Giugno: stagione di papaveri.....sul solito sito dove trovo tante leggende (http://ww2.raccontidifata.com/2011/04/giugno-il-papavero.html) ho trovato questa:
Una leggenda che prende spunto dalla mitologia, collega l'origine del papavero alla vicenda di Proserpina, la bellissima figlia di Giove e della dea della Terra, che un giorno di giugno, mentre coglieva fiori in un prato di Sicilia, fu rapita da Plutone, dio degli inferi, che volle farla sua sposa.
Quando la madre di Proserpina, Demetra, venne a sapere che la figlia avrebbe trascorso il resto dell'esistenza nel mondo sotterraneo su cui regnava Plutone, si disperò e corse a chiedere a Giove di intervenire.
Giove, tuttavia, non fece nulla. Anzi, tentò di convincere Demetra della felice sorte che aveva avuto la loro figlia, divenuta regina. Ma Demetra non si lasciò lusingare e, presa dal suo dolore, cessò di occuparsi della Terra, tanto che presto ogni cosa avvizzì. Giove, allora, cominciò a temere per la vita delle creature e pregò Demetra di tornare a compiere il suo dovere. In cambio avrebbe convinto Plutone a lasciare tornare sulla terra Proserpina per almeno sei mesi ogni anno. Così fu e quando a primavera Proserpina tornò alla luce del sole, i prati si coprirono di erbe e fiori e tra le spighe di grano sbocciarono i papaveri, il cui caldo colore doveva ricordare a Proserpina la passione dello sposo che l'aspettava.
Ma coi papaveri una volta c'erano anche i fiordalisi che oggi nei campi non si vedono quasi più. Per averli si deve andare dal fiorista. La leggenda dei fiordalisi è unita a quella dei fiori di cicoria:
In Alto Adige si racconta di una principessa molto buona e bella, con grandi occhi del colore del cielo, che si chiamava Drusilla e viveva serena in un castello. Un giorno, un cavaliere si smarrì nei boschi e chiese ospitalità alla principessa che nel vederlo se ne innamorò. Il suo amore fu subito ricambiato e presto il cavaliere la chiese in moglie. Per qualche tempo i due sposi vissero felici, ma con l'arrivo dell'inverno, il cavaliere si fece triste ed irrequieto. Stare sempre rinchiuso nel castello lo annoiava, perciò decise di partire, promettendo a Drusilla di ritornare nella bella stagione. Lei, che desiderava vederlo felice, lo lasciò andare e, allo sbocciare della primavera, cominciò ad aspettarlo. Ma arrivò anche l'estate e lui non tornò. La delusione fu così grande che Drusilla si ammalò e disse alle fide ancelle che avrebbe voluto morire per porre fine al suo dolore, ma anche vivere per vedere tornare il suo amore. Le ancelle piansero, dicendo che se lei fosse morta, sarebbero morte anche loro. Quei discorsi furono ascoltati dalla Fata dei Fiori che, mossa a pietà per tanta devozione, sia da parte della sposa per il marito, sia da parte delle ancelle per la principessa, fece morire ed insieme vivere Drusilla e le sue ancelle. Trasformò le ancelle in fiori di cicoria, azzurri come i loro occhi, e la principessa in Fiordaliso che da allora, ad ogni bella stagione, sbocciano insieme sul ciglio delle strade o nei campi, sempre sperando di veder comparire il lontananza il cavaliere.
splendide foto!
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