domenica 28 luglio 2013

L'ultima fuggitiva








Su suggerimento di Paola ho comprato e letto L'ultima fuggitiva, di Tracy Chevalier, un'autrice che avevo scioccamente dimenticato dopo La ragazza con l'orecchino di perla e La dama e l'unicorno. Il libro mi è piaciuto parecchio, forse più di quei due, letti anni fa.
Eccone il risvolto di copertina:
 È il 1850 quando Honor e Grace Bright si imbarcano sull'Adventurer, un grande veliero in partenza dal porto inglese di Bristol per l'America. L'aria smarrita di chi non è avvezza ai viaggi, il bel volto offuscato dal mal di mare, Honor Bright sa che non rivedrà mai più Bridport, il paese in cui è nata, nell'istante in cui la nave si allontana dalle verdi colline del Dorset. Troppo grande è il mare e troppo lontano è Faithwell, il villaggio dell'Ohio in cui Adam Cox, un uomo anziano e piuttosto noioso, attende sua sorella per prenderla in sposa. L'irrequieta Grace ha allacciato una corrispondenza epistolare con lui, culminata poi con la proposta di matrimonio, con l'intento di lasciarsi alle spalle l'angusta vita della piccola comunità di quaccheri in cui è cresciuta e abbracciare così nuove avventure. Honor Bright non condivide lo spirito temerario di Grace, ma Samuel, il suo promesso sposo, ha rotto il fidanzamento e la prospettiva di vivere in mezzo all'altrui compassione l'ha spinta a seguire la sorella al di là del mare. Una volta giunte in Ohio, tuttavia, a un passo da Faithwell, Grace si ammala di febbre gialla e, tra le misere mura di un albergo, muore. Honor Bright si ritrova così sola in una nazione enorme ed estranea, divisa da un immenso oceano dall'amato Dorset. Non le resta perciò che Adam Cox come unica ancora di salvezza. A Faithwell, tuttavia, viene accolta con freddezza dall'uomo e dalla cognata vedova. Nel paese, poi - una fila di edifici ai bordi di una strada sconnessa, con una drogheria, una bottega e alcune fattorie nella campagna circostante - le persone sono amichevoli, ma con una schiettezza che rasenta la brutalità. A turbare l'equilibrio di Honor non è, però, la vita sociale di Faithwell, ma qualcosa di più grande che riguarda l'America della metà del XIX secolo, il Paese in cui i neri sono ancora ridotti in schiavitù. Il villaggio si trova, infatti, nei pressi di un crocevia dove si accalcano i coloni diretti a ovest in cerca di terra da coltivare, gli schiavi in fuga verso nord e i cacciatori di schiavi pagati dai proprietari di piantagione per riportare indietro i fuggitivi. Tra questi Donovan, un uomo sfrontato e attraente, con gli occhi di un castano chiaro che spiccano nel viso squadrato e una durezza senza pari nello sguardo. Per non venir meno ai saldi principi di rettitudine cui è stata educata in Inghilterra, Honor decide di aiutare gli schiavi in fuga. Comincia di nascosto a offrire loro acqua e cibo e, in qualche caso, riparo. Sarà, tuttavia, abbastanza guardinga da non tradirsi? E, soprattutto, saprà resistere alla tentazione più grande? Quella di cedere a un uomo i cui principi detesta, ma che è l'unico in grado di rimescolarle il sangue nelle vene? Romanzo che conduce il lettore nel cuore dell'America schiavista, dove i grandi temi della crudeltà e dell'eroismo, dell'onore e della passione, della viltà e del coraggio trovano un fertile terreno, L'ultima fuggitiva è una splendida conferma del talento dell'autrice della Ragazza con l'orecchino di perla.  





Era un po' che non leggevo un romanzo storico, ma come mai? Sono così interessanti!  Bisogna che riprenda a farlo.In questo, oltre ad imparare qualcosa sull'America dell'800 dello schiavismo e sulla cosiddetta " ferrovia sotterranea", impariamo anche a conoscere un pochino i Quaccheri, di cui, finora, personalmente avevo sentito parlare soltanto in quel bellissimo film degli anni'50, la legge del signore.



Questo libro fa venir voglia di approfondire altri argomenti, non ultimo quello relativo alle trapunte che, ho scoperto, possono essere molto diverse tra loro, come lavorazione, mentre prima ero convinta che esistessero i quilt e stop. Prometto che mi informerò.






Da http://www.diariodipensieripersi.com/2013/06/recensione-lultima-fuggitiva-di-tracy.html:

"Facilmente si potrebbe affermare che Tracy Chevalier, in questo romanzo, dipinge un affresco della società americana di metà Ottocento, in verità è meglio dire che cuce una trapunta variegata e complessa – come fanno le donne nei tempi che l’autrice descrive – con una scelta di colori diversi ma tenui, quasi in contrasto con la natura vasta e imponente che accoglie l’inglese Honor in trasferta negli USA. L'autrice mette in risalto il contrasto tra i colori, i materiali, le luci diverse che caratterizzano l'antico e solido Dorset in Inghilterra e l'Ohio, nel suo valore precario di terra di transito, con i suoi campi di granoturco, le foreste altissime e la capacità di adattamento dei suoi abitanti; a ciò si aggiunge la contrapposizione stridente tra la libertà di rifarsi una vita – di cui Honor è desiderosa fin dall'inizio – e l'orribile tradizione della schiavitù. Tutto è visto attraverso gli occhi di una ventenne inglese, ritratta nella sua ritrosia, nella sua timidezza e nella sincera adesione al suo modo di vivere la religione. I quaccheri, infatti, sono contrari alla schiavitù, che limpidamente considerano contraria al Cristianesimo. Questo è lo sfondo su cui si muove la storia. "





Honor scopre che un conto è avere un ideale e un altro conto è aver a che fare con una realtà storicamente consolidata, che richiede compromessi a causa di consuetudini, ragioni economiche e pregiudizi radicati anche in chi crede di non averne.

Questa è anche la storia di una maturazione: il libro inizia con la fuga di Honor dal suo mondo in cui è stata ferita e in cui non pensa di trovare una collocazione, continua con le varie fughe della ragazza dalle situazioni scomode in cui viene a trovarsi e con le fughe degli schiavi che cercano la libertà.  Termina, però, non più con una fuga, ma con la decisione di partire. Non fuggire, ma partire con il modo americano di sapersi  gettare alle spalle un passato problematico, per cercare nel futuro la possibilità di una vita migliore. 







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