mercoledì 18 dicembre 2019

Let's have a nice cup of tea!!

Ogni anno, in occasione della Fiera dei Mercatanti,  arriva nella mia città, direttamente dal Regno Unito, un consistente carico di pottery : tazze, piattini, teiere, lattiere in fine ceramica, variamente decorate e accompagnate da un consistente numero di barattoli di tè, il tutto inequivocabilmente BRITISH !!












Impossibile astenersi dall'acquisto di almeno una tazzina con piattino coordinato, o di  una piccola lattiera decorata con deliziose roselline : è così che di anno in anno nascono e crescono le collezioni... 






Mettici poi il fascino dell'esotico... già, perché  come tutti sanno, nelle abitudini alimentari del nostro Paese , il tè non è mai stata una bevanda molto diffusa, mentre nel Regno Unito ...






Se avete soggiornato per qualche tempo in Inghilterra, soprattutto come ospite in famiglia, sapete bene di cosa sto parlando. Io ricordo ancora, a distanza di anni, il disagio dei primi giorni : il concetto di colazione, pranzo e cena, che mi aveva accompagnato dalla nascita per vent'anni , era completamente svanito, non solo per il cibo, che non aveva niente a che fare con la nostra cucina mediterranea, ma per l'organizzazione dei pasti in generale , così diversa dalle nostre abitudini, a cominciare dal nome.
Fortunatamente l'istinto di sopravvivenza finisce con avere la meglio e poi con il tempo si riescono ad apprezzare anche certe novità.






Se nel nostro Paese la colazione ha quasi sempre avuto un carattere "frettoloso", specialmente per gli adulti ( un caffè e via...), in Inghilterra è  un "rito" da consumare con calma, con abbondanza di cibo e soprattutto con numerose tazze di tè. Molto probabilmente questa consuetudine è nata dal fatto che molte persone dovevano poi allontanarsi da casa per diverse ore, per andare al lavoro, in città, in fabbrica e che, a quella che noi chiamiamo "ora di pranzo", potevano concedersi solo uno spuntino, un sandwich , qualcosa insomma  che tenesse a bada l'appetito fino all'ora di cena: quindi breakfast = di tutto, di più...





 Si racconta  che  un'amica della Regina Vittoria, Anna Russel, VII duchessa di Bedford, nei lunghi pomeriggi trascorsi a palazzo, avvertendo un certo languorino a metà del pomeriggio, avesse la consuetudine di concedersi una tazza di tè (probabilmente più d'una) accompagnata da qualche dolcetto  e tartina, dando origine a quello che sarà chiamato afternoon tea o low tea,(pressappoco qualcosa di molto simile a ciò che da noi si chiama, meno elegantemente, merenda) a cui far seguire un high tea all'ora di cena.






Mentre passava l'estate nella sua residenza di Woburn Abbey , la duchessa incominciò ad invitare alcuni amici per condividere con loro una tazza di tè con pasticcini annessi, idea che subito si diffuse nell'alta società. All'inizio questo rituale veniva seguito solo dalle classi più abbienti, che potevano tra l'altro disporre di servizi di porcellana finissima bianca e blu proveniente dalla Cina.





Così le signore aristocratiche incominciarono ad incontrarsi per un afternoon tea per tenersi compagnia, scambiarsi pettegolezzi, esibire i loro salotti eleganti.








Successivamente con la nascita in Inghilterra della famosa manifattura  Wedgwood, che produceva esemplari di terracotta liscia e a basso costo, il rito del tè pomeridiano si diffuse in tutte le classi sociali





e per venire incontro alla consuetudine del tè pomeridiano, si diffusero nei locali pubblici le "tea rooms", stanze riservate, per lo più alle signore che intendevano soffermarsi per una pausa di relax .




La prima sala da tè inglese di cui si abbia notizia fu aperta da John Twining nel 1706 al numero 216 dello Strand di Londra, dove si trova tuttora.





Nel Regno Unito e negli altri paesi anglosassoni le sale da tè erano ,e sono in genere, locali di piccole dimensioni, rivolti prevalentemente a un pubblico femminile, con un'atmosfera tranquilla e raccolta, in cui consumare tè accompagnato da spuntini leggeri.
Una particolarità delle sale da tè anglosassoni della prima metà del '900 era la presenza abituale di un cartomante o chiromante che offriva i suoi servizi divinatori alle clienti della tea room.








Oggi, con la globalizzazione, forse qualcosa è mutato nelle ferree abitudini inglesi , ma nell'immaginario collettivo la cup of tea continua a rappresentare la tradizione e la  cultura anglosassone.








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