domenica 1 settembre 2019

Quel ramo del Lago di Como...

"Quel ramo del Lago di Como che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e rientrare di quelli, vien quasi a un tratto a restringersi..." 





E' così che il Manzoni descrive il luogo in cui il lago,  torna ad esser  fiume, l'Adda, già immissario  insieme ad altri, ed unico emissario.

Quel ramo viene comunemente chiamato Lago di Lecco, che il Manzoni definisce " gran borgo al giorno d'oggi, che si incammina a diventar città." e non sbaglia, perché oggi Lecco è capoluogo di Provincia.

Quand'ero bambina, nelle domeniche d'estate, Lecco era una meta quasi scontata : mio padre ci portava in auto fino al lungolago per gustare  un buon gelato o un'aranciata , seduti al tavolino di un Caffè, all'ombra di un pergolato , mentre vaporetti e  barche andavano e venivano e sembravano scivolare sull'acqua.
 A Lecco viveva uno zio di mio padre ; si chiamava Giovanni ma per noi era Loziodilecco. Raccontava molte storie sul lago, ma non si riusciva mai a capire se erano vere o solo frutto della sua fantasia.

A volte mio padre ci portava oltre, lungo la sponda orientale, a vedere altri paesi o luoghi particolari come l'Orrido di Bellano, una profonda gola naturale formatasi 15 milioni di anni fa, con ponticelli, cascate e strapiombi da mettere i brividi.

Con il passare del tempo però Lecco e il suo lago, pur essendo rimasti  lì, a due passi da casa,  sono stati quasi dimenticati e forse sottovalutati rispetto ad altre mete più lontane, come il mare ad esempio, e altre ancora da scoprire.

Oggi , non so perché, mi è tornata la voglia di tornare a vedere il lago, quel lago. Fabio, mio figlio, mi asseconda e anche Snoopy, che domani compirà 4 anni, sembra interessato a scoprire un nuovo mondo.

La strada è più o meno la stessa del passato, ma molto più scorrevole grazie alle rotatorie e ci porta in poco tempo nel tratto in cui non sai se l'acqua che vedi scorrere lenta al di là degli alberi è ancora lago o è già  fiume.







Snoopy al momento non sembra particolarmente interessato al panorama, e preferisce andare alla ricerca di nuovi colori e profumi nel prato.


















Le montagne, benché imponenti, non incutono timore; al contrario sembrano messe lì per proteggere il lago.









Contiamo di raggiungere il punto più alto del bacino, perciò non facciamo sosta a Lecco, ma puntiamo su un centro turistico  molto più suggestivo :Varenna.

Anche se oggi ci sono percorsi alternativi più veloci, scegliamo la strada litoranea, così da poter godere pienamente della  bellezza del panorama.







Ed eccoci a Varenna.


Questo piccolo borgo di pescatori è un centro turistico di particolare bellezza, molto apprezzato soprattutto dai visitatori stranieri.



Dal centro storico, la piazza antistante la Chiesa di S.Giorgio con il suo elegante campanile, si scende per strette viuzze e scalinate verso il lungolago.


































Numerosi bar, ristoranti e negozietti si affacciano sulla passeggiata. L'acqua del lago è pulita e trasparente e dà una sensazione di freschezza solo a guardarla.








Snoopy si tiene prudentemente alla larga dalla riva e preferisce confrontarsi con un suo simile.








Dove la roccia interrompe il percorso è stata costruita una passerella sospesa sul lago, chiamata "passeggiata dell'amore", che porta all'imbarcadero, nella parte più a nord di Varenna. Oltre alla vista spettacolare del lago e delle montagne, si possono ammirare  i giardini lussureggianti delle ville costruite nel passato quasi a picco sull'acqua.

































Il percorso inverso offre nuove prospettive del panorama ed è un piacere leggere nei commenti e negli sguardi dei numerosi turisti stranieri che incrociamo l'apprezzamento per la bellezza del luogo.
Torniamo alla piazza principale con le sue case colorate e la chiesetta antica per riprendere il nostro viaggio.





 
 
 
 
 
La strada prosegue per un buon tratto lungo la riva del lago, poi poco a poco se ne allontana e sale a tornanti sul fianco della collina, offrendo così una visione dall'alto dello specchio d'acqua sottostante.
 
 
 



 
 
 
 
 
 
Entriamo nel  territorio di Colico, il Comune più a nord della provincia di Lecco.
 
Qui, superato il promontorio dell'Olgiasca, in posizione sopraelevata e con una magnifica vista sul lago, sorge l'Abbazia Cistercense di Piona.
 
 
 
 
 
 
La Chiesa in stile romanico lombardo, consacrata nel  1138 alla Beata Vergine, il campanile ricostruito nel Settecento e il chiostro, insieme ad una natura rigogliosa ma sapientemente curata, contribuiscono a diffondere un'atmosfera di pace e di serenità.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Il chiostro del 1242 è a base quadrata , circondato da un colonnato in stile tra il romanico e il gotico. Sulle pareti le tracce di affreschi che rappresentano il Calendario dei Santi e il Miracolo di S.Benedetto. Al centro un albero e una fonte simboleggiano la fonte delle delizie e l'albero della vita del paradiso terrestre.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Per me è stata una giornata davvero speciale, all'insegna della natura, della storia, dell'arte, della bellezza e della serenità e se vi capiterà l'occasione di venire in Lombardia, non lasciatevi scappare l'opportunità di visitare quel ramo del Lago di Como.
 
 
venerdì 16 agosto 2019

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