 





e raggiunse il suo apice, nella realizzazione dei ritratti , tramite i pittori Maurice Quentin da La Tour (1704-1788) 





e Jean Baptiste Perronneau (1715-1783).





Il pastello cadde in disuso, con l'arrivo della rivoluzione francese e la relativa scomparsa dei committenti aristocratici, sarà solo l'arrivo degli Impressionisti a dargli nuova vita.
L'utilizzo del pastello si adatta molto bene, data la sua morbidezza, velocità di esecuzione e luminosità, alla nuova forma pittorica degli impressionsti "en plen air (all'aperto)", nel catturare i colori brillanti dei paesaggi, delle feste in campagna, a cogliere le delicate movenze delle ballerine e i sereni ritratti di donne e bambini.








Nel XX secolo, sempre più pittori hanno usato il pastello; tra cui Pablo Picasso.





Per tornare all'argomento che ha suscitato il mio interesse, 
la storia della Faber-Castell affonda le sue origini nella città imperiale di Norimberga, intorno al 1660. Il fondatore, il maestro artigiano Kaspar Faber iniziò il lavoro di produzione delle matite e dei pastelli colorati; dopo la sua morte, il figlio Anton prese le redini della bottega e la ingrandì, trasformandola in una florida fabbrica manifatturiera. In quella sede ancor oggi ha il quartier generale dell’azienda A.W.Faber-Castell. All’età di 51 anni Anton Wilhelm passò di mano al suo unico figlio Georg Leonhard quella che era già conosciuta come una una fabbrica di matite che ancora porta le sue iniziali nel nome. A tutt'oggi l'azienda è in mano alla famiglia fondatrice, che dimostra, fra l'altro, una grande sensibilità verso l'ambiente.






L’animo “green” di Faber-Castell è ora certificato anche nero su bianco: uno studio scientifico dimostra che la più grande azienda produttrice di matite al mondo è “carbon-neutral”. Le foreste in Brasile di proprietà del marchio ne riducono infatti sensibilmente l’impatto ambientale, assorbendo grandi quantitativi di anidride carbonica, emissioni dannose e altamente nocive derivanti dall’attività industriale.

Un recente studio condotto da TÜV Rheinland®, Ente tedesco per le certificazioni tecniche, ha confermato che le foreste in Brasile di proprietà di Faber-Castell assorbono oltre 900.000 tonnellate di ossido di carbonio, più di quante l’azienda immette nell’atmosfera a livello mondiale. Un concreto programma di eco-sostenibilità che rende Faber-Castell a tutti gli effetti neutrale dal punto di vista dell’impatto ambientale.
Trenta anni fa il Conte Anton-Wolfgang von Faber-Castell, proprietario e CEO dell’azienda, avviò il progetto forestale a Prata nel sud est del Brasile. Da allora 10.000 acri sono stati piantumati con milioni di piantine. Il legno proveniente da queste foreste, certificato FSC® (Forest Stewardship Council®, una federazione internazionale non governativa) oggi rifornisce la più grande fabbrica a São Carlos, la cui capacità produttiva è di oltre 2 miliardi di matite ricoperte di legno all’anno. Oltre ad una gestione responsabile delle risorse naturali del pianeta, il rispetto dell’ambiente riveste un ruolo chiave nel suo sviluppo: preservati dall’utilizzo, oltre 2.700 ettari di foresta sono diventati l’habitat di specie di animali e di piante rare, ulteriormente tutelate dalla costante attività di riforestazione.




Chi volesse leggersi un brevissimo ed efficace corso di disegno con i pastelli. può andare qui:http://www.settemuse.it/disegno/corso_disegno_per_principianti_8.htm

1 commento:

  1. Sai cosa conservo come un "tesoro"? La mia prima scatola di Caran d!Ache!
    Daniela

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