Ai nostri tempi questo impegno era spostato un po' più in là perchè la scuola cominciava il primo ottobre. C'era subito vacanza, il 4 per San Francesco e poi...via fino ai morti. L'anno era iniziato e finiva a giugno per lasciarci in un limbo di noia e riposo tutta l'estate. Ancora oggi per me l'anno non inizia a gennaio, ma aottobre, con i primi golfini!
Quando a scuola ci andavo io, non c'era la scelta di materiale di cartoleria che c'è oggi. I quaderni erano abbastanza anonimi e "seri". Non erano già più quelli con la copertina nera e il bordo delle pagine rosso, ma sul frontespizio c'erano le città d'Italia, oppure qualche scenetta storica. Niente di intrigante!
Non ho mai trovato in cartoleria quaderni di questo genere, altrimenti li avrei avuti tutti così:
Ci si poteva sbizzarrire con i pennini...vi ricordate di quante forme ce n'erano? I miei preferiti erano questi:
e, per le cose più importanti, questi:
ma che sofferenze...quante macchie, facevo, da pasticciona qual sono! Quante pagine ho dovuto copiare....
Poi, grazie al cielo, un certo signor Bic ha inventato la biro, sollevandomi da tanti guai!
Il diario, che si usava solo dopo le elementari, DOVEVA essere il diario Vitt, illustrato da Jacovitti
Il diario era importante....ci avresti voluto scrivere di tutto, ma...serviva anche per le comunicazioni scuola-famiglia e allora era un po' pericoloso....
Quando sono stata più grande i quaderni hanno incominciato ad essere un po' più sfiziosi, così per gli usi extrascolastici, come la raccolta di poesie, un pochino ho potuto sbizzarrirmi, con fascicoli ricoperti di stoffa:
la soddisfazione era quella di avere qualcosa di frivolo e non di serioso...il contenitore doveva rispecchiare i contenuti!
Ogni anno, in questa stagione, faccio un giro nei centri commerciali e mi godo tutte le novità....ma non è la stessa cosa che dover scegliere e comprare!! E' passato quel tempo e anche quello di mio figlio, a cui compravo quaderni a tutto spiano con gran divertimento.
Ultimamente in un autogrill, ho trovato un quaderno molto carino, anche se non proprio "autentico":
infatti questo non è il quaderno di un bambino, ma di tal Vittorio Caratozzolo, che ha voluto liberare il bimbo dentro di sè, per farsi spiegare le poesie che l'hanno accompagnato nella vita.
L'idea è simpatica, vero?
In questi giorni qualcuno che mi ( ci, perchè includo anche Mianna) conosce bene, mi ha regalato un quadernetto allusivo:
davvero divertente! Ogni pagina un proverbio. Non credo che avrò mai il coraggio di sciuparlo scrivendoci sopra!
Che nostalgia del profumo di libri e quaderni nuovi, del grembiule nero, del gesso e del cancellino, dell'indice destro sempre sporco di inchiostro blu.....
RispondiEliminaGraziosissimo! Anch'io avevo il diario di Jacovitti e i quaderni ricoperti di stoffa. Se possibile, ero ancora più pasticciona di te con inchiostro e pennini. Quante macchie sui quaderni!
RispondiEliminanon vi dico cosa combinavoio....tra pennini e cancellina...a voi è di fare i buchi nelle pagine???a me si....Ma quanto mi manca quel profumo che si avverte quando entri in una scuola.Di carta e matite, di gesso e legno, non so. E' speciale unico...Indimenticabile
RispondiEliminaE quei banchi alti di legno con sedile tutto collegato e il porta calamaio ? ricordi , profumi di grembiuli lavati col pezzo del sapone giallo oddio che nostalgia !!!
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