venerdì 13 marzo 2020

Le candeline sulla torta

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qui Mianna ci ha raccontato la tradizione di festeggiare il compleanno, con torta e regali, ma la tradizione delle candeline, da dove viene? Vediamo un po':

Dal web

L’abitudine di soffiare sulle candeline il giorno del compleanno, come pure altri simboli legati a quella ricorrenza (la torta, i regali, la festa), ha avuto inizio molti secoli fa ed è difficile oggi identificarne con precisione le origini. Siamo quindi nel campo delle ipotesi.





L’usanza di festeggiare i compleanni arriva probabilmente dalla Persia, dove si usava omaggiare il giorno del compleanno "festeggiato" con un dolce, e dall'antico Egitto, dove, si festeggiava la nascita attraverso la luce. Addirittura, alcuni templi vennero costruiti in modo che il sole illuminasse la statua del faraone proprio nel giorno della sua nascita.






Quindi, si tratta di un'antichissima tradizione della storia dell'umanità, che però ci accompagna tuttora nel rito dello spegnimento delle candeline durante un compleanno. Infatti, ogni candelina rappresenta un anno di vita e il trascorrere del tempo. Però, se seguissimo la tradizione alla lettera, bisognerebbe aggiungere fin dal primo anno una candelina in più, che rappresenti la nostra vita dal concepimento alla nascita.


Secondo alcuni, i Greci avevano l’usanza di offrire dolci ad Artemide, dea, fra l’altro, della luna. Essi portavano al tempio dolci rotondi che rappresentavano appunto la luna piena. Su questi ponevano delle candele, in modo che le torte brillassero proprio come la luna. Alcuni ritenevano inoltre che il fumo sprigionato dalla fiamma potesse trasportare i desideri fino al cielo: tanto che ancora oggi molte persone esprimono tacitamente un desiderio prima di soffiare sulle candeline.






Nel corso della storia poi, il fuoco sulle torte che venivano preparate nei banchetti festosi serviva anche a tenere lontani gli spiriti maligni. Infatti è per questo motivo che, alla fine delle celebrazioni le candele venivano spente con un soffio: a festa ormai finita gli spiriti malvagi si allontanavano da soli e il fuoco non serviva più. Inoltre, già allora alcuni ritenevano che il fumo sprigionato dalla fiamma potesse trasportare i desideri fino al cielo.





E come si fa ad avere la certezza che il desiderio si realizzerà? Alcuni dicono che questo è garantito se si riesce a spegnere tutte le candeline con un solo soffio (magari è perché riuscire in questa impresa è un indice del fatto di essere fortunati: a volte certe candeline pare proprio non vogliano spegnersi); altri invece dicono che è necessario spezzare le candeline “usate” per evitare che altri si “approprino” del nostro desiderio.






Questa storia nasce in un paesino del nord, dove c’era una bambina che viveva nel bosco e che passava i suoi giorni nella sua totale solitudine.

Un giorno arrivò da lei una vecchina, portandole in dono una torta di compleanno, per festeggiarla. La bambina si sentì felice come non si era mai sentita prima: aveva finalmente qualcuno con cui condividere la sua gioia. Quando stava per esprimere il desiderio, la vecchina le disse che dopo aver soffiato sulle candeline, avrebbe dovuto spezzarle, per fare in modo che restassero per sempre legate soltanto a quel desiderio così da portarlo a termine. La bambina non lo fece, le piacevano troppo quelle candeline, così belle così colorate e allora le tenne intere.

La mattina dopo si svegliò e la vecchina non c’era più, la bambina era di nuovo sola ed il desiderio non c’era più.






C’è poi un’ipotesi più nazional popolare invece, che ci dice che le candeline si spezzano per scaramanzia. Si sa, la battaglia per avere una vita lunga è un’idea fissa dell’umanità da sempre. Allora spezzare le candeline significa anche che nessun altro potrà usarle, nessuno ci potrà portare via un nostro anno: appartiene a noi e rompere le candeline sancisce che lo vivremo senza interferenze, come se fosse un sigillo sulla nostra età.





In Germania nacque la tradizione di tenere accese tutte le luci di una casa nel giorno del compleanno di uno dei suoi abitanti.
Questa usanza si tramutò poi nella “festa del bambino”, in uso nelle campagne tedesche. Il “fortunato” che compiva gli anni veniva svegliato prestissimo dal...profumo di una torta gigante preparata solo per lui.
Su questa torta dovevano restare accese le candeline dalla mattina fino a sera dopo cena, momento in cui il bimbo spegneva le candele, pensava a un desiderio da realizzare e...finalmente si poteva mangiare la sua fetta di torta!


















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