sabato 14 luglio 2018

La pulzella d'Orléans

Nonostante siano trascorse ormai alcune settimane da quel breve viaggio in Normandia di cui abbiamo ampiamente raccontato in questo blog, nella mia mente continuano ad affacciarsi  nomi, luoghi, personaggi, eventi , che in qualche modo hanno a che fare con quel territorio, con la sua storia, le sue tradizioni e che sembrano reclamare un po' di attenzione.
Metterli a tacere sarebbe sgarbato...e allora, perché no?, in fondo non si finisce mai d'imparare, così oggi voglio dedicare qualche riga a Giovanna d'Arco, soprannominata la pulzella d'Orléans.










1412-1431: sono 19 gli anni che separano queste due date, i diciannove anni di vita concessi a questa ragazzina, dalla sua nascita, ultima di cinque figli, in un'umile famiglia di contadini, fino alla sua morte, tra le fiamme di un rogo, condannata per eresia, nel corso di una lunghissima guerra che per 100 anni e con esiti alterni  aveva opposto francesi e inglesi. 

La storia renderà omaggio, con imperdonabile ritardo, alla fanciulla guerriera : la chiesa la proclamerà santa e il suo popolo la sceglierà come patrona di Francia.







La frammentaria struttura sociale e politica del Medio Evo favoriva la ricerca del potere, e quindi della ricchezza, da parte delle famiglie nobili, attraverso alleanze  spesso basate su matrimoni di convenienza, ma la lealtà era una virtù poco conosciuta e gli alleati di turno potevano in breve tempo trasformarsi in acerrimi nemici e viceversa. In questo modo diventava sempre più difficile trovare il punto di incontro tra diritto e potere
La Francia stava attraversando in quegli anni un periodo di forti tensioni a causa del possesso, all'interno dei suoi confini, di vasti feudi da parte della corona britannica che indeboliva sempre più la monarchia.








Nonostante la giovanissima età , Giovanna percepì la fragilità del suo Paese ed iniziò ad avere visioni mistiche in cui voci celesti la esortavano ad attivarsi per liberarlo dagli inglesi, a cui si era alleata la Borgogna.

La città di Orléans, che per la sua posizione geografica e rilevanza economica era un'importante via d'accesso a tutte le regioni meridionali, era da tempo cinta d'assedio e stava per arrendersi al nemico. Giovanna  sentì che era arrivato il momento di agire e, lasciata la famiglia e con l'aiuto di uno zio, riuscì a farsi assegnare una piccola scorta armata per  presentarsi alla corte di Carlo, delfino di Francia e prossimo re. Dopo due giorni d'attesa nella grande sala del castello di Chinon, la fanciulla si inginocchiò dinanzi al futuro sovrano, dicendogli di essere stata inviata da Dio per portare soccorso al paese.
Così, ascoltato il parere di alcuni ecclesiastici, Carlo si convinse ad inviarla con un manipolo di soldati a Orléans.
Contagiati dal carisma della giovane e con il supporto della popolazione, soldati e capitani riuscirono a liberare la città dall'assedio e a infliggere un'amara sconfitta all'armata inglese, e il Delfino poté essere incoronato re di Francia.

Una volta ottenuta la corona però, il re preferì patteggiare con gli inglesi .  Giovanna con l'aiuto di pochi fedelissimi continuò invece a combattere nell'illusione di poter cacciare definitivamente il nemico.
Tuttavia senza il sostegno della corona, la sua missione era destinata a fallire. Nel 1430 , durante la battaglia di Compiègne, la giovane venne ferita e catturata dai Borgognoni, alleati degli inglesi e "venduta" per la somma di 10.000 ternesi.





Giovanna era sola, senza parenti, senza amici che potessero confortarla e sostenerla di fronte a un tribunale ecclesiastico , con giudici prezzolati dagli inglesi, sottoposta più volta all'umiliante esame per l'accertamento della sua verginità. Condannata per eresia per aver sostenuto di parlare direttamente con Dio senza la mediazione della chiesa, dopo quattordici mesi, il 30 maggio del 1431, fu arsa viva sul rogo allestito nella piazza del Mercato vecchio di Rouen.
 
 
 
 
 
 
 
 

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