Nel riordinare gli appunti scaricati da internet ho trovato queste note che mi sembrano interessanti e attuali a conclusione di un mese, settembre, in cui si celebrano tanti matrimoni.
Purtroppo, non avendone annotata la fonte, non sono in condizione di citarne l'autore a cui rimando il merito e la paternità dei contenuti.
La storia delle fedi nuziali è legata a quella più generica dell'uso degli anelli come simbolo di qualcosa.
Nel corso dei secoli il loro significato simbolico e gli usi che ne sono derivati sono stati molteplici, ma tutti accomunati da una funzione decorativa o come emblema di uno stato sociale.
Gli antichi Egizi, ad esempio, saldavano agli anelli dei sigilli raffiguranti scarabei e geroglifici, mentre i greci indossavano cerchietti d'oro con cammei o incisioni.
Presso gli antichi Romani l'uso di questi monili era regolato dalla legge : gli anelli dei cittadini liberi erano d'oro, quelli degli schiavi liberati d'argento e quelli degli schiavi di ferro.
Anche i Cristiani presero ben presto l'abitudine di usare questi gioielli e dal Medio Evo in avanti venne adottata la pratica della consegna di un anello a re e vescovi durante la cerimonia di incoronazione o consacrazione. Per tradizione i Pontefici ricevono tuttora il cosiddetto "anello piscatorio", utilizzato per sigillare le epistole papali e spezzato alla morte del Pontefice.
La popolarità di questo tipo di ornamento raggiunse il culmine nel XVI secolo, periodo in cui si amava indossare su ciascun dito uno o più anelli, dotati di sigillo o impreziositi da pietre.
Gli anelli nuziali e di fidanzamento hanno origini molto lontane : nei tempi più antichi, durante la cerimonia nuziale, un cerchio veniva tracciato in terra intorno alla coppia in segno di buon augurio . In seguito quel cerchio si trasformò in anello :la fede.
Secondo una tradizione medievale invece, la futura sposa che voleva garantirsi un amore eterno, intrecciava un filo dei suoi capelli ed uno del suo amato attorno ad un anello con diamante, lo portava sul cuore per nove giorni ed infine lo donava al futuro marito.
Nell'epoca romana si distinse l'anello di fidanzamento, detto "anulus pronubus" , che serviva a suggellare la promessa di matrimonio, dall'anello nuziale, detto invece "vinculum". Il vincolum romano, fatto di ferro (raramente d'argento o d'oro) inizialmente veniva indossato solo dai maschi, ma presto venne esteso anche alle donne.
La consuetudine, sia maschile che femminile, di indossare un anello dopo il matrimonio, si affermò del tutto solo a partire dal XVI secolo, mentre l'abitudine di incidere il nome degli sposi e la data delle nozze all'interno risale al Settecento.
L'uso dell'oro per la fabbricazione delle fedi, si deve poi all'influenza cristiana, per cui l'oro da sempre è simbolo di eternità: non a caso d'oro sono gli sfondi delle icone e delle decorazioni di molte chiese e d'oro sono le aureole dei santi.
Oggi si usano sempre più le fedi in oro bianco o in acciaio, ma se agli sposi è concesso di scegliere il tipo di fede, lo stesso non si può dire in merito a "dove indossarla": la fede va messa all'anulare della mano sinistra. Un'usanza che ha diverse origini: la prima deriva probabilmente da un antico rito della Liturgia Cattolica, quando il celebrante, toccate le prime tre dita della mano sinistra , dice :" nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo", mettendo poi l'anello, così benedetto, nel quarto dito della mano degli sposi. La seconda spiegazione è più romantica : secondo i Romani , ma anche gli antichi Egizi, dall'anulare passerebbe la "vena amoris" (vena dell'amore) che da lì porta direttamente al cuore: legando la base dell'anulare la persona suggellava un impegno di fedeltà sentimentale.
Popolare anche la leggenda, probabilmente di origine cinese, secondo la quale ogni dito della mano rappresenta una figura familiare della nostra vita : il pollice i genitori, l'indice i fratelli, il medio noi stessi, l'anulare l'altra metà e il mignolo i figli. Unendo specularmente le mani con i medi piegati, si noterà che tutte le dita possono essere staccate a eccezione degli anulari. E' chiaro il perchè: l'unione con l'altra metà è indissolubile ed eterna.
Oggi si usano sempre più le fedi in oro bianco o in acciaio, ma se agli sposi è concesso di scegliere il tipo di fede, lo stesso non si può dire in merito a "dove indossarla": la fede va messa all'anulare della mano sinistra. Un'usanza che ha diverse origini: la prima deriva probabilmente da un antico rito della Liturgia Cattolica, quando il celebrante, toccate le prime tre dita della mano sinistra , dice :" nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo", mettendo poi l'anello, così benedetto, nel quarto dito della mano degli sposi. La seconda spiegazione è più romantica : secondo i Romani , ma anche gli antichi Egizi, dall'anulare passerebbe la "vena amoris" (vena dell'amore) che da lì porta direttamente al cuore: legando la base dell'anulare la persona suggellava un impegno di fedeltà sentimentale.
Popolare anche la leggenda, probabilmente di origine cinese, secondo la quale ogni dito della mano rappresenta una figura familiare della nostra vita : il pollice i genitori, l'indice i fratelli, il medio noi stessi, l'anulare l'altra metà e il mignolo i figli. Unendo specularmente le mani con i medi piegati, si noterà che tutte le dita possono essere staccate a eccezione degli anulari. E' chiaro il perchè: l'unione con l'altra metà è indissolubile ed eterna.
P.S. Ovviamente le immagini non vogliono illustrare il contenuto del testo, ma rappresentano un racconto parallelo sull'argomento fatto di suggestioni.