lunedì 28 gennaio 2019

La belle Jardinière : di tutto, di più...



Fino a qualche giorno fa, se avessi sentito parlare di"La belle Jardinière", forse avrei evocato l'immagine di questa graziosa fanciulla illustrata da Kate Greenaway, ma ieri, mentre leggevo il libro di G.Delacourt "La donna che non invecchiava più", in cui la protagonista si identifica con "La Bella Giardiniera , che tanto piaceva a mia madre, nella sua eterna giovinezza", ho avuto il forte sospetto che sotto questo nickname si celasse qualcosa di molto più importante. Era proprio così.
Per prima cosa mi sono vergognata per la mia imperdonabile ignoranza e subito dopo ho cercato di porvi rimedio.

"La belle jardinière" è uno stupendo dipinto su tela fatto da Raffaello Sanzio , datato 1507 e custodito al Louvre, a Parigi.
A commissionarlo , secondo quanto scrive il Vasari, era stato un certo Filippo Sergardi di Pisa, di cui non si hanno notizie precise, ma che doveva essere un personaggio ricco e importante, tanto da potersi permettere questa commessa.
Raffaello non completò l'opera perché nel 1508 si trasferì a Roma; a farlo fu Ridolfo del Ghirlandaio, che terminò il manto blu indossato dalla figura centrale.
Il re di Francia Francesco I si innamorò di questa tela, la comprò e la porto con sé a Parigi. Oggi si trova al Museo del Louvre.


All'interno di una cornice centinata, sulla tela sono rappresentate tre figure in primo piano su un terreno fiorito, mentre sullo sfondo si intravvedono delle montagne che si affacciano, a sinistra su un laghetto  e , a destra, su un gruppo di case e un campanile.
In primo piano , la Vergine Maria osserva il bimbo ai suoi piedi, Gesù, mentre a destra si trova il piccolo Giovanni Battista.

Il piccolo Gesù posa un piede su quello della madre e s'appoggia al suo ginocchio, come farebbe ogni bambino. I gesti e gli sguardi esprimono il forte legame che unisce i tre.
Se fossi un' intenditrice d'arte chissà quanti altri dettagli potrei cogliere; per ora mi accontento di essermi imbattuta in questo capolavoro e di averlo potuto ammirare a distanza.
Ma "La belle Jardinière" non è solo questo...
Tanto per restare nell'ambito delle immagini, tra i grandi illustratori di un passato più recente rispetto a quello di Raffaello, qualcuno ricorderà Eugene Grasset e il suo Calendrier de la Belle Jardinière - 1896.




Le tavole del calendario di fatto erano una promozione pubblicitaria del Grande Magazzino La Belle Jardinière.
Situato sull'Ile de la Cité a Parigi, il Grande Magazzino La Belle Jardinière era un edificio rivoluzionario. La sua progettazione stravolse le abitudini della clientela e il funzionamento delle altre botteghe commerciali della capitale, destinate a trasformarsi , appunto, in Grandi Magazzini.
Negli anni tra il 1824 e il 1827, quando la Belle Jardinière viene aperta al pubblico, si escogita un modo del tutto nuovo per la vendita dei capi di abbigliamento : il prét- a- porter.
L'idea è quella di consentire alla classe media, ma anche a quella operaia, di acquistare abiti confezionati e venduti in uno stesso luogo. I piani inferiori erano destinati alla clientela, mentre quelli superiori erano occupati dai laboratori di lavorazione e dagli alloggi degli operai. La Belle Jardinière ebbe un successo tale che si dovette continuamente aumentarne la superficie, togliendo spazio agli stabili circostanti, fino a quando nel 1864 il Comune di Parigi decise l'espropriazione dell'intera area per la costruzione di un nuovo ospedale Hotel- Dieu.

Ovviamente l'espansione del grande magazzino continuò. Nel 1866 riapre sull'altra riva della Senna dove morirà un secolo e quattro anni più tardi.


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