lunedì 6 maggio 2019

La tuta

 Chi per primo ha avuto l'idea ed ha inventato la tuta, quel capo ultacomodo che tutte possediamo ? La risposta è:
Ernesto Michahelles, artista italiano, conosciuto con il nome d'arte di Thayaht.  Ernesto (1893-1959) fu scultore, pittore, fotografo, disegnatore, architetto, inventore ed orafo.
 La creatività di Thayaht (pseudonimo perfettamente “bifronte”, leggibile allo specchio come dal vero) è del resto emblematica dello spirito eclettico del Secondo Futurismo: spazia dalla pittura alla scultura, dalla moda al teatro, dalle arti decorative alla grafica pubblicitaria, dalla fotografia alla progettazione d’interni. Nel 1918 va a Parigi dove s’iscrive all’Académie Ranson, frequenta gli ambienti dell’avanguardia e avvia l’attività di stilista in collaborazione con Madaleine Vionnet, creando originali modelli ispirati allo stile “deco”. L’anno seguente, rientrato a Firenze, inventa e diffonde, con inaspettato successo la “tuta” da lavoro a forma di “t”, realizzata in un unico pezzo di stoffa, nata per le masse, ma adottata inizialmente dagli ambienti snob fiorentini.





Da quel momento la tuta non è più uscita dal mondo della moda e sebbene fosse nata per motivi economici e di praticità, è entrata nelle case di tutti, non più come abito da lavoro, ma come abito per il tempo libero, fino a raggiungere le sale da ballo come abito elegante per le signore.





La tuta è un tipo di abbigliamento adatto per tutti i giorni e tutte le occasioni e ogni anno gli stilisti la rilanciano proponendo di abbinarla ad accessori sempre diversi e di cucirla con materiali sempre nuovi.

In effetti lo stile sportivo è praticissimo per le donne sempre in corsa tra ufficio, casa e figli; non è fantastico poterla utilizzare anche per una cena o un appuntamento di lavoro? Se basta un accessorio a "cambiarle faccia", ben venga!!






































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