Edward Moore Kennedy, detto Ted, nacque a Boston nel 1932, il più giovane dei fratelli Kennedy. Pur non essendo mai stato né Presidente né Governatore è stato ritenuto uno dei politici più importanti dell'ultimo secolo negli Stati Uniti.
La sua lunga carriera come Senatore per il Partito Democratico si svolse ininterrottamente per più di 40 anni e lo vide protagonista di diverse battaglie nel sostenere i diritti dei più deboli, tanto che si guadagnò l'appellativo di "the lion of the Senate"
Eppure i suoi anni giovanili non avrebbero fatto supporre tutto questo.
A causa dei frequenti spostamenti della famiglia, a undici anni Ted aveva già cambiato
dieci scuole e negli anni successivi le sue performances scolastiche non apparivano comunque all'altezza di quelle dei fratelli John e Bob.
I genitori non tolleravano la pigrizia e incoraggiavano i figli a perseguire il successo attraverso una sana competizione. Per questo, si racconta, durante le cene in famiglia si aprivano tra i commensali accesi dibattiti su argomenti come la politica, la storia, la letteratura.
Ted non amava molto queste discussioni e cercava di guadagnarsi l'attenzione in altro modo, impegnandosi per primeggiare nello sport ; sembrava che tutto sommato i genitori avessero moderato le loro aspettative nei suoi confronti, del resto la sua adolescenza era stata segnata dalle numerose disgrazie che già avevano colpito la famiglia : nel '41 l'operazione di lobotomia , fallita, alla sorella Rosemary e poco dopo la perdita del fratello Joseph in guerra e l'incidente aereo in cui perse la vita la sorella Kathleen.
Grazie all'influenza della famiglia, Ted ebbe comunque l'opportunità di frequentare scuole prestigiose. Ad Harvard si distingue come giocatore di football, ma poi viene cacciato quando falsifica l'esito di un esame di spagnolo. Viene riammesso dopo due anni e riesce comunque a conseguire la laurea in legge nel '59.
Nel '59 il fratello John sta conquistando grande popolarità e Ted partecipa alla sua campagna elettorale per la conquista della Casa Bianca. La famiglia Kennedy è all'apice del successo e Ted nel '62 viene eletto Senatore nel Massachussetts a soli 30 anni.
Il sogno del vecchio Joseph Kennedy sembra ormai sul punto di diventare realtà.
Ma non sarà così: la chiamano "the Kennedy curse" - la maledizione dei Kennedy - che ancora una volta si abbatte sulla famiglia.
Nel novembre del '63 il Presidente John F. Kennedy viene assassinato a Dallas ; l'anno dopo è lo stesso Ted a restare gravemente ferito in un incidente aereo. Unico supersite porterà per tutta la vita le conseguenze delle ferite riportate.
Non appena si riprende è a fianco del fratello Bob nella campagna contro la guerra in Vietnam, ma nel '68 la famiglia viene nuovamente colpita con l'assassinio di Bob.
Ora il destino politico dei Kennedy è tutto nelle mani di Ted ed egli diventa il sostegno e il punto di riferimento dell'intera famiglia.
Tuttavia nel '69 Ted si trova al centro di uno scandalo che , pur non stroncando la sua carriera politica, lo terrà definitivamente lontano dalla corsa alla Casa Bianca.
Una notte di luglio, di ritorno da una festa a Chappaquiddick Island finisce accidentalmente in mare con l'auto. Riesce a mettersi in salvo ma la passeggera a bordo della sua auto, una ragazza di 28 anni, verrà ritrovata il giorno seguente annegata. Ted che non si è subito recato dalla polizia, verrà accusato di omissione di soccorso e condannato a due mesi di carcere che non sconterà.
Nel 1982, come già accennato, divorzia dalla moglie Joan; si risposerà dieci anni più tardi con Victoria Reggie , anche lei avvocato, che gli darà due figli.
Con l'elezione di Clinton alla Presidenza degli Stati Uniti l'attività politica di Ted diventa ancora più incisiva e lo vede impegnato alla progettazione di una grande riforma sanitaria, oltre che alla costruzione di progetti legislativi a favore dei minori, dell'istruzione, della tutela del lavoro.
Nel 2008 gli viene diagnosticato un tumore al cervello, tuttavia in occasione delle primarie che porteranno alla Presidenza Barack Obama, il Senatore interviene alla Convention del Partito Democratico che si tiene a Denver e benchè indebolito dalla malattia, pronuncia un discorso intenso e vibrante che commuove le centinaia di delegati presenti.
