venerdì 5 luglio 2019

Tradizioni matrimoniali

Una tradizione, più anglosassone che latina, credo, è quella che vuole che la sposa, nel giorno delle nozze, indossi qualcosa di nuovo, qualcosa di vecchio, qualcosa di imprestato e qualcosa di azzurro.
Quando mi sono sposata io non conoscevo questo diktat e non ho seguito le regole. Il mio matrimonio è ancora in essere, per ora, dopo quasi 50 anni, quindi penso che non sia proprio sempre indispensabile dar retta alle tradizioni. E' divertente, però, conoscerle e magari scoprirne le origini.


La nascita di questa tradizione inglese è molto antica e si basa su una frase che risale all'epoca vittoriana:


Something old, something new.
Something borrowed, something blue.
And a silver sixpence in your shoe.

Qualcosa di vecchio, qualcosa di nuovo.
Qualcosa di prestato, qualcosa di blu.
E una moneta da sei pence nella scarpa.



La rima è stata rispettata per decenni dalle spose di tutte le nazioni, facendo il giro di tutto il mondo. Ci sono prove stampate in un'edizione del 1894 di un giornale di New York per cui si sa che già allora era diventata un'abitudine. 

Per la verità a me era sfuggita la parte della monetina, ma è evidente che se si vogliono fare le cose per bene e seguire del tutto la filastrocca, bisogna tener conto anche di quella.




Il significato che si vuol dare ad ogni strofa della poesia dovrebbe essere questo:

Qualcosa di Nuovo: simboleggia l'ottimismo e la speranza per il futuro. Rappresenta fortuna ed esito per la futura vita coniugale. 






Qualcosa di vecchio: simboleggia che i legami familiari e quello con gli amici non si rompono, ma solo si trasformano per adattarsi ad una nuova vita comune. Il legame con il passato che è lasciato alle spalle. L'idea è di ottenere un accessorio che sia stato usato da qualcuno felice in famiglia, un oggetto d’eredità, o un pezzo sentimentale che rappresenta il passato della sposa. Può essere un gioiello di famiglia o di un elemento come il velo della sposa, che per tradizione familiare viene trasmesso da madre a figlia. Se l’oggetto vecchio è stato anche prestato per l'occasione, svolgerà un duplice ruolo all'interno della tradizione.




Qualcosa di prestato: rappresenta la convinzione che la felicità può essere attratta utilizzando qualcosa preso in prestito da qualcuno che è felicemente sposato. Oggi, è un simbolo d’amicizia da parte della persona che presta l’oggetto. L’articolo prestato può essere qualcosa di rilevante o rappresentativo per la persona che presta. L’oggetto in prestito deve essere restituito al proprietario, una nota di ringraziamento è sempre apprezzata e appropriata quando l'elemento preso in prestito viene restituito.



Qualcosa di blu: Questa usanza nasce nell'antico Israele, dove le spose indossavano una banda blu a simboleggiare la purezza, l’amore e fedeltà. Oggi, la pratica si è limitata ad indossare qualcosa di blu, ma significa ancora fedeltà ed amore duraturo. 



E una moneta nella scarpa: come simbolo di prosperità e sicurezza economica per la nuova famiglia nel cammino che s’inizia. La moneta è tradizionalmente collocata dentro la scarpa sinistra della sposa, ma può anche essere cucita nell’orlo o il rivestimento del vestito.


Le tradizioni relative alla sposa e al suo grande giorno sono molte altre e variano  a seconda di dove vivono sposi, famiglie, testimoni e invitati.

Un'altra usanza curiosa è relativa al divieto di regalare perle alla sposa poiché una perla simboleggia una lacrima, e quindi si suppone che regalare perle in occasione di un matrimonio, o addirittura farle vedere durante la cerimonia attiri la disgrazia e il pianto sui contraenti. D'altra parte, i diamanti sono considerati fonte di buona fortuna, quindi regalarli è qualcosa di decisamente appropriato.

E poi:

Prima delle nozze

La sposa non si deve guardare allo specchio completamente vestita; prima di farlo ricordatevi di togliere un guanto, una scarpa, un orecchino
Non si acquistano nello stesso momento anello di fidanzamento e fedi nuziali.
Porta sfortuna mettersi la fede al dito prima della celebrazione.
Lo sposo dovrebbe offrire alla sposa, alla fine del rito, una spiga di grano: un gesto che fa riferimento alla terra e quindi alla fertilità.
Gli sposi non devono vedersi dalla mezzanotte del giorno precedente le nozze.
Lo sposo non deve vedere l’abito della sposa.
Lo sposo, una volta uscito di casa, non deve tornare sui propri passi.
Se le fedi cadono in Chiesa o in Municipio, possono essere raccolte solo da chi celebra il rito nuziale.
Il letto in cui si passerà la prima notte di nozze non va mai fatto dalla sposa; ci penseranno due ragazze nubili, in segno di purezza.

Dopo le nozze

Lo sposo deve portare in braccio la sposa oltre la soglia della loro casa. Questa tradizione ha due origini diverse, la prima narra di spiriti maligni che attendono la sposa sulla soglia; la seconda leggenda racconta che, in epoca romana, una sposa fosse caduta entrando in casa dopo le nozze e dal quel momento una serie di terribili disgrazie colpì la coppia
Dopo la cerimonia la sposa lancia il bouquet alle sue spalle ad un gruppo di ragazze nubili. La tradizione vuole che la ragazza che lo afferrerà si sposerà entro l’anno.
Il lancio del riso è considerato augurio di ricchezza e felicità.
La sposa regala un ramo d’ulivo alla suocera per evitare future discordie.
E’ usanza che lo sposo sfili la giarrettiera alla sposa e la lanci ad uno degli ospiti.


E ancora:

Sposa bagnata, sposa fortunata non è un modo di consolare gli sposi che non hanno avuto una giornata di sole. La pioggia simboleggia la fortuna e l’abbondanza che cadrà generosa sugli sposi.
Il suono del clacson del corteo nuziale serve per cacciare gli spiriti maligni.
Se la sposa conserva una fetta di torta nuziale, il marito le sarà sempre fedele.
I confetti saranno sempre in numero dispari, in genere cinque e simboleggiano: salute, fertilità, longevità, felicità e ricchezza.
Per favorire la sorte, il matrimonio deve essere celebrato prima del tramonto.
Gli sposini sulla torta, noti come “cake topper”, servono a sviare le forze negative e a difendere la sposa.
L’acquamarina assicura fedeltà e felice unione.
Nell’antica Roma gli sposi erano soliti mangiare del miele per la durata di un intero mese lunare dopo il matrimonio, ecco da dove arriva l’espressione: “Luna di Miele”.




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