giovedì 6 settembre 2012

Collezionismo

Sono proprio convinta che dentro ciascuno di noi si nasconde un  potenziale collezionista. Sarà per la necessità atavica di approvvigionamento, sarà per una malsana voglia di possesso, sarà per la pigrizia che ci impedisce di buttare le cose superflue, ma, dentro, il collezionista c'è.... Alzi la mano chi nella sua vita non ha mai cercato di completare un album di figurine ! e non è questa una forma di collezionismo ?? poi ci sono state le bambole o le biglie, le conchiglie, i francobolli, le sorpresine del Mulino Bianco....
Un tempo pensavo che la ricerca del possesso di cose in qualche modo omogenee tra loro fosse una caratteristica dell'infanzia, poi un giorno sono andata a trovare una compagna d'Università e ho scoperto che sua madre, una signora colta , raffinata e piuttosto avanti con gli anni, collezionava con grande accanimento boccette di profumo formato mignon.
Del resto la mitica collezione di farfalle, pensata a scopo di adescamento, non ha proprio niente di innocente....vi pare?
Di questa oscura presenza si sono accorte anche le case editrici che periodicamente vanno a stuzzicare il collezionista dormiente con lanci accattivanti: perchè non collezionare santini  ? o coltellini svizzeri ? o orologi a cucù in miniatura ??? e allora il collezionista ormai desto si butta sulla prima uscita, offerta a prezzo stracciato, poi sulla seconda e sulla terza, salta la quarta e alla quinta si chiede : chi me lo fa fare? Finisce così nella stragrande maggioranza dei casi, credetemi. E ogni volta qualcuno è pronto a ricascarci.
Come tutti i fenomeni di massa anche questo va studiato per bene, perchè poi, diciamocelo francamente, non tutti i collezionisti sono uguali.
Prendiamo ad esempio i collezionisti di opere d'arte, di gioielli favolosi, di manoscritti rari, insomma di cose che valgono un mucchio di denaro : poveretti, che tristezza, costretti a rinchiudere i loro tesori nei caveaux, a sbirciarli per pochi momenti, a negare di possederli caso mai la Finanza alzasse le orecchie....no, non ci siamo, la collezione deve essere un piacere, un divertimento. Per questo ci sono quelli che hanno deciso di collezionare successi, riconoscimenti, matrimoni, avvisi di garanzia.... robetta che nessuno ti può rubare....
Questi collezionisti non appartengono certo al mio mondo dove invece si incontrano con facilità collezionisti per passione, magari di libri per bambini anni 50, di cartoline di Mariapia, di Storie di Cappuccetto Rosso, ecc.ecc.ecc. Volete un nome? Vi lascio indovinare.... troppo facile! ma probabilmente non sapete, o forse sì, che il soggetto in argomento oltre ad avere un'ampia gamma di interessi, quando inizia a collezionare qualcosa, qualsiasi cosa, di quel qualcosa vuole TUTTO !!! Possono essere cuori, rose, schemi di punto croce, boccali di birra, cucchiai d'argento, casette di legno, libri, bottiglie di vetro....... un caso davvero disperato.
E io che collezionista sono ? Se proprio devo darmi un voto, direi "scarso", non perchè non c'abbia provato anch'io come tutti, ma perchè una volta portata avanti una raccolta, il mio senso pratico finisce col prevalere e allora tutto finisce in un bel cartone e non se ne parla più. C'è però una piccola collezione che sopravvive anche se molto diluita nel tempo, quella delle scacchiere.


Tutto è cominciato dall'amore per questa scacchiera che mio nonno Napoleone fece costruire dai suoi artigiani per la sua figliola, mia madre, quando mise su casa nel 1925.
Tutti in famiglia abbiamo imparato a giocare a dama usando questa scacchiera, sottovalutando probabilmente il pregio degli intarsi inseriti sul lato che riporta il gioco del tris.




Allora si usavano delle piccole pedine di legno, colorate su un lato con l'inchiostro per distinguere i "bianchi" dai "neri". Chissà dove sono finite...Ora nel cassetto ci sono delle banali pedine di plastica senza storia.



Anni dopo, a tener compagnia alla vecchia scacchiera, ne sono arrivate un paio direttamente dalla Russia.




La prima è un regalo di Giorgio che all'epoca faceva frequenti viaggi di lavoro in quel paese.
Due simpatici plotoni di soldatini si fronteggiano sulla scacchiera nelle loro divise rosse e verdi. Qualcuno ha perso il pennacchio dal cappello, ma si sa, la battaglia ha i suoi inconvenienti.



L'altra invece è stata acquistata in una di quelle grandi esposizioni internazionali in cui si possono ammirare tanti prodotti artigianali.





Carine vero queste piccole matriosche schierate a spettegolare come tante comari di campagna !

La scacchiera che di solito viene maggiormente apprezzata dai miei ospiti, specialmente se sono bambini, è questa :


L'abbiamo comprata molti anni fa a Volterra, durante una breve vacanza in Toscana. Sia la scacchiera che le pedine sono di alabastro. Ai bambini piace molto , forse perchè è collocata su un mobile basso del soggiorno, facilmente raggiungibile.



Per questo motivo, dopo il loro passaggio, raramente le pedine restano schierate correttamente nelle caselle di loro competenza...
In occasione di un viaggio in Turchia sono state acquistate invece queste curiose pedine.


In un polveroso paesino dell'Anatolia ci siamo imbattuti in un artigiano che lavorando la creta creava queste figure così diverse da quelle a cui siamo abituati.







Accanto alle torri e ai cavalli ci sono gli elefanti dalle lunghe proboscidi, mentre il re e la regina sono rappresentati con un abbigliamento davvero insolito.

L'ultimo elemento della collezione - collezione mi sembra una parola grossa - è questa scacchiera di dimensioni più ingombranti del solito, sulla quale sono schierate due diverse legioni dell'antica Roma .




E' un omaggio a mio figlio Maxi, da sempre appassionato di storia, di quella romana in particolare.
Tutto qui. Come vi dicevo sono una collezionista scarsa, ma visto che ne abbiamo parlato, mi è venuta voglia di riaprire quei cartoni mandati in pensione in solaio. Chissà cosa troverò.... magari ve lo racconto la prossima volta.


1 commento:

  1. Su questo sfondi una porta aperta.... ne avevo già un pò di Hobby e ci mancava solo questo dei libretti, cartoline e annessi per completare l'opera.
    Ciao

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