venerdì 16 novembre 2012

Skyfall

Dalla nostra solita Paola:








SKYFALL

Recensione

Si va a vedere Skyfall, il ventireesimo film  della saga di 007,  con negli occhi il mitico Sean Connery, ma qui  abbiamo uno 007 di  tutt’ altro genere. Comunque sembra che stia sbancando al botteghino ed è addirittura segnalato con 4 stelle..e questo vuol dire che per molti , ma non per noi, Daniel Craig non fa rimpiangere alcuni degli altri James Bond. Certamente ne gioisce la MGM che a lungo aveva pensato di rinunciare alla produzione di questo film per motivi economici.

Il film inizia,  prima ancora dei titoli di testa, con Bond che precipita in mare e viene afferrato da una grande mano  che emerge dall’ acqua . Insieme si accende  la bellissima, vibrante voce di Adele che introduce il tema Skyfall che riecheggia il leit motiv scritto da Monty Norman  per il primo Bond del 1962 “Licenza di uccidere”.

E subito ecco la scena d’azione adrenalinica all’eccesso, durante la quale si susseguono corse in macchina o motocicletta, sui tetti delle case di Istanbul, nel mercato delle spezie, fino all’aggancio funambolico di un treno con un escavatore.



Scena che si conclude con l’uccisione dell’agente 007 per fuoco amico. Questo fatto provoca ripercussioni a Londra, dove M. ( la  brava Judi Dench) , capo dei Servizi Segreti britannici,dopo aver stilato il necrologio, deve battersi contro uno sconosciuto nemico il quale , entrato in possesso del file con i nomi degli agenti infiltrati, li sta pubblicando su Internet.




Ma solo quando un attentato distrugge la sede dell’MI6 e uccide  8 agenti  James Bond riappare dopo la lunga vacanza.

E qui  Sam Mendez, premiatissimo e giovane  regista tra l’altro di “American Beauty”, introduce un James Bond  non più giovane, che non riesce a superare i test psicofisici per il  ritorno in servizio, che beve e prende anche qualche pasticca di troppo: insomma un agente diverso, più cupo e riflessivo,ma sempre capace di  coraggio e lealtà..



M., però, lo vuole nonostante tutto accanto a sé e così Bond  torna  in servizio.

Dopo una serie di strane vicende, e qui soprattutto si avvertono le lungaggini e pesantezze , e dopo circa settanta minuti di proiezione, si arriva alla scoperta che il nemico più micidiale  è Raul Silva, interpretato da un eccentrico Javier Bardem, platinato e invecchiato.

Silva ,già agente dell’MI6,  abbandonato da M nelle mani del nemico che lo ha a lungo torturato odia tutti e tutto e si vuole vendicare……

Possiamo interrompere qui il racconto? Anche perché gli intrecci sono stravaganti e talvolta illogici, il dialogo scarsissimo e spesso sembra di perdere il filo del racconto.

Si può solo dire che alla fine ci ritroviamo  in un palazzotto scozzese perso nella brughiera, (stupenda come sempre la fotografia Roger Deakins),  scena degna  di un film horror, in cui quattro persone, combattono Sila e i suoi militarizzati scagnozzi.



Il tutto in perfetto stile western, invece dei cavalli è ricomparsa anche la mitica Martin Aston vecchia, ma priva di dispositivi di tracciabilità né manca il vecchietto del saloon in abito di tweed, il fedele guardiacaccia Kincade interpretato da Albert Finney.

Una sottolineatura fa capire quanto 007 sia  invecchiato. Le bellissime Bond girl, Berenice Marlohe e Naomie Harris, sono solo due seducenti ragazze, che si può dire lo lasciano più o meno indifferente.


Gli occhi di  James Bond non brillano più di luce sfacciata e malandrina e, anche il suo solo  inimitabile modo di sistemare i polsini della camicia, ha uno stile del tutto diverso.

Con ciò non vogliamo dire che il glaciale Daniel Craig non sia un buon interprete, ottimo secondo i critici specializzati, ma è diverso. Tanto diverso.                                                                                                                           

Chi invece si fa notare per la sua interpretazione al limite della follia è Javier Bardem che domina tutta la seconda parte  e che, certamente, mette in ombra Craig.
Della stupenda fotografia si è detto, così come dell’intensa interpretazione di Adele, nella sigla e rimane  la curiosità di vedere un James Bond umanamente invecchiato…cosa che purtroppo accade anche ai miti.

                                  Paola





       

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