giovedì 30 novembre 2017

La festa delle luci

Noi abbiamo il Natale, con il presepio e l'albero, gli ebrei, circa nello stesso periodo dell'anno, hanno la festa delle luci: Hannukkah.
E, a mio parere, è una festa che i credenti di qualsiasi religione possono condividere in quanto celebra la libertà di culto.




Perché alcune persone dicono Chanukah, mentre altre Hanukkah? Queste due parole sono frutto di due spelling inglesi differenti, ma nessuna delle due è corretta. La parola ebrea della "festa delle luci", Hanukkah/Chanukah, è data da cinque lettere ebree che aprono la consonante het (chet). Questa lettera non è la stessa dell’ “h” inglese (di house per esempio); come neanche della “ch” di “child”; è un suono gutturale ebreo che non ha un preciso corrispondente nella lingua inglese.






http://www.romaebraica.it/chanukka-la-storia-e-il-significato-della-festa-delle-luci/

La ricorrenza di Chanukkà cade il 25° giorno del mese ebraico di Kislev. Tale festa, celebra avvenimenti importanti della storia ebraica, che si svolsero in terra di Israele dal 168 al 165 dell’Era volgare. In quel periodo Antioco IV Epìfane voleva porre una sede politica del mondo greco a Gerusalemme e trasformare il Tempio, centro del monoteismo ebraico, in una sede religiosa del paganesimo.
Come tutti noi sappiamo e come la storia ci ha tramandato, insorsero contro di lui i Maccabei e, dietro di essi, altri si ribellarono per difendere l’ideale del monoteismo, la loro terra, e soprattutto la loro libertà.
Il termine Chanukkà significa letteralmente inaugurazione infatti dopo la vittoria dei Maccabei, il Tempio fu liberato dagli idoli del paganesimo e fu riconsacrato al culto dell’unico Dio.

Fu a suo tempo stabilito che tutti gli ebrei delle generazioni future celebrassero tale ricorrenza per otto giorni tanti quanti durò l’ampolla d’olio che servì ad accendere il lume del Tempio per la sua riconsacrazione. Sulla base di questa leggenda per otto sere gli ebrei di tutto il mondo accendono sia nelle sinagoghe, sia nelle loro case speciali lampade dette Chanukkioth.......

Da molti secoli le luci della festa di Chanuccà risplendono ogni anno per commemorare la lotta di un popolo per difendere il diritto a vivere e governarsi secondo i propri ideali ed aspirazioni. L’insegnamento di questa ricorrenza non può e non deve avere assolutamente un significato a carattere nazionale, ma deve avere soprattutto un valore universale, perché non solo si celebra la sospirata indipendenza di un popolo, ma si esalta il diritto di ogni nazione alla libertà condannando ogni governo che pratichi intolleranza politica e religiosa verso tutte le culture che fanno parte di quel sistema........

L’augurio è che le luci di Chanukkà possano emanare tanto splendore sì da illuminare quelle menti che ancora praticano e diffondono sentimenti di odio e di violenza......






La Menorah E’ un candelabro con nove candele: otto di queste rappresentano le notti di Chanukah, l’ultima (la più alta) è chiamata Shamash o “serva” perché è usata per illuminare le altre candele.

Nella prima notte di Chanukah viene accesa una candela che continuerà a bruciare per otto notti, fino a quando cioè tutte le candele saranno accese.

All’inizio veniva usato olio di oliva per i chanukah menorhas, ma oggi sono stati sostituiti da candele colorate. In Israele i chanukah menorhas vengono chiamati “Hanukiyah”, ce ne sono di tutte le forme e le misure e rappresentano il menorah del tempio sacro.





Gli ebrei laici celebrano Hanukkah per ricordare che gli esseri umani possono usare la loro abilità per migliorare la qualità della vita. Le celebrazioni di Hanukkah sono occasioni di festa segnate dall'accensione delle candele nell'hanukkiah. Famiglie e comunità si riuniscono per consumare il cibo della festa che comprende i latkes di patata. Si cantano i canti di Hanukkah e si fanno i giochi con il dreidel. Spesso le famiglie portano la loro hanukkiah nella loro comunità per illuminare la celebrazione comunitaria. Le luci della hanukkiah ci collegano al passato ed agli altri ebrei, e ci ricordano la fragilità della vita.
Le luci simbolizzano valori come azione, coraggio, dignità umana, libertà, giustizia, identità ebraica, libera scelta, forza, ingegno.


Cibo caratteristico di questo periodo dell'anno per gli ebrei sono o latkes: pankakes fatti con uova, cipolle, farina e patate fritte in olio vegetale. Sono croccanti fuori e morbidi dentro. Sono serviti caldi e spesso accompagnati da salsa di mele.
I Maccabei, tuttavia, non mangiavano latkes di patate, ma di verdure poiché le patate furono scoperte nel XVI secolo.


I sufganiyot, specie di “doughnuts” dalle forme più bizzarre, sono fritti nell’olio bollente e ricoperti di zucchero a velo. Particolarmente popolari in Israele, vengono venduti per le strade almeno un mese prima dell’inizio della festa.



Il servivon (o dreidel), una sorta di trottola, veniva utilizzato dai bambini ebrei che, quando studiavano di nascosto la Bibbia ebraica della tradizione, non appena colti dai soldati ellenici che ne avevano impedito in parte l'adempimento, improvvisamente fingevano di giocare per non essere catturati.



Il “Dreidel” è una specie di trottola a quattro lati con sopra una lettera ebrea. In America le lettere stanno per: “ Lì è accaduto un grande miracolo” (A Great Miracle Happened There); in Israele “Qui è accaduto un miracolo” (A Miracle Happened Here).

Nel gioco del dreidel ogni giocatore fa una puntata e fa girare la “trottola”, quando il dreidel si ferma si guarda qual è la lettera uscita:

Nun: nessuno vince o perde

Gimmel: si vince tutto

Heh: si vince la metà

Peh: si perde tutto

Il gioco continua fino a quando i giocatori hanno perso tutto.

Nessun commento:

Posta un commento