Ariosto Ludovico - n.1474 m.1533 - sommo poeta italiano, autore dell'Orlando Furioso
"L'Ariosto aveva a Ferrara una casa piccolissima. I suoi amici si meravigliavano con lui che, avendo fabbricato con la fantasia tanti palazzi incantati, fosse poi ridotto in quella modesta abitazione.
- Che volete ? - rispondeva il poeta - si vede che è più facile ammassare parole che pietre. -" (Colnet - Auteurs morts de faim)
Aristotele - n.384 a.C. -m.322 a.C. - il più insigne e più dotto filosofo della Grecia e dell'antichità, fondatore della scuola peripatetica; precettore di Alessandro il Grande.
" Domandarono ad Aristotele:
- Che cosa si guadagna a mentire? -
- Di non essere creduti quando si dice la verità. - " (Guy de la Batut - L'esprit des grands hommes )
"Domandarono un giorno ad Aristotele quali erano i criteri per giudicare se un libro era buono o cattivo.
Aristotele rispose che si doveva badare a tre cose: prima, se l'autore ha detto tutto quel che doveva dire; in secondo luogo, se ha detto soltanto quel che doveva dire, e finalmente se l'ha detto come doveva dirlo" - (Encyclopédiana)
Augusto - n.63 a.C. - m.14 d.C. - primo imperatore romano, giusto e generoso,protettore delle arti
" Un giorno fu presentato ad Augusto un giovane greco che rassomigliava stranamente a lui. L'imperatore gli domandò se sua madre era stata mai a Roma. Il greco capì il veleno della domanda e rispose :
- Mia madre no ; ma c'è stato più volte mio padre." (Panckoucke)
"Venne a morire un uomo che era stato tutta la vita carico di debiti. L'imperatore Augusto diede ordine che acquistassero per conto suo il materasso su cui egli aveva per tanti anni dormito.
- Dev'essere un materasso ottimo, morbidissimo, se egli ha potuto dormirci tranquillo nonostante tanti debiti che lo crucciavano."- (Guerard - Dictionnaire d'anectodes)
"Un povero poeta greco che si trovava a Roma componeva quasi ogni giorno dei versi in onore di Augusto, e quando lo vedeva uscire dal suo palazzo faceva in modo di presentarglieli. Augusto li leggeva e li lodava molto, ma non aveva mai regalto al poeta quei doni che egli sperava. Un giorno, quando Augusto vide fuori dalla sua porta il poeta, si fece dare da un servo una tavoletta e vi scrisse su alcuni versi che regalò poi al greco. Costui li lesse, li lodò altamente e, messa mano alla borsa, ne tirò fuori qualche denaro e consegnandoli ad Augusto gli disse:
- Sono pochi, lo so,e non sono degni della tua grande fortuna, ma se potessi, ti darei di più. -
Tutti si misero a ridere, e Augusto, avendo capito la lezione, fece dare al poeta centomila sesterzi." - (Macrobio - Saturnali)
Buona settimana
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