sabato 18 luglio 2015

Anni Cinquanta - La spesa 2

Delle volte essere carina è un po' imbarazzante in un paese piccolo. Per esempio per andare dal Bigio, che è il salumiere, bisogna passare davanti al Bar Italia che è sul lato opposto della strada. D'estate mettono dei tavolini fuori dal bar e anche se è mattina ci sono un sacco di giovanotti  che non hanno niente da fare e se vedono passare una ragazza carina lanciano fischi e fanno commenti al alta voce che a mia sorella non piacciono. Così lei mi prende per mano, allunga il passo e finge di dirmi delle cose importanti, come se niente fosse. Però dobbiamo fare molta attenzione perchè vicino a quello del Bigio, c'è un negozio che vende tinozze per il bucato, scalette, tubi di gomma per l'orto, e siccome non ha una vetrina, la merce è tutta accatastata sulla strada.Chissà che risate si farebbero quelli del bar se finissimo lunghe distese per terra !
Ma torniamo alla spesa.

Il salumiere ha sempre una matita dietro l'orecchio e, dopo aver servito i clienti, scrive dei numeri su un libretto e dice alla cassiera "segna!". La Nicoletta mi ha detto che molte famiglie  devono aspettare la paga di fine mese per saldare il conto del salumiere e così bisogna scrivere ogni giorno quello che spendono. Anche questo è un negozio che mi piace perchè è pieno di profumi che ti fanno venire l'acquolina in bocca.



Mi piace anche quello del droghiere dove compriamo lo zucchero, la marmellata, il caffè e il cioccolato da mangiare con il pane a merenda.
Quando torniamo dalla spesa la mamma travasa il cartoccio dello zucchero in un barattolo ma ne lascia un pochino nella carta blu perchè sa che mi piace raccogliere con la lingua gli ultimi granelli.
Il negozio diventa ancor più bello quando si avvicina il Natale perchè la vetrina si riempie di zuccherini con la carta frangiata e di oggetti di cioccolato a forma di stella, di pigna, di babbo Natale tutti ricoperti di carta stagnola con un cordoncino d'oro che esce dalla testa , così da poterli appendere ai rami dell'albero di Natale. 




Ma adesso è estate ed è meglio pensare alle cose fresche e golose di questa stagione.
Per esempio vicino alla mia scuola c'è una latteria dove vendono caramelle, spumiglie, confetti e, d'estate, anche un gelato squisito. Con 30 lire puoi avere un cono di vari gusti - i miei preferiti sono crema e cioccolato - oppure un gelato-biscotto che è fatto così: la lattaia, che ha un arnese fatto come una scatoletta rettangolare di metallo senza coperchio, prima mette una cialda sul fondo, poi riempie la scatoletta di gelato, lo liscia con la paletta, ci mette sopra un'altra cialda, e infine, come per magia, zac , dalla scatoletta spunta un bel gelato biscotto!

Un'altra cosa che mi piace è l'aranciata S.Pellegrino , da bere nella bottiglietta di vetro con la cannuccia di paglia. Di solito il papà ce la compra quando la domenica pomeriggio andiamo in gita a Lecco e dopo aver passeggiato sul lungo lago, ci sediamo ai tavolini di un caffè per riposarci e rinfrescarci un po'.



Quando facciamo la spesa, tra le cose che compriamo dal droghiere c'è l'Idrolitina che serve per fare le bollicine nell'acqua che beviamo ogni giorno a tavola. Prima bisogna far scorrere l'acqua dal rubinetto per un po' fino a quando è fresca, poi si riempie una bottiglia con il tappo a molla, si infila la polverina contenuta in una bustina e, richiuso il tappo, si agita il tutto e  lo si lascia riposare.
Attenzione a non avere troppa fretta, se no le bollicine vanno su per il naso e fanno solletico....



Non so se succede anche nelle città, ma nel mio paese quando usciamo per la spesa mi sembra che le persone grandi si conoscano tutte. Quando si incontrano si salutano ad alta voce da una parte all'altra della strada oppure si fermano a chiacchierare; tutti sanno il tuo nome, dove abiti, che mestiere fai e tante altre cose.

Anche i negozi molto spesso non hanno il nome delle cose che vendono, ma sono conosciuti con il nome, o il soprannome,del proprietario; così per esempio se ti servono le maglie di lana devi andare dal Crot, se invece hai bisogno di piatti o di scope li trovi dal Tocagnì, e i giornali ? li vende il Sifulù. Nel negozio del Gigì invece puoi comprare gli zoccoli , proprio della tua misura e del colore che vuoi. In questo negozio ci sono zoccoli di legno già pronti di varie misure e forme, piatte ma anche con il tacco per le donne; ognuno sceglie la tomaia che più gli piace . Dopo aver scelto ci si siede su uno sgabello e si guarda il Gigì che seduto al suo panchetto con tanti chiodi che gli spuntano dalla bocca, in pochi minuti e qualche colpo di martello prepara i tuoi zoccoli. Qualche buontempone gli fa delle domande mentre lavora per vedere se magari il Gigì apre la bocca per rispondere e manda giù i chiodi...




