lunedì 21 maggio 2018

Vedi Napoli e ....molto altro







Raccontare un viaggio in breve è impresa difficile perché un viaggio non è solo un elenco di date e di luoghi ; un viaggio è tante cose: una valigia da riempire, persone da incontrare, idee da confrontare, stanchezza da smaltire, bellezza da ammirare, ricordi da conservare ...comunque sia, un'esperienza che, specialmente se condivisa, resterà a lungo nella memoria  con ciò che di meglio ci ha procurato.
L'itinerario scelto per questa breve vacanza ci ha portato in un territorio, come è noto, ricco di bellezze naturali, di arte e di storia che in parte conoscevamo già, ma che, grazie alla professionalità di coloro che ci hanno guidato, abbiamo potuto apprezzare maggiormente , fino a sentircene quasi parte integrante, pur senza merito, agli occhi di quei turisti stranieri che numerosi vengono ad ammirare e invidiare le bellezze del nostro  paese.
Napoli, con le sue contraddizioni, è stata il punto di partenza di questo tour campano, che ci ha portato prima alla Reggia di Caserta  poi per le strade di Pompei, sui tornanti panoramici della costiera amalfitana e infine nella splendida piana di Paestum.
Cercherò di raccontare ciascuno di questi luoghi non con le parole che meriterebbero,ma con qualche breve annotazione e alcune delle foto che abbiamo scattato.




 





La storia di Napoli si perde nel mito... Ricordate le tre sirene che avevano cercato di incantare Ulisse? Visto l'insuccesso, per il dolore e la vergogna le poverine si gettarono in mare dagli scogli  lasciandosi morire. Quando i pescatori trovarono una di loro, Partenope , sulla riva sabbiosa alla foce del fiume Sebeto dove i Cumani avrebbero fondato Neapolis, pensarono che fosse una dea e le diedero una particolare sepoltura, forse sotto Castel dell'Ovo.
Pare che la sirena abbia il merito, non solo di aver lasciato il suo nome alla regione, ma anche quell'arte del bel canto che ha reso Napoli famosa nel mondo...

Per conoscere l'ingente patrimonio artistico, monumentale e storico di questa città non bastano certo un paio di giorni, tanto che il famoso detto "Vedi Napoli e poi muori", si dovrebbe mutare in  "Vedi Napoli e poi torna"....

Tra i monumenti che ci è stato possibile visitare , ne ho scelto uno in particolare che ho apprezzato non solo per la sua bellezza ma anche per l'atmosfera di spiritualità che lo pervade , il Chiostro del Monastero di Santa Chiara.
























Le colline su cui si adagia Napoli consentono al visitatore di godere di stupende vedute panoramiche sul mare, sulla costa e sulle isole.

















C'è a Napoli un tema che ricorre sia nei grandi palazzi, così come nei vicoli ; è il tema del presepe, la trasposizione artistica della vita quotidiana con i suoi infiniti dettagli, in un contesto sacro.
Di particolare pregio quello conservato nel Palazzo Reale della città.


 
 
 









 








Anche per visitare la Reggia di Caserta, e soprattutto i suoi giardini, il tempo a disposizione è apparso avaro...e non è bastata la gita sulla carrozzella trainata da un paziente quadrupede per ammirare tutte le fontane e le bellezze del parco...


























Qui bisognerà tornare...è imperativo ! ma lunedi  il programma prevede il trasferimento a Paestum, dopo aver visitato gli scavi di Pompei.







Pompei è  magica. Gli scavi hanno riportato e stanno tuttora riportando alla luce una città che ancora vive : nelle case, lungo le strade, nei cortili, nelle botteghe, la lava non è riuscita a cancellare lo spirito e  il respiro di chi un tempo qui ha lavorato, vissuto, amato.




































































 Lasciata Pompei ci dirigiamo a sud, verso l'hotel che ci ospiterà a Paestum.
La barriera di pini marittimi e eucalipti è impenetrabile lungo il percorso, ma poi ecco apparire il mare.












Non è quel mare d'agosto che avevo già conosciuto in un lontano passato, caldo e trasparente, eppure appena arrivati a destinazione sentiamo il suo richiamo e non possiamo rinunciare a una lunga passeggiata su un bagnasciuga tutto per noi.
















 Martedì ci aspetta la costiera amalfitana, una delle più belle al mondo, dove roccia e mare si incontrano in un continuo susseguirsi di anse e tornanti a picco sugli scogli. Ad attenderci ci sono Positano, Amalfi e Ravello.









 











 



 



 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
E la giornata si conclude con la visita a Villa Rufolo, una dimora del XIII con particolari architettonici arabo normanni, divenuta nell'Ottocento proprietà del Lord scozzese sir Francis Neville Reid, grande appassionato di botanica.
 
 
Grazie a lui sono nati i meravigliosi giardini a terrazza, dove d'estate si tengono concerti.
 
 

 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 E' ormai tempo di rientrare e lo faremo attraverso un passo montano ; all'improvviso ci ritroviamo dentro una nuvola in un'atmosfera ovattata che ha ben poco di campano...al contrario ci ricorda il nostro cielo lombardo a novembre.
 
 
 
 
Al mattino di mercoledì fortunatamente ci svegliamo con un bel sole, proprio quello che ci vuole per visitare l'area archeologica di Paestum.
La nostra guida ci suggerisce di passare per prima cosa dal museo dove sono conservati  reperti importanti che raccontano la storia delle varie culture che si sono insediate nei secoli in questa vasta piana.
 
                                               


 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 Fuori, nella piana, i templi ci aspettano in tutto il loro splendore.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Durante la visita ho scoperto che esiste anche una rosa di Paestum... ma di questo parleremo in un'altra puntata.
 
 
Il nostro viaggio è ormai agli sgoccioli : c'è solo il tempo per una visita veloce a Salerno di cui non potremo dimenticare - la carne è debole- la favolosa pizza  della Smorfia
 
 
 
 ma nemmeno la magnifica cattedrale
 
 

 
E prima di chiudere definitivamente la valigia ci concediamo una sosta a Vietri, la città della ceramica.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Vi ricordate della sirena Partenope con cui ho iniziato questo racconto? Mi sembra giusto concludere allo stesso modo, ma questa volta la sirena è fatta di ceramica azzurra come il mare.
 
 
 

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