domenica 27 agosto 2017

Stone Balancing: non solo pietre in equilibrio

Qualche anno fa, quando l'amico Max Ferro ci mandava dagli USA spunti interessanti per il nostro blog, avevo già parlato di questo argomento in un breve post, mossa dalla curiosità che avevano suscitato in me  certe immagini , senza la pretesa di andare oltre le stesse. Mi era sembrata allora una sorta di "americanata", il numero di un abile giocoliere che incanta e lascia il pubblico a bocca aperta.
 
Recentemente però, mentre ero al supermercato con mio figlio, abbiamo incontrato un suo vecchio compagno di scuola e, dopo aver inevitabilmente rispolverato i ricordi di grembiulini neri, colletti bianchi con il fiocco, maestre e bidelli mai più rincontrati, la conversazione si è spostata su argomenti più attuali e, parlando dei propri hobbies, Ivan ci ha raccontato di essere, oltre che un appassionato collezionista di reperti bellici della prima guerra mondiale, anche un assiduo praticante  di stone balancing.
 
Il modo pacato e al tempo stesso entusiasta con cui questa persona ci raccontava di questo suo interesse, ha inevitabilmente sollecitato la mia curiosità e di conseguenza mi ha portato ad approfondire l'argomento.
 
 
 
 
 
 
Lo stone balancing è considerata oggi una forma di espressione artistica che consiste nella realizzazione di composizioni fatte con pietre poste in equilibrio una sull'altra, apparentemente in contrasto con le leggi della fisica.
 
 
 
 
 

 
 
 
 

Le opere hanno sempre una durata limitata, da pochi secondi ad alcuni giorni.
Mettere in equilibrio delle pietre può essere considerata una forma di performance artistica, espressione particolare della Art Land, o dell' Arte Effimera.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
La ricerca dell'equilibrio di due o più pietre esige pazienza e umiltà, estraneazione dallo scorrere del tempo, immersione nella natura, ascolto dei suoni e del silenzio.
E' una disciplina mentale che aumenta la sensibilità e la percezione dello scambio di energia tra il soggetto e la pietra da porre in equilibrio.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
La personale sensibilità artistica e la bravura nella ricerca dell'equilibrio fanno sì che le opere siano molto personali e facilmente riconoscibili.
Il tempo di esecuzione non è prevedibile, l'energia che scorre dal soggetto alla pietra diventa via via più evidente e l'effetto rilassante per la psiche si acquisisce grazie anche al luogo dove solitamente di esercita, mari, fiumi, ovunque vi sia acqua in movimento e silenzio.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
Il processo di ricerca di equilibrio tra gli oggetti permette di liberare la mente e il corpo dai pensieri, per fondersi e concentrarsi sui punti di equilibrio dell'opera che si sta componendo. L'armonia e il bilanciamento esteriori non sono altro che il riflesso di un equilibrio interiore raggiunto.


 
 

 

 
 
 
 
 
 
 
 Nella frenesia del mondo moderno, nella ricerca ossessiva del tutto e subito che lo contraddistingue, è difficile pensare che ci possano essere persone attente alla ricerca del proprio equilibro interiore , ma è pur sempre un segno di speranza per le generazioni future.

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