Questa settimana sarà il mio compleanno e Lilia ha pensato di farmi una sorpresa, un bellissimo regalo: ha preparato per noi uno dei suoi interessanti articoli su due illustratrici, di quelle che ci appassionano. Finalmente posso pubblicare un post veramente completo e competente, non le mie solite sfilze di immagini senza spiegazioni e commenti. Lilia sa guardare le illustrazioni, sa compararle e spiegarci cosa significano, il che è parecchio di più del mio "sono belle" o "mi piacciono molto". Eccolo qui, il suo articolo. Godiamocelo tutto!
Lungo Il
migrare dei giorni con Ilse Schmid e Nora Scholly
Di Ilse Schmid non conosco altro che
i bei disegni, oltre al fatto che i suoi libretti illustrati sono stati
pubblicati negli anni Quaranta e Cinquanta del secolo scorso.
Di Nora Scholly ho trovato sul web alcune notizie e,
in più, una sua foto.
Nacque a Bratislava, in Slovacchia, l’11 aprile 1905;
visse a Bad Ischl nell’alta Austria e vi morì il 21 ottobre 1965.
Bad Ischl è una cittadina termale che rivela
decisamente l’impronta dell’impero asburgico. Infatti, fu la meta preferita per
le vacanze del kaiser Francesco Giuseppe e dell’imperatrice Sissi i quali vi
possedevano una villa tuttora abitata dagli Asburgo.
L’atmosfera ottocentesca che si respira ancora nella
cittadina, unitamente al fatto che questa sorge lungo la Romantikstrasse, ne fa
la collocazione ideale per i disegni di Nora Scolly così fini, eleganti,
dolcemente romantici.
Ho abbinato queste due illustratrici, Ilse e Nora,
perché le vedo accomunate dal modo con cui hanno presentato ai bambini il senso
della vita, il suo scorrere, il dipanarsi dei giorni e delle stagioni nel ciclo
immutabile di nascita, morte e rinascita.
La primavera con la Pasqua, l’inverno col Natale.
L’alternarsi delle stagioni per Nora, i riti stagionali per Ilse. Un unico modo
per entrambe di concepire la vita alla luce della fede secondo la religione
cattolica.
Pasqua e Natale sono due momenti “forti” dell’anno
liturgico. In coincidenza della prima la natura si risveglia e risorge.
All’epoca del Natale pare invece come morta, ma noi sappiamo che la vita non è
finita. I fiori sono realmente morti, ma è come se riposassero sottoterra,
mentre il sole dorme nel suo letto di nubi.
Questi sono i fiorellini che “dormono” in una coltre
di neve, disegnati da Nora Scholly
Come sempre, mi diverto a mettere a confronto lo stile
dei diversi illustratori che hanno trattato lo stesso tema, nel medesimo
contesto storico. Ecco dunque come la Kuhn rappresenta i fiori che “dormono”
nel grembo della Madre Terra:
Il sonno dei fiori secondo Berta Mayr Nomer:
Questo invece è il modo singolare con cui Gudrun
Kenssen presenta il riposo dei fiori durante i mesi freddi:
Ed ecco il sole, qui rappresentato da Ilse Schmid, che
triste e pallido s’affaccia languidamente alla finestra dal suo rifugio
invernale:
Per inciso, non va dimenticato che nella lingua
tedesca il sole è di genere femminile per cui viene rappresentato come una
madre di molti figli. Ecco invece il sole, visto da Berta Mayr Nomer, mentre
dorme e sogna nel suo soffice letto sopra le nubi.
Il letto a baldacchino del sole secondo Felicitas
Kuhn:
In compenso, nei paesi di lingua tedesca, la luna è di
genere maschile; è un vecchio signore mezzo burbero e mezzo bonario che fuma tranquillamente
la pipa, avvolto nella vestaglia e circondato dalle stelle.
La luna per Ilse Schmid:
e per Felicitas Kuhn:
A volte, la luna è vista come un pastore che conduce
le sue greggi di pecorelle-stelline attraverso i grandi pascoli del cielo.
Questa tavola di anonimo appare nel libro di filastrocche Bake-bake Kuchen:
Nora e Ilse hanno dunque trattato i temi delle
stagioni e delle festività che ricorrono ogni anno coi loro riti di morte e
rinascita e li hanno presentati ai bambini in modo semplice e poetico.