Ci sono negozi dove andiamo raramente ma dove ci sono persone un po' strane : l'orologiaio per esempio, che vende anche gioielli, è un signore piccolo e mingherlino che tiene sempre una specie di monocolo sulla fronte e quando ti parla abbassa un po' la testa e sembra che stia guardando dentro di te con il suo monocolo. Invece nel negozio vicino, che è molto piccolo, vendono le macchine da cucire Singer e il proprietario, un omone alto e robusto, sta sempre sulla soglia, non so se per guardare la gente che passa o perchè il negozio è troppo stretto per lui. Ho sentito raccontare che si vanta dei suoi debiti. Un giorno il mio papà, che lo conosce da tanti anni, gli ha chiesto "Ma come fai a dormire tranquillo la notte se hai tanti debiti?" e lui ha risposto: " Io dormo benissimo, sono i miei creditori che perdono il sonno..."




Infine c'è una bottega dove nessuno vorrebbe mai andare: la farmacia. Certo a nessuno piace comprare le medicine,  questo negozio però è sempre pieno di persone che parlano sottovoce; forse hanno un po' paura di quei grandi armadi scuri, alti fino al soffitto, pieni di vasi di ceramica e vetro, o forse è per l'odore di disinfettante che si sente in giro. Mia sorella Annamaria mi ha detto che la vera ragione è un'altra : qualche volta quando un cliente si avvicina alla cassa per pagare, la farmacista, una signora molto tirchia che non ama dare il resto, gli chiede ad alta voce :"E dica, dica, è stitico?". Il poveretto diventa tutto rosso e gli altri ridacchiano sotto i baffi.Per fortuna io sono piccola e non tocca a me pagare alla cassa.





Sulla strada per tornare a casa dopo la spesa c'è il chiosco dei giornali dove ci fermiamo a prendere ogni settimana il Radiocorriere per sapere i programmi della radio e Oggi che la nonna  Virginia legge volentieri alla domenica quando viene da noi a pranzo.Qualche volta compriamo anche un po' di figurine per il mio album che si chiama  Razze Umane.Parla di tanti paesi sparsi per tutto il mondo, ma alcuni non li ho mai sentiti nominare. Chissà come si sta dall'altra parte della terra... forse sono tutti a testa in giù e nemmeno se ne accorgono.

Appesi fuori dall'edicola ci sono tanti giornali e quello che mi piace di più si chiama Bolero Film. I miei genitori non mi permettono di comperarlo perchè dentro ci sono i fotoromanzi che non sono adatti alla mia età. A me però quelli non interessano. Mi piacciono tanto invece le copertine di questo giornale, perchè ci sono le fotografie delle attrici e degli attori del cinema.
Una volta  sulla copertina c'era una foto arci bella di Elisabetteilor, così ho chiesto alla mia amica Loredana di andare all'edicola a comprare il giornale per me, poi ho tolto la copertina e l'ho nascosta nella cartelletta dei fogli da disegno.Ero proprio contenta di averla, però poi al sabato  durante la confessione ho dovuto dire al don Giovanni quello che avevo fatto. Lui mi ha perdonata e mi ha detto di dire tre pateravegloria , ma soprattutto mi ha detto di non farlo più.




Quando l'estate sta per finire si comincia a pensare alla scuola e allora nella lista della spesa ci sono libri, quaderni a righe e a quadretti, l'astuccio con la matita, la cannuccia e i pennini, e i pastelli che si consumano in fretta, tranne quelli viola e ciclamino che durano tutto l'anno.

Che bello entrare nel negozio della Clelia ! Ci sono non solo tutte le cose per la scuola, ma anche i giocattoli , così si può incominciare a pensare cosa scrivere nella letterina per Santa Lucia: e poi ci sono i libri che mi piacciono tanto, quelli con i bambini disegnati da Mariapia :









Quando arriva l'inverno non posso più andare a far la spesa con mia sorella Nico perchè devo andare a scuola, ma qualche volta mi capita di restare a letto con l'influenza per qualche giorno. Allora lei torna dalla spesa con uno dei miei libri preferiti e le caramelle senza carta a forma di spicchio di arancio e limone per curare il mal di gola.
Qualche volta è bello anche essere ammalati!







4 commenti:

  1. Che bello! Il tuo racconto e' fresco e solare e venato da una sottile ironia.Bei tempi. Anche i miei non volevano che leggessi Bolero e soprattutto GrandHotel che adocchiavo a casa delle mie amiche. Chissa' poi che cosa pensavano mi potesse mai succedere! Lilia

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  2. Oltre ai poeti abbiamo anche scrittori sempre forte questo Clan

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    1. Grazie ragazzi, siete troppo buoni, non ho fatto altro che chiudere gli occhi e aprire il rubinetto dei ricordi, che poi sono comuni a tutti quelli che sono cresciuti in quegli anni. Un abbraccio

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  3. Grazie ragazzi, siete troppo buoni. Infondo non ho fatto altro che chiudere gli occhi e aprire il rubinetto dei ricordi che sono comuni a tutti quelli della mia generazione.Un abbraccio

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