giovedì 24 gennaio 2019

Orchard House

 Si celebrano quest'anno i centocinquant'anni dalla prima edizione di Piccole donne, libro che è rimasto nel mio cuore, come in quello di migliaia di ragazze da allora ad oggi e che ha contribuito a farmi essere quella che sono.
Credo che la prima traduzione in italiano del romanzo sia stata questa, con le illustrazioni niente meno che di Abigail May-Amy, la sorellina artista di Louse-Jo:




Uno dei miei più grandi  rimpianti di viaggio è quello di essere passata davanti alla casa dove il libro è stato scritto e di non averla potuta visitare.
Ho trovato, però, il sito web di chi ha trasformato quella casa in un museo e così ho rubato un po' di immagini e un pochino di storia.
http://www.louisamayalcott.org/alcottorchard.html






Originariamente le case erano due, costruite circa tra il 1660 e il 1720. Amos Bronson Alcott, il padre di Louise May, le comperò nel 1857, dopo che la famiglia si era trasferita ventidue volte nell'arco di trent'anni.
Il capofamiglia unificò le costruzioni e si prese cura del grande frutteto con quaranta alberi di mele, da cui la casa ha preso il nome. Amos riteneva che la mela fosse il cibo perfetto e quindi battezzò la proprietà Orchard House ( Casa frutteto).

La famiglia visse in questa abitazione dal 1858 al 1877 e qui, su uno scrittoio a mezzaluna  posto fra le due finestre e costruito apposta per lei, Louise scrisse nel 1868 il romanzo che cambiò la sua vita e quella della sua famiglia.




La camera era per Louise il rifugio dove aveva la libertà di esternare le sue turbolente emozioni e la preoccupazione per il benessere della famiglia, in completa solitudine.
Il padre costruì lo scrittoio e le librerie, mentre May dipinse il pannello con le calle e i nasturzi per rallegrare la sorella quando si stava riprendendo dalla polmonite da tifo contratta durante il suo servizio come infermiera nella guerra di secessione.
Anche il dipinto a olio che rappresenta un gufo e che adorna la parete accanto al letto, è opera di May.














 La famiglia Alcott era vegetariana, quindi orto e frutteto avevano per loro una grande importanza, ma anche la cucina non veniva disdegnata, anzi era considerata il cuore della casa, in quanto, secondo la loro filosofia, mentre si cucinava, si lavava e si puliva, si teneva occupata la mente con alti pensieri filosofici.








Nella sala da pranzo, dove trova posto anche il melodeon di Elizabeth- Beth, si tenevano le più interessanti conversazioni con amici e parenti. Gli argomenti erano di tipo sociale, sul lavoro minorile, l'abolizione della schiavitù, il ruolo delle donne nella società e via discorrendo.

La sala da pranzo veniva utilizzata anche come palcoscenico, dove le ragazze Alcott recitavano per amici e vicini, che si riunivano nell'adiacente "parlour", la sala più formale in cui si riceveva,  nelle serate di "casa aperta".
In questo salotto, sotto un baldacchino, si svolse il matrimonio di Anna-Meg, nel trentesimo anniversario delle nozze dei genitori.
Elizabeth morì molto giovane per i postumi di una scarlattina, contratta un paio di anni addietro.















La camera di Abigail May-Amy rispecchia la natura artistica della ragazza e contiene tutt'ora disegni fatti da lei e un baule con i vestiti che le giovani Alcott utilizzavano per le loro recite in salotto.
Abigail May sposò un uomo d'affari svizzero e con lui visse felicemente nei dintorni di Parigi. Ebbe una bambina, chiamata Louisa May, detta Lulù, in onore della sorella. Abigail, purtroppo, morì sette settimane dopo il parto e la figlia, per volere della mamma,  fu allevata dalla zia di cui portava il nome.






La camera dei genitori rispecchia i gusti di mamma Marmee (Abigail), che qui amava scrivere il suo diario, leggere, cucire e prendere il the.






Anche lo studio di papà Amos rispecchia il suo amore per i libri, la filosofia e la luce.






La nursery venne aggiunta alla casa quando Anne- Meg, rimasta vedova in giovane età, tornò a vivere insieme ai genitori con i due figli piccoli.
 








Una casa luminosa, calda e confortevole per queste persone che sono diventate i personaggi di uno dei libri più amati del mondo.


Amos, il padre


Abigail, detta Abba, la mamma


Anna, che divenne Meg


Elizabeth, la piccola Beth



Abigail May, la piccola Amy


Louise May, la nostra amata Jo





































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