martedì 20 gennaio 2015

Voglio vivere una volta sola

Secondo me ci sono libri da leggere e libri da "bere", non perchè importi più di tanto sapere in fretta se lei alla fine sposerà lui, oppure se ne andrà con un altro se l'assassino commetterà l'errore fatale che lo tradirà oppure sopravviverà impunito; il libro da bere è quello che dalla prima all'ultima pagina ti dà quel sollievo, quel benessere che ti procura un bel bicchiere d' acqua fresca dopo una camminata estiva sotto il sole, gustato fino all'ultima goccia, tutto d'un fiato.

Per me "Voglio vivere una volta sola" è un libro da bere.... sarà perchè mi piacciono i libri di Francesco Carofiglio , così come quelli del fratello Gianrico.



 

Non è facile raccontarne la trama perciò riporto quello che si legge in copertina:

" La vita di Violetta è uguale a quella di tante bambine. Due fratelli,Jean e Augustin, una madre premurosa, un padre completamente assorbito dal lavoro. Un cane , Javert, conosciuto per caso e amato all'istante. E tante case: la prima a Roma, poi a Parigi, infine a Plouzané, in Bretagna, a pochi metri dal mare, il posto migliore per curare le ferite dei sogni non realizzati.
Le giornate di Violette corrono leggere, come quelle di tanti bambini, tra passeggiate, chiacchiere, giochi e letture. Le notti sono diverse. Perchè Violette non dorme, cammina nel buio, i piedi scalzi, l'abito celeste. Riempie le ore contando i libri dei genitori,tremilaottocentosettantotto per l'esattezza, sistema tutti i ricordi nel ricordario, per non perderli più.
E ogni giorno guarda il mondo e lo vede cambiare, le persone vanno a una velocità differente, crescono, invecchiano, spariscono.Invece lei rimane sempre la stessa, le stesse mani, lo stesso viso.Perchè Violette è la bambina che non c'è. Non è mai nata, è il desiderio perfetto di tutti loro, mamma , papà, Jean e Augustin. Eppure vive, ride, corre, esiste, almeno fino a quando qualcuno continuerà a pensarla.
Sul confine magico che divide la realtà dal sogno, Violette ci racconta il suo mondo con una leggerezza allegra e malinconica, raccogliendo gli attimi, le emozioni e i gesti che nessuno riuscirebbe mai ad immaginare."

Un libro che ha dato un senso al pomeriggio di una domenica che diversamente sarebbe stato banale. Un grazie di cuore a chi lo ha scritto e al mio pusher di libri preferito, una certa Dindi di cui sicuramente avrete già sentito parlare....

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