giovedì 5 marzo 2020

Il ricordo dei profumi o il profumo dei ricordi?







Dopo aver preso atto che, secondo alcuni personaggi autorevoli, "La vita è sogno" (Calderòn de la Barca), che  "Siamo fatti della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni" ( William Shakespeare) e che " I sogni muoiono all'alba" (Indro Montanelli), io preferisco pensare che siamo fatti di ricordi.

E' vero che anche i ricordi, come i sogni, tendono a svanire (specialmente alla mia età ), ma qualche trucchetto per conservarli è stato inventato: basta citare le fotografie, la corrispondenza, la musica e tante altre diavolerie tecnologiche  che ci aiutano a  ritrovare a ritroso nel tempo  il nostro vissuto, anche se non abbiamo avuto l'accortezza di scrivere il diario della nostra vita o di conservare un fiore tra le pagine di un libro.

Le fotografie, così come i filmati in genere, ci danno l'opportunità di sapere come eravamo ancor prima di aver acquisito la consapevolezze di esistere e quindi di poterne conservare il ricordo, come, ad esempio, la primissima infanzia ; potremmo chiamarlo "effetto a scoppio ritardato". Nello stesso tempo ci permettono anche di ricordare fatti, cose e persone che stanno oltre i confini di una specifica fotografia se pur legati alla stessa come fili sottili di una ragnatela infinita.





Non so voi, ma nella bacheca del mio "vissuto" , oltre al ricordo delle persone, dei luoghi e delle abitudini che non ci sono più, conservo anche quello di certi profumi  che vorrei saper raccontare...








Il profumo delle bucce d'arancia sulla stufa :

La cucina all'americana, fatta di basi e pensili in formica, sarebbe arrivata qualche anno dopo. C'era, è vero, un frigorifero dall'aria spaesata, ma a tener compagnia a tavolo e sedie erano la credenza e la stufa su cui si cucinava, si scaldavano i ferri da stiro, e si facevano bruciare le scorze d'arancia. 





Era un profumo inconfondibile, un po' dolce e un po' aspro che restava a lungo nell'aria.Oggi la mia cucina è decisamente più comoda e funzionale, ma non c'è posto per le bucce d'arancia e, se le metto a bruciare con la legna nel camino , il profumo non è più quello di allora...





Certi profumi del passato mi sono rimasti  nella memoria non proprio per la loro gradevolezza, ma per la loro intensità .

Ricordo che nei primi anni '50, nei giorni che precedevano il Natale, venivano a casa a porgere gli auguri persone che conoscevo appena. Tra queste, una in particolare era accompagnata da un intenso profumo dolciastro. Era "LoziodiLecco" , uno zio di mio padre che si chiamava Giovanni e viveva a Lecco dove gestiva una barberia. Portava in dono uno di quei calendarietti tascabili, che si usavano per reclamizzare profumi, cosmetici e saponi e che venivano distribuiti  in prossimità della fine dell'anno nei negozi di barbiere e nelle profumerie. 
 


 
 
Le paginette, tenute insieme da un cordoncino di seta con nappa, venivano messe in una bustina di carta velina trasparente e profumate di essenze penetranti.


 
 
 
 
 


 
Non appena lo zio si congedava, il calendarietto spariva - non capivo perché - ma il suo profumo restava nell'aria fino a Natale. Solo anni dopo mi fu detto che in molti di quei calendarietti, destinati ad un pubblico prevalentemente maschile, il soggetto prevalente era quello di "donnine allegre".
  


 
 
 
Sempre in occasione delle festività di fine anno, trascorrevano qualche giorno con noi, in famiglia, una sorella della mamma, la zia Angioletta e il marito, lo zio Rino. La loro presenza era molto gradita, tranne che per un piccolo dettaglio : in occasione della "trasferta natalizia", la zia toglieva dall'armadio  una pelliccia che  doveva esserle molto cara a giudicare dalla quantità di naftalina profusa per la sua incolumità; peccato che l'intenso "profumo" di naftalina continuasse ad ammorbare l'aria di casa nostra per tutto il periodo delle festività...
 
 
 
 
Tornando ai profumi del passato, ci sono fortunatamente quelli "replicabili": i profumi del giardino.

Se penso al giardino della casa in cui sono cresciuta ne trovo due, in particolare, che mi erano particolarmente cari ; per molto tempo li ho cercati nei giardini altrui fino a quando ho potuto averli  nel mio giardino : sono il profumo dell'osmanthus  
 
 
 
 
 
 
 
e quello del calicanthus
 
 
 
 
 
 
 A differenza di altri fiori di aspetto e dimensioni più appariscenti, i fiori dell'osmanthus e del calicanthus hanno un'intensità , una fragranza che ti coglie quasi di sorpresa ,per rimanere poi sospesa a lungo nell'aria. 

Considerando che il loro profumo è   presente  e al tempo stesso legato a un ricordo del passato, dove posso collocarlo? nel profumo dei ricordi o nel ricordo dei profumi ?!?!


 

 
 
 
 
 


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