I disegni della Schmid sono delicatamente colorati,
rappresentano angeli e bambini e, a volte, sono particolarmente fantasiosi e
mai banali.
C’è un finestrino lassù, che si apre tra le nubi
gonfie di neve e da lì entrano ed escono a frotte gli angeli che portano in
Cielo le letterine per Gesù Bambino:
Ci sono paesini minuscoli con la chiesa, il campanile,
le casette immerse nella neve. E là in mezzo, si muovono schiere di donnine,
uomini, bambini che vanno alla messa. Nella loro essenzialità, queste tavole
sembrano quasi opera di pittori naif:
E poi, ci sono i bambini che si preparano all’avvento
del Natale e lo aspettano con trepidazione:
C’è pure qualcuno che riceve la visita di San Nicola,
mentre altri hanno pensato di portare essi stessi i doni, travestiti da Re
Magi:
I disegni di Ilse Schmid che trattano la rinascita
della primavera sono un tripudio di allegria e di vita, come in queste
coloratissime tavole che illustrano la storia di Molly, coniglietta pasquale, e
della sua famiglia:
La rinnovata forza del sole è rappresentata dal colore
giallo brillante. Nella storia intitolata Sonni, Madre Sole sorride circondata
dai suoi figliolini, i piccoli raggi:
Uno di loro è sfuggito alla sua sorveglianza e vive
fantastiche avventure sulla nostra terra:
Le tavole che seguono appartengono alla storia
intitolata Mummelchen, dedicata a un coniglietto piccino che si era invece
messo in testa di essere grande, ma così grande da poter distribuire le
uova la notte di Pasqua insieme al papà
e ai fratelli maggiori:
In questa occasione Ilse Schmid dimostra di essere
un’abilissima disegnatrice, dal tratto pulito e sicuro, dai colori squillanti e
vigorosi. Le immagini suggeriscono con efficacia le sensazioni visive di una
notte primaverile. In particolare, nelle figure 37 e 39 si percepisce il
chiarore del plenilunio, dove la luce lunare piove liquida dall’alto e bagna
gli alberi, i fiori, la radura e li fa risplendere di un colore tra l’azzurrino
e l’argenteo.
Come Ilse Schmid rappresenta il momento della
festività che si ripresenta secondo il ciclio delle stagioni, così Nora Scholly
illustra la trasformazione della natura attraverso il trascorrere delle
stagioni medesime.
Nel libretto intitolato Tannenbaumchen, ella disegna
un piccolo abete destinato a divenire albero di Natale, attraverso il
succedersi della primavera coi suoi fiori e i suoi uccellini, dell’estate coi
primi temporali, dell’autunno col vento turbinoso e dell’inverno col ghiaccio e
la neve:
Possiamo divertirci a mettere a confronto l’abete
della fig. 44 con questo bucaneve col manicotto di Ida Bohatta. Non si nota una
singolare somiglianza?
Ed ora vediamo come altre illustratrici hanno
rappresentato i piccoli abeti-alberi di Natale. Nell’ordine: Gerda Radke, Hanna
Helwig e Felicitas Kuhn:
Nora Scholly ha saputo interpretare con singolare delicatezza
ed eleganza l’atmosfera delle rigide giornate invernali, l’incanto delle trine
di ghiaccio e la malinconia dei lunghi tramonti.
Questa allegoria dell’Inverno che incombe sul paese
scendendo dalle montagne è forte e suggestiva. Suggerisce ampi spazi e valli
brulle spazzate da gelide folate di vento apportatore di neve.
Queste regine delle nevi sono elegantissime e quasi
eteree nelle loro vesti di sottilissima trina:
Sembra quasi di percepire la prima mentre scivola
nottetempo, silenziosamente di casa in casa, per lasciare ai vetri delle
finestre il suo dono fatto di gelidi ricami. E, della seconda, pare di vedere
la trama dello strascico scintillare alla debole luce di un pallido sole
invernale.
Sono colori non colori quelli che adornano queste
immagini, tonalità tenui, azzurre e rosate. Un sole basso basso sull’orizzonte
getta ombre lunghe sulla terra gelata.
