La voce "arredamento" per noi ragazze, è sempre molto interessante. Mentre ai maschi, generalmente, basta una cuccia-con-televisione, noi amiamo circondarci di quello che ai nostri occhi è bello e spesso passiamo il nostro tempo a spostare mobili e oggetti, a fare prove e controprove, per ingentilire, addobbare e personalizzare il nostro nido. Salvo poi lamentarci che siamo affaticate e troppo occupate a pulire, eccetera. Io sono come tutte: mi guardo intorno e cerco cosa ci sia da cambiare, da migliorare, da abbellire.
Non apprezzo lo stile minimalista, sono estranea alle linee "pulite" dell'avanguardia e del resto trovo orribili le sovrabbondanze del rococò e del ricco a tutti i costi. Mi piace una casa che sappia di "vissuto", che non sia la perfezione estetica, ma che esprima quello che io sono e amo, anche se mi capita di scadere nel Kitch.
Insomma mi piacciono alcuni stili di arredamento che, tutto sommato, sono talmente simili fra loro, da poter essere confusi con gran facilità.
Il primo di cui voglio parlare è lo stile gustaviano, nato alla corte di Svezia nella seconda metà del settecento per opera di re Gustavo III il quale aveva vissuto a Versailles, presso il cugino Luigi XVI, dove imperavano il rococò e lo stile neoclassico. Gustavo affinò il proprio gusto estetico e, tornato in patria, cambiò il volto della sua città. Essendo, però, più povero del cugino, Gustavo non utilizzò i decori in bronzo dorato in uso in Francia, ma adoperò i legni dolci delle foreste svedesi nobilitandoli con lacche opache, sfrondando ogni eccesso e adattando tutto al gusto nordico. Il risultato è l'unione di eleganza, sobrietà e semplicità in uno stile fresco, armonioso e luminoso, per catturare la fredda e scarsa luce del nord. I colori prevalenti sono il bianco, l'azzurro, il grigio chiaro, il salvia, il rosa e qualche pennellata d'oro.
Negli arredi Gustaviani inoltre è sempre stata data grande importanza alle sedute, divani e poltrone, a sottolineare l’idea di comfort e di intimità che tanto successo avranno poi nell’800 con il Romanticismo e la borghesia al potere.
Un altro che mi piace è lo stile country , che nasce in Inghilterra alla fine dell'ottocento in contrapposizione alla ricchezza dello stile vittoriano. La nobiltà sente l'esigenza di una vita più tranquilla, lontana dalla città e a stretto contatto con la natura.
"Qui sorgono deliziose residenze con ambienti comodi, arredati con mobili massicci e funzionali, mobili per durare nel tempo. Lo stile country evoca il colore della terra, ideale per arredare una casa in campagna, ma si adatta perfettamente anche in un appartamento cittadino, trasformando l’ambiente in uno spazio molto intimo e rilassato. Elemento essenziale in un arredamento country è il camino, tutta la casa gira intorno ad esso.
Il country americano è simile nello spirito, ma più rustico, meno elegante. Non sa di nobiltà ritirata in campagna, ma sa di cowboys al lavoro.
I complementi di arredo sono molto importanti al fine di ottenere un ambiente caldo ed accogliente. Vengono usati cuscini a fiori e molti quadri. Le pareti dipinte con colori caldi o ricoperte da carta da parati romantiche danno un tocco di eleganza e fascino d’altri tempi"( http://www.sweetsweethome.it/country-style/)
I colori prevalenti sono il legno naturale, grigio, blu, verde, il bordeaux, il bianco.
Cuntry chic è spesso definito lo stile provenzale: fresco, primaverile, romantico dai toni eleganti e vivaci.
Tessuti leggeri a piccoli fiori, colori chiari, legno per mobili e complementi, credenze e comò, pietra sia per i pavimenti all'interno, che per le decorazioni esterne sono gli elementi che lo contraddistinguono.