I suoi biografi sostengono che Ted Kennedy avesse un grande carisma grazie anche alle sue eccezionali doti oratorie. Inoltre gli venne da più parti riconosciuta la capacità di individuare i punti di contatto con le posizioni del partito politicamente avversario così da poter attuare soluzioni concrete per il bene del suo Paese. Nel 2009, dopo una nuova crisi, dovette cedere definitivamente alla malattia ormai incurabile.
Finisce così l'era dei Kennedy, una storia di ambizione e potere, di ideali e di conquiste , di impegno e di sacrificio. Nel ripercorrere le vicende che hanno fatto la storia di quasi un secolo, il mio pensiero va a Rose Kennedy, una donna che ha avuto un ruolo fondamentale non solo nella storia della sua famiglia, ma anche sia pure indirettamente in quella del suo Paese.
Non avendo conosciuto personalmente nessuno dei protagonisti delle vicende narrate, non sarebbe corretto esprimere giudizi sulla base di valutazioni superficiali, tuttavia mi chiedo come questa donna, questa madre, vissuta fino a 104 anni, abbia trovato la forza di svegliarsi al mattino e accettare l'idea di essere viva quando molti dei suoi figli non lo erano più; mi chiedo se la consapevolezza di aver realizzato attraverso i figli progetti ambiziosi non solo per sè ma anche per il proprio paese abbia potuto lenire almeno in parte il dolore devastante per la loro perdita; mi chiedo se non abbia mai pensato a come avrebbe potuto essere la storia della sua famiglia con un cognome meno ingombrante. E a questo proposito mi tornano in mente le parole che Fabrizio De André ne "La buona novella" fa pronunciare a Maria che assiste alla morte del Figlio ai piedi della Croce: " Non fossi stato figlio di Dio, ti avrei ancora per figlio mio".
Fonti: le informazioni riportate sono state tratte da Biografie e servizi giornalisti pubblicati a mezzo stampa in epoche diverse o disponibili su internet.
Nel 2008 gli viene diagnosticato un tumore al cervello, tuttavia in occasione delle primarie che porteranno alla Presidenza Barack Obama, il Senatore interviene alla Convention del Partito Democratico che si tiene a Denver e benchè indebolito dalla malattia, pronuncia un discorso intenso e vibrante che commuove le centinaia di delegati presenti.
I suoi biografi sostengono che Ted Kennedy avesse un grande carisma grazie anche alle sue eccezionali doti oratorie. Inoltre gli venne da più parti riconosciuta la capacità di individuare i punti di contatto con le posizioni del partito politicamente avversario così da poter attuare soluzioni concrete per il bene del suo Paese. Nel 2009, dopo una nuova crisi, dovette cedere definitivamente alla malattia ormai incurabile.
Finisce così l'era dei Kennedy, una storia di ambizione e potere, di ideali e di conquiste , di impegno e di sacrificio. Nel ripercorrere le vicende che hanno fatto la storia di quasi un secolo, il mio pensiero va a Rose Kennedy, una donna che ha avuto un ruolo fondamentale non solo nella storia della sua famiglia, ma anche sia pure indirettamente in quella del suo Paese.
Non avendo conosciuto personalmente nessuno dei protagonisti delle vicende narrate, non sarebbe corretto esprimere giudizi sulla base di valutazioni superficiali, tuttavia mi chiedo come questa donna, questa madre, vissuta fino a 104 anni, abbia trovato la forza di svegliarsi al mattino e accettare l'idea di essere viva quando molti dei suoi figli non lo erano più; mi chiedo se la consapevolezza di aver realizzato attraverso i figli progetti ambiziosi non solo per sè ma anche per il proprio paese abbia potuto lenire almeno in parte il dolore devastante per la loro perdita; mi chiedo se non abbia mai pensato a come avrebbe potuto essere la storia della sua famiglia con un cognome meno ingombrante. E a questo proposito mi tornano in mente le parole che Fabrizio De André ne "La buona novella" fa pronunciare a Maria che assiste alla morte del Figlio ai piedi della Croce: " Non fossi stato figlio di Dio, ti avrei ancora per figlio mio".
Fonti: le informazioni riportate sono state tratte da Biografie e servizi giornalisti pubblicati a mezzo stampa in epoche diverse o disponibili su internet.
ottimo lavoro: preciso, ampio e documentato. Molto interessante. Brava!
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