venerdì 31 agosto 2018

Turismo letterario : Kelmscott Manor

 
 

 
 
 
Quando non c'erano ancora reti stradali  né mezzi di locomozione appropriati, il turismo, così come  lo conosciamo oggi, ovviamente  non solo non esisteva, ma nessuno avrebbe nemmeno potuto  immaginarlo.
C'erano stati nel medioevo pellegrini, esploratori, commercianti e, ancor prima,  interi eserciti che si erano spostati a volte su lunghe distanze, ma ai loro "viaggi" mancava lo scopo ricreativo, e a volte educativo, che caratterizza  il turismo.
 
 
Goethe e il Viaggio in Italia
 
 
 
 Fu nel XVIII e XIX secolo che si diffuse, soprattutto tra i figli della ricca borghesia inglese, ma anche in Francia e in Germania, la consuetudine di viaggiare  verso paesi come l'Italia e la Grecia, per conoscere le radici di quelle civiltà e culture che avevano lasciato il segno nella storia.
Il Grand Tour, come veniva chiamato, era il completamento a livello pratico di quell'educazione che veniva impartita privatamente ai pochi fortunati dai precettori, figure che abbiamo spesso incontrato nei romanzi dell'epoca.

Era comunque un viaggio complicato che poteva comportare notevoli disagi non solo per lo stato delle strade e dei mezzi di trasporto disponibili e per la  completa mancanza di quelle che oggi vengono chiamate strutture ricettive, ma anche per i pericoli che bisognava mettere in conto, non ultimo la diffusa pratica del brigantaggio. 


Dopo un soggiorno durato quasi due anni, Goethe pubblicò nel 1817 il suo "Viaggio in Italia" che fu considerato dai viaggiatori per decenni una sorta di guida turistica.


Il vero turismo , inteso come viaggio organizzato di massa, nacque il 5 luglio 1841, quando il signor Thomas Cook, viste le nuove potenzialità offerte dal treno, organizzò un viaggio di 11 miglia da Leicester a Loughborough a cui parteciparono 600 persone al costo di uno scellino a testa.

 



Da allora il turismo si è continuamente evoluto, differenziandosi in soluzioni e proposte che possano essere sempre più vicine ai desideri del viaggiatore : accanto agli itinerari classici, oggi gli operatori turistici sono in grado di proporre programmi a tema, come l'enoturismo, il turismo musicale, quello botanico, lo slowtourism, il turismo creativo e il turismo letterario.

Quest'ultimo in particolare ha recentemente attratto la mia attenzione. Il turismo letterario propone la visita di dimore/territori in cui hanno vissuto, più o meno a lungo, scrittori che si sono distinti nel mondo della poesia e della prosa, oppure luoghi che hanno fatto da sfondo a vicende narrate in un romanzo di vasta popolarità : insomma un modo intelligente di combinare viaggio e cultura..

Sembra che la Gran Bretagna si sia mossa tra i primi nel promuovere questo tipo di turismo con proposte allettanti.

Tralasciando il dettaglio di dati , orari, costi, ecc., che competono agli operatori del settore vorrei brevemente presentarvi una possibile meta di questa nuova forma di turismo, giusto per rendere l'idea.


Destinazione  : Kelmscott Manor




 
Residenza estiva di William Morris, Kelmscott Manor è un antico complesso rurale di rilevanza storica, costruito intorno al 1600 accanto al fiume Tamigi nell'Oxfordshire.

Morris amava molto questa dimora per la sua semplicità e naturalezza in perfetta sintonia con il paesaggio circostante.

Siamo in piena epoca vittoriana, periodo storico di grandi contrapposizioni. William Morris era uno dei principali esponenti di quel movimento artistico , Arts & Crafts, che si proponeva di rivalutare la semplicità ed il valore artistico del lavoro manuale in contrapposizione alla nascente industrializzazione. Legatosi poi al movimento pittorico dei Preraffaelliti, ed in particolare all'amico Dante Gabriel Rossetti, si adoperò per sviluppare progetti che riguardassero la lavorazione di tappeti, tessuti, mobili, metalli, ponendo di fatto le basi per il design moderno.
 
 
 
 
 
Kelmscott Manor non poteva che essere una dimostrazione concreta di questa "filosofia" come si può riscontrare nella sua architettura, così come negli arredi, improntati alla semplicità e alla manualità. La stessa cosa si può dire del giardino, che mostra tutta la sua spontaneità.



 
 
 

 

 

 
 
 
 
 



 

 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Qualche foto non basta certo a cogliere per intero l'atmosfera di un luogo, ma chi avrà la fortuna di visitarlo realmente,  comprenderà il gusto di una miscela fatta di pietre, idee, progetti e sentimenti.




 

1 commento:

  1. Un po' come il nostro viaggio a Giverny, alla casa di Monet! Oppure, qui vicino, sul lago di Lugano a vedere la casa di Brunella Gasperini....interessante! Più che il Vittoriale, ma sempre in tema di case "di qualcuno"....

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