Cuscini, tende e tovaglie sono spesso impreziositi con il boutis , una raffinata tecnica di ricamo tipica della Provenza. Il boutis prevede la realizzazione su tessuto, attraverso piccoli punti, di disegni, quasi sempre motivi floreali, che vengono poi imbottiti con del cotone povero, dando così rilievo al ricamo.
Molto importanti nel caratterizzare lo stile provenzale sono poi le decorazioni. Motivi floreali sono presenti non solo sui tessuti ma anche sulle piastrelle o sulle suppellettili. Tra i soprammobili, troviamo soprattutto le ceramiche decorative. Brocche e piatti sono infatti pezzi immancabili in un ambiente dal sapore provenzale, così come i fiori che andranno ad arricchire i davanzali delle finestre. Sia all’interno che all’esterno della casa, sono presenti, in molti casi, i fiori di lavanda, pianta simbolo della Provenza e del suo stile d’arredo, i girasoli, i limoni e le olive..
Per rendere invece più raffinate le pareti, solitamente intonacate in modo grezzo, vengono spesso applicate delle boiseries , ovvero delle decorazioni su legno. Le boiseries possono presentare semplici motivi geometrici oppure elementi decorativi più complessi, per ottenere uno stile più elaborato. Infine, anche le essenze contribuiscono ad arredare un ambiente in stile provenzale. Grazie all’utilizzo di s acchetti profumati o di fiori essiccati, si potrà godere degli aromi di un vero e proprio giardino di Provenza, dove a prevalere sarà il profumo di lavanda.
Gli ambienti sono spesso arricchiti da abatjour che creano una luce soffusa e intima, i letti sono preferibilmente in ferro battuto.
I colori sono l'ecrù, il bianco, il lavanda, l'avorio, il giallo opaco, il fiordaliso, il blu di Prussia.
Giardino e, possibilmente, piscina, fanno parte integrante di una casa provenzale.
( notizie prese da Tiziana Loprete http://www.lavorincasa.it/articoli/in/arredamento/arredare-in-stile-provenzale/ )
Lo stile provenzale è massimamente riscontrabile nei tessuti e nei complementi di Souleiado e Les olivades.
Lo stile provenzale usa spesso vecchi mobili decapati e finisce col confondersi un po' con lo stile shabby chic.
Che significa questo termine? letteralmente "trasandato elegante".
Il termine fu coniato dalla rivista The World of Interiors nel 1980 e divenne estremamente popolare negli Stati Uniti negli anni ’90. Questo stile, non del tutto nuovo in Europa, venne fortemente influenzato dalle nostre culture, in particolare quelle mediterranee: provenzali, toscane e greche.
E' uno stile che utilizza mobili e complementi che hanno un che di vecchio, di usato, di famigliarmente amato. Non sono mobili di antiquariato, ma mobili da robivecchi, da mercatino delle pulci. Qualsiasi mobile, di qualsiasi epoca può essere shabby: ciò che lo rende tale è la pittura tenue che lo riveste e che non viene stesa spessa e in modo uniforme, ma lasciando qualche trasparenza. Rivisitati, ripuliti, ridipinti in colori chiari, vengono usati anche cambiandone l'originaria destinazione. I colori sono: bianco, avorio, polvere, beige. Le rose e i fiori abbondano, il romanticismo fa rivivere lo stile vittoriano ottocentesco: tazzine, alzatine, teiere, pizzi, centrini, argenti....tutto fa stile shabby. L'importante è che nulla sembri volgarmente nuovo e appena comperato, ogni cosa sembra dover provenire dalla vecchia casa di famiglia.
La guru dello shabby chic è Rachel Ashwell.
io gli stili li mescolo...l'importante è che si raggiunga 1certa armonia d'insieme. comunque amo molto di più il retrò che il moderno! lo shabby mi piace molto.
RispondiEliminaA me piace mescolare il moderno/design con l'antico .... aggiungendo colore!!!
RispondiElimina