In tutta onestà devo dire che, in quanto a giardini, mi sento più attratta da quelli a misura d'uomo, piuttosto che dalle spettacolari geometrie volute spesso nel passato come ostentazione di potere e opulenza; d'altra parte è giusto prendere atto anche di quella bellezza che non nasce spontanea, ma si manifesta per mezzo dell'ingegno di chi sa dare armonia alle forme, soprattutto se ci si imbatte in qualche immagine o commento che stimola l'immaginazione o la curiosità.
Già, perché in realtà in questo blog mi ritrovo spesso a parlare di grandi giardini pur avendone visitati di persona davvero pochi, perché lontani o perché scomparsi. Eppure anche solo leggendo ciò che altri hanno visto, o guardando foto che altri hanno scattato, sento accendersi i motori della mia fantasia, mi calo nei panni del turista o dell'osservatore e apro una finestra oltre la quale anche i più pigri possono guardare.
Qualche giorno fa, del tutto casualmente, mi sono imbattuta su facebook in un post in cui si accennava all'amicizia nata alla fine del XVII secolo tra il filosofo Gottfried Wilhelm Leibniz e la duchessa Sofia Carlotta di Sassonia.
Del primo trovo traccia nei ricordi di scuola, ma la seconda ?
Sofia era la più giovane delle figlie di Federico V di Wittelsbach, re d'inverno di Boemia, e di Elisabetta Stuart. Nel complesso carosello delle case regnanti dell'epoca in Europa, è l'antenata che collega la linea di successione hannoveriana con i moderni discendenti della casata Windsor che regna tuttora in Inghilterra. Giusto per un soffio, lei stessa non è diventata regina di Gran Bretagna e Irlanda...
Conosciuta anche come l'Elettrice Sofia, nel 1658 sposò a Heidelberg l'elettore palatino, Ernesto Augusto di Brunswick, che nel 1692 diventerà Primo Elettore di Hannover. Sofia divenne amica e ammiratrice di Gottfried Leibniz che alla corte dei Brunswick svolgeva la funzione di bibliotecario. L'amicizia si tradusse in una fitta corrispondenza che , una volta pubblicata per la prima volta nel XIX secolo, mise in evidenza che Sofia era una donna di grandi capacità intellettuali e di grande curiosità.
Oltre che a leggere Cartesio e Spinoza, la nostra Sofia aveva un'altra passione: amava i giardini, in particolare quelli francesi, magari quelli di Versailles...o giù di lì.
E allora, tutto ciò premesso, eccomi catapultata ad Hannover, in Germania, in un enorme giardino realizzato da Martin Charbonnier, discepolo di André La Notre ,voluto, a partire dal 1666, dalla duchessa Sofia Carlotta, moglie dell'Elettore di Sassonia Ernesto Augusto.
Questo enorme giardino è diviso in quattro settori :
Nel Grosser Garten , come in tutti i grandi giardini francesi nati nel XVII secolo, non può mancare un grande parterre, ordinatamente suddiviso in riquadri, in cui collocare i "ricami" delle siepi di bosso perfettamente tagliate, e rifiniti ai bordi da aiuole fiorite.
Il giardino barocco era, per così dire, l'estensione della reggia, del suo lusso, della sua ospitalità e in quanto tale aveva la funzione non solo di offrire bellezza, ma anche divertimento; doveva "sorprendere" con gli zampilli, le grotte, i labirinti, i giochi d'acqua, ed è proprio questo che il giardino continua oggi a proporre ai visitatori.
Al centro si trova una grande fontana, con un getto d'acqua che raggiunge un'altezza di 70/80 m., il più alto d'Europa.
In passato il Grosser Garten ospitava anche il Castello di Herrenhausen, costruito da architetti italiani tra il 1680 e il 1710, distrutto dai bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale.
Di stile completamente diverso è il Georgengarden, un parco nel verde in stile inglese, dove i visitatori possono passeggiare lungo viali ombrosi o riposare su prati perfettamente rasati.
In quest'area si trova anche il castello di Wallmoden, museo d'arte e sede di mostre.
Il Berggarten , completato nel 1677, ospita il giardino botanico dell'Università, ricco di piante rare e collezioni di cactus e orchidee, provenienti dai Tropici e dalle Canarie, ed esposte in serre speciali per la gioia degli appassionati.
Se un tempo i giardini di Herrenhausen erano destinati a pochi privilegiati, oggi sono chiamati ad una seconda giovinezza non solo per la cura e il mantenimento di ciò che aveva voluto e amato la principessa Sofia Carlotta, ma grazie anche ai numerosi eventi, musicali , culturali, pirotecnici, che durante la bella stagione attirano un grande pubblico.