lunedì 27 gennaio 2014

The Quartet

Ieri sera ho visto in televisione un film che mi è piaciuto molto. Si intitola The Quartet, prodotto e diretto da Dustin Hoffman, uno dei miei attori preferiti, nel 2012 all'età di 75 anni.






Per esprimere in breve l'impressione che ho tratto da questo film, potrei dire che mi è parso fatto "su misura", la mia misura naturalmente, per la perfetta corrispondenza ai miei gusti dell'ambientazione , perchè parla di cose che amo, come la musica, per i ricordi che risveglia e soprattutto per il tema trattato , sempre più frequentemente presente nei miei pensieri,nelle mie riflessioni, nelle mie paure.

La vicenda, tratta da una pièce teatrale di Ronald Harwood, si svolge in una sontuosa dimora georgiana, immersa nel verde del Buckinghamshire, circondata da un magnifico parco ( dove soggiornarono in realtà sia il re Giorgio III che la regina Vittoria), trasformata in un'elegante casa di riposo per musicisti, ex cantanti d'opera e di musical, direttori d'orchestra e registi, orchestrali e solisti, rimasti soli e senza soldi.




 Tra canasta, piscina, cricket e passeggiate nel parco, in questa piccola comunità non mancano i piccoli battibecchi, le rivalità, gli acciacchi e qualche amnesia, ma l'amore per la musica è tale da far sì che questi ospiti attempati riescano ad amare la vita come sempre, senza "morire prima di morire".
A mantenere il contatto con il mondo esterno ci sono le ragazzine che vengono a prendere lezioni di piano, e ragazzi un po' più grandi esperti conoscitori di rap a cui si cerca di spiegare come il canto, nell'opera, sia il mezzo per esprimere grandi emozioni.

Per incrementare le offerte a sostegno della sopravvivenza della casa di riposo, viene organizzato uno spettacolo in onore di Giuseppe Verdi, durante il quale dovrebbero esibirsi tra gli altri i componenti dello stupefacente quartetto del terzo atto del Rigoletto, Gilda, la soprano, il Duca , il tenore, Rigoletto, il baritono e Maddalena, il contralto.
Ma i grandi successi del passato, le vicende amorose che hanno lasciato il segno nelle vite di questi artisti e le asperità del carattere emerse nella vecchiaia sembrano non favorire il successo dello spettacolo. Tuttavia la musica e il desiderio di rimettersi in gioco finiscono con l'appianare tutte le difficoltà e tra applausi scroscianti i nostri eroi riescono a ritrovare l'armonia.


 


Maggie Smith, Tom Courtenay, Billy Connolly e Pauline Collins compongono il quartetto canoro e sentimentale con grande bravura, personalità e sottile ironia.









 

 

 
 
 
E, cosa che ho scoperto solo alla fine del film vedendo scorrere i titoli di coda, tutti gli altri attori sono stati davvero protagonisti del mondo musicale ed è commovente vedere accanto ai loro nomi le immagini di quando erano giovani e si esibivano nei più famosi teatri del mondo.
 
Una storia raccontata con sentimento ma anche con leggerezza, tanta buona musica e una cornice naturale di estrema bellezza.

 

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