Il sapone di Marsiglia

Il sapone di Marsiglia, conosciuto con questo nome in tutto il mondo, deriva dal sapone di Aleppo, un prodotto che rappresenta migliaia di anni di cultura e di storia, basato sull'uso dell'olio d'oliva con l'aggiunta di una percentuale variabile di olio d'alloro. E' un prodotto tipico della città di Aleppo in Siria, mentre nella città palestinese di Nablus, viene prodotto esclusivamente con olio d'oliva, cioè senza l'aggiunta di olio d'alloro.

Entrambe le lavorazioni artigianali seguono una tradizione che risale all'antichità, perpetuata generazione dopo generazione. Le prime testimonianze risalgono al 2500 a.C. e sono state rinvenute a Babilonia.

Gli Arabi, già nei primi anni dell'Islam, avevano creato dei saponi molto fini, profumati con essenze di origine vegetale che, dall'800 d.C., sull'onda dell'espansione araba e delle crociate si diffusero in tutto il bacino del Mediterraneo, raggiungendo la Sicilia, la Spagna e la Francia.

I primi saponifici d'Europa furono impiantati nel XII secolo in Castiglia, in  Spagna, a Savona e a Venezia, in Italia e poi in Francia, a Marsiglia, dove c'erano fabbricanti di sapone che utilizzavano come materia prima l'olio d'oliva prodotto localmente.

Crescas Davin, nel XIV secolo, è il primo saponaio ufficiale dlla città, mentre nel 1593, George Prunemoyr superò la fase artigianale, fondando la prima fabbrica marsigliese.

All'inizio del XVII secolo la produzione dei saponifici marsigliesi soddisfaceva appena la domanda della città e del territorio, ma ben presto si rese necessario aumentare la produzione per soddisfare le richieste dei francesi del Nord e degli acquirenti olandesi, tedeschi e inglesi. Nel 1660 si contavano nella città sette fabbriche la cui produzione annuale toccava quasi 20.000 tonnellate. Sotto il regno di Luigi XIV, la qualità della produzione marsigliese è tale che il "Sapone di Marsiglia" diventa un nome comune.

Si trattava allora di un sapone di colore verde che si vendeva soprattutto in barre di 5 kg o in pani di 20 kg.

Frattanto fabbriche di sapone si installarono nella regione, a Salon-de-Provence, Tolone e Arles.

Nel 1786, 48 saponifici producevano a Marsiglia 76.000 tonnellate, impiegando 600 operai e 1.500 forzati prestati dall'arsenale delle galere.

A partire dal 1820 nuovo tipi di grassi furono importati e transitarono per il porto di Marsiglia: gli oli di palma, di arachide, di cocco e di sesamo che furono utilizzati per la fabbricazione del sapone e i saponifici marsigliesi incominciarono a subire la concorrenza di quelli inglesi o parigini, dove si utilizzava il sego che dava un sapone meno costoso.

Quest'industria rimase comunque fiorente fino alla prima guerra mondiale quando le difficoltà nei trasporti marittimi mise in serio pericolo l'attività dei saponai.

Allo scoppio della seconda guerra mondiale, Marsiglia garantiva sempre la metà della produzione francese, ma gli anni che seguirono furono disastrosi: il sapone fu soppiantato dai detersivi di sintesi ed i saponifici marsigliesi chiusero uno dopo l'altro.

Oggi non resta che un pugno di fabbricanti nella regione.

(fonte: Wikipedia)