I fiori sono già immersi nel sonno. Solo la rosa di
natale fa capolino un po’ intirizzita dalla terra nera:
Per sottolineare l’eleganza dei disegni di Nora
Scolly, è utile metterli a confronto con questi fiori di Gudrun Kenssen,
agitati dalla tormenta. E’ evidente che si tratta di un disegno forte ed
efficace, ma molto meno poetico
Tornando a Nora Scholly, ecco una bellissima fontana
gelata dove i sottili ghiaccioli si sono trasformati per incanto in piccoli
gnomi dalla lunga barba:
Tutto è ghiacciato; ogni rivolo d’acqua ha cessato di
scorrere e tace. Anche la sorgente chiacchierina s’è azzittita, la ninfa che vi
dimora si è addormentata:
Ed ecco l’altrettanto bella sorgente ghiacciata di
Mariapia:
L’inverno culmina nella grande festività del Natale,
quando il sole giunge al termine del suo lento declinare e si alza
sull’orizzonte in modo quasi impercettibile. E’ la vittoria della vita sulla
morte, della luce sull’oscurità, del Sole Invitto e del piccolo Bambino Gesù
che è la Luce del mondo.
Ecco l’albero di Natale che rompe il buio della
foresta con le sue mille candeline accese.
Ed ecco il presepe davanti al quale tutta la natura resta sospesa in
adorazione. Le due immagini, simili seppur diverse, sono nell’ordine di Nora
Scholly e di Mariapia.
In queste due tavole vediamo i fiocchetti di neve
fragili e leggeri nell’interpretazione di Nora Scholly:
I fiocchi di neve sono un tema molto amato dalle
nostre illustratrici. Spuntano nelle storie di Ida Bohatta:
di Felicitas Kuhn:
e di Mariapia:
Per inciso, Mariapia si differenzia dalle altre
illustratrici qui citate perché non è austriaca e, comunque, non appartiene
all’area tedesca, ma per noi del Clan rappresenta sempre la pietra di paragone
fondamentale in fatto di illustratori di libri per l’infanzia!
Ed ora, se guardiamo bene qui sopra le immagini dei
fiocchetti, vedremo delle singolari somiglianze. Ci si potrebbe domandare chi
ha imitato chi!
Il risveglio della natura dopo il disgelo è molto più
atteso e significativo nei paesi d’Oltralpe, rispetto alle nostre regioni
mediterranee dove, per di più, ora sembra perfino che l’inverno abbia paura ad
arrivare. E non so se questo sia un bene oppure no.
Man mano che il vecchio inverno si ritira, trascinando
con sé gli ultimi resti di neve, appare la nuova, tenera erbetta e spuntano i
primi fiori. Come in questa tavola di Nora Scholly:
Il genietto della primavera arriva correndo ed anche
le nubi in cielo si vanno dissolvendo, trasformandosi in cumuli vaporosi che
non fanno più paura.
Ecco il sole cacciar via l’inverno e il vento di
tramontana, in un’immagine di Feliciras Kuhn:
In queste tavole, rispettivamente di Mariapia e di
Felicitas Kuhn trova espressione la metafora del sole che “spazza” via la neve:
Ed ecco che arriva Primavera, la bella fata di
Mariapia con la veste intessuta di fiori ed un ramo di pesco in mano.
Chiudiamo allora coi versi di Jolanda Colombini che
commentano quest’ultima immagine:
E poi Primavera compare
in festa di sole e colori
spargendo al suo dolce passare
profumi gentili di fiori.
E i fiocchi, valigia alla mano,
baciati da un raggio di sole,
dileguano tutti pian piano,
spariscono senza parole
(da Fiocchetti di Neve)
Ciao a tutti!
Cosa potrei dire? Un articolo veramente completo, immagini molto, molto belle. Alcune addirittura inedite, anche per noi del clan.
Grazie Lilia, mi hai fatto un regalo prezioso!!!
TROPPO BRAVA ,grazie Lilia, ancora una volta mi hai lasciata senza parole.
RispondiEliminaZia Lilia sei grande ....e i commenti in prosa sono intensi come quelli che sai fare in rima
RispondiEliminaSempre di alta poesia trattasi...
Bellissimo tutto..... a quando il prossimo????
RispondiEliminaBellissimo 😘
RispondiEliminavedere queste bellissime immagini,rallegra il cuore ed è come ritrovare l'atmosfera stupefacente della nostra infanzia. l'attesa ed il susseguirsi delle stagioni vissute nella loro magia che,soltanto l'infanzia sa interpretare. l'attesa del Natale e poi della Pasqua e con quanta felicità e trepidazione..........sentimenti un poco dimenticati.grazie di cuore a tutti voi
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