domenica 29 ottobre 2017

Il melograno






Forse non avete mai coltivato un melograno nel vostro giardino - io stessa devo accontentarmi di osservare quello del vicino...- forse trovate estremamente scomodo mangiarne il frutto - condivido in toto... - ma certamente, se avete frequentato come me la scuola elementare o media negli anni '50, ricorderete i tristi versi di carducciana memoria :

                             L'albero a cui tendevi
                             la pargoletta mano,
                             il verde melograno
                             dai bei vermigli fior...

e perciò, in un modo o nell'altro, vi sarete fatti un'idea di come questo albero, spesso in forma di arbusto, possa portare con la sua presenza una nota di colore nel giardino , nell'orto o nel frutteto.
Ma vediamo più da vicino la sua carta di identità:
Il melograno appartiene alla famiglia delle punicaceae e al genere punica; proviene dall'Asia sud occidentale e si è diffuso poi nel Caucaso e nella macchia mediterranea. Il suo frutto prende il nome di melagrana
Il nome del genere punica deriva dal nome romano della regione costiera della Tunisia e dalla popolazione, detta anche cartaginese, che l'aveva colonizzata  nel VI sec. a.C.Il nome melograno invece deriva dal latino malum (mela) e granatum (con semi).



La fioritura avviene a maggio, mentre i frutti, che hanno una configurazione interna molto particolare, maturano ad autunno inoltrato, in ottobre o novembre, secondo la varietà.










Da sempre il melograno è simbolo non solo di fertilità, fecondità e abbondanza , ma anche di  prosperità e fratellanza, per questo presso diverse culture  è presente in riti propiziatori.





Come accade a tutte le piante che hanno un'origine antica, intorno a questo albero sono nate numerose leggende.

Nella Bibbia il melograno viene citato più volte e il suo frutto viene indicato come uno dei sette che nascono solo nella Terra Promessa.

Nell'antica Grecia si attribuiva ad Afrodite il merito di avere per prima piantato un melograno nell'isola di Cipro, mentre secondo altre fonti il melograno sarebbