Questo era il grande dilemma a cui ogni anno molte famiglie italiane dovevano dare una risposta quando si avvicinava la stagione delle vacanze. Ed erano fortunati quelli chiamati a questa scelta, perché molti passavano un'intera vita senza sapere veramente come è fatto il mare o come può essere sottile e rarefatta l'aria quando si sale in quota; per la verità molti non sapevano nemmeno cosa fosse una vacanza....
Io ero tra i fortunati. Quando ero bambina negli anni '50, la mia famiglia sceglieva il mare, un mese intero sulla riviera ligure, in un piccolo appartamento in affitto; niente lusso, niente mondanità, ma il mare era lì, ogni giorno , a due passi e questo ci bastava.
Durante gli anni '60, nonostante non ci fosse più una famiglia con cui trascorrere le vacanze - le mie sorelle più grandi si erano tutte sposate - io continuavo a prediligere il mare per le vacanze, sempre nella stessa località, sempre con gli stessi amici, e anche questo mi bastava, ma nel 1966, quella sì fu una vacanza speciale.....
Quell'anno, all'inizio dell'estate mi era capitato non so come tra le mani l'opuscolo di un'agenzia viaggi dove, tra le varie proposte di vacanze, c'era anche una crociera nel Mediterraneo orientale. L'itinerario prevedeva scali in Grecia e nelle sue isole principali, in Libano e in Egitto ,con escursioni nei territori interni.
Oggi tutti noi conosciamo persone che hanno visitato anche più volte quei paesi e ci basta accedere a internet per vedere sia pure virtualmente che aspetto hanno. Nel 1966 le cose non stavano così, almeno non per me. L'idea di poter vedere con i miei occhi i luoghi dove erano nate le più grandi civiltà del passato, di cui sapevo solo ciò che si raccontava nei libri di scuola, mi dava un'emozione grandissima che non so come spiegare.
Il costo non era esorbitante ( poi per certi aspetti si è capito perché) ma dovevo bussare alla borsa di mio padre (mia madre era un'ottima intermediaria) e potevo giocarmi il credito che avevo messo da parte lavorando sodo e superando tutti gli esami del corso all'Università; inoltre dovevo trovare compagne di viaggio disposte a condividere con me quella che si preannunciava come un'avventura : i visti sui passaporti avrebbero creato problemi? le vaccinazioni avrebbero dato effetti collaterali? qualcuno avrebbe sofferto il mal di mare? i soldi sarebbero bastati ?
Tutti interrogativi che oggi fanno sorridere, ma non nel 1966...
Tutti interrogativi che oggi fanno sorridere, ma non nel 1966...
L'11 luglio tutto era pronto per la partenza. All'appello si erano presentate le mie amiche Anna, Loretta e Romana con cui avrei condiviso la cabina. All'ultimo minuto si era aggiunta Carla che con un colpo di fortuna aveva trovato una cabina tutta per sé.
Il bagaglio era ridotto al minimo, per non parlare delle attrezzature fotografiche : una Polaroid che stampava le foto appena scattate, ma con colori sbiaditi, e poco altro. Nonostante ciò tutte le immagini sono rimaste qui, nella mia mente.
12 luglio 1966
La nave ci aspetta nel porto di Venezia. Si chiama Athinai e ovviamente batte bandiera greca. Vista così, non sembra un granché, certo di miglia deve averne macinate parecchie...
Avrebbe bisogno di una ripassata di vernice... l'importante è che ci porti dove ci deve portare, in fondo è solo un mezzo di trasporto.
Salutati i parenti che ci hanno accompagnate all'imbarco, saliamo a bordo per prendere possesso della nostra cabina: letti a castello, ci giochiamo i posti a pari o dispari; la cosa più inquietante è l'oblò, praticamente sigillato e si capisce subito perché: è all'altezza dell'acqua!! speriamo almeno che passi qualche pesce carino! Ci avevano detto "ponte inferiore" non "stiva"...
Prima di cena c'è l'esercitazione di rito. Tutto sommato siamo di buonumore. Sono sicura che ci aspetta una bella vacanza.
Da sinistra Romana, Mianna e Anna di spalle. |
La navigazione è tranquilla, il mare è calmo, il sole si lascia scivolare lentamente nell'acqua con il suo faccione rosso. Si fanno vedere le prime stelle.
Il primo scalo previsto era all'isola di Corfù, situata nel Mar Adriatico, di fronte alle coste dell'Epiro, praticamente al confine tra Albania e Grecia.
Per la sua posizione strategica all'imbocco dell'Adriatico, durante la dominazione veneta, l'isola fu considerata un importante baluardo di difesa contro le incursioni dell'Impero Ottomano.
13 luglio 1966
La prima notte è trascorsa senza problemi. Questa mattina abbiamo lasciato la nave per una breve escursione a Corfù. L'isola ha un aspetto lussureggiante con tanto verde; le alture sono affollate di ulivi e cipressi e il frinire delle cicale ci conferma che è inequivocabilmente estate. Non abbiamo una guida al seguito che ci racconti la storia di questo luogo, ma i resti di una fortezza ci fanno capire che un tempo doveva essere un presidio militare. Un fotografo ci scatta una foto (a pagamento), non è niente di memorabile ma ci aiuterà a ricordare.
C'è solo il tempo di visitare quello che chiamano il Palazzo
di Sissi e comperare qualche cartolina. Dalle immagini che riproducono sembra
proprio che quest'isola ora sia un'oasi di pace, chiesette bianche immerse
nel verde e preti ortodossi con la barba folta che indossano una lunga
tonaca nera. Da un'altura si intravvede una spiaggia collegata a un gruppo
di casette bianche da un lungo molo dove sono attraccate delle barche
e sullo sfondo si nota un'isoletta verde che fa da sentinella
all'insenatura. Provo a scattare una foto con la mia Polaroid , ma temo
che non renderà l'idea di questo bel panorama.
La navigazione riprende in direzione di Atene, la capitale della Grecia.
Come scrive sinteticamente Wikipedia, Atene è nota in tutto il mondo per la nascita della democrazia, per essere stata la sede dell'accademia di Platone e il liceo di Aristotele, oltre che aver dato i natali a Socrate, Pericle e Sofocle e molti altri filosofi e personaggi importanti dell'antichità. E' stata inoltre una fiorente polis ed è considerata la culla della civiltà occidentale. Scusate se è poco....
Il Partenone |
L'Acropoli |
La Loggia delle Cariatidi |
14 luglio 1966
Dopo la visita a Corfù ci dirigiamo verso Atene per la rotta più breve che prevede il passaggio attraverso il Canale di Corinto , evitando il periplo del Peloponneso.
Esplorando la nave , abbiamo constatato che nei ponti superiori le cabine sono più confortevoli della nostra, probabilmente sono anche più costose, infatti sono occupate da persone meno giovani e certamente meglio attrezzate di noi dal punto di vista economico...
Fortunatamente la sala da pranzo è la stessa per tutti i passeggeri che a turno, durante la crociera, potranno cenare al tavolo del Comandante ! A poco a poco incominciamo a conoscere i nostri compagni di viaggio, persone gradevoli con cui è piacevole conversare. Purtroppo non ci sono molti coetanei, solo qualche elemento di passaggio munito di zaino e sacco a pelo, poco propenso a socializzare.
Dopo lo scalo al Pireo, veniamo accompagnati all'Acropoli per ammirare le sue meraviglie. Il sole è cocente e la temperatura sfiora i 40°. Il Partenone domina la scena con tutto il peso della storia e ci fa sentire piccole piccole.
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