domenica 15 giugno 2014

They're back !!






A Hard Day's Night dei Beatles celebra il suo cinquantesimo compleanno e per l'occasione torna nella sale cinematografiche di tutto il mondo in versione restaurata.

La prima cosa che mi viene in mente è : impossibile !!! Impossibile non il giusto omaggio a un gruppo musicale che ha lasciato un segno indelebile nella storia della musica e del costume... impossibile che siano passati cinquant'anni da quella domenica pomeriggio  a Londra dentro una coda avvolgente come una lunga serpe intorno ai  palazzi del quartiere, in attesa di poter arrivare alla biglietteria del cinema e trovare un posticino in platea per vedere sullo schermo in bianco e nero loro, i Fab Four.

Un'esperienza assolutamente nuova e indimenticabile, anche se a dirla tutta, a renderla memorabile non fu l'evento in sé ma tutto quello che da quell'evento ebbe inizio.

Il film , come tutti sanno, racconta in un arco temporale limitato, le esilaranti avventure che fanno da contorno ad una esibizione del gruppo, allo scopo di lanciare l'omonimo album che sarebbe uscito pochi giorni dopo ( ma forse non tutti sanno che nel film non viene mai pronunciata la parola Beatles...). 
Famosissima l'apertura del film, con i componenti della band cammuffati in modo più o meno efficace che cercano di raggiungere la stazione ferroviaria per andare da Liverpool a Londra.






Chi lo rivede oggi dà ovviamente alla pellicola un significato che a noi sfuggiva in quella prima proiezione. Quel che c'era allora per noi era tanta musica, tanto movimento,tanto stupore per quelle manifestazioni di isterismo collettivo a cui non eravamo ancora abituati.

Oggi chi lo riguarda individua fra tanti il volto di qualche personaggio, adolescente e sconosciuto all'epoca, che poi ha conquistato una qualche notorietà  e riconosce al regista Richard Lester la capacità di aver saputo catturare perfettamente l'essenza di quei quattro ragazzi inconsapevoli essi stessi del delirio che avrebbero causato,  ragazzi un po' monelli come tanti, che si divertivano a prendersi gioco delle regole della "buona società" del periodo.




Ragazzacci che hanno saputo conquistare un posto fisso nei ricordi di più di una generazione.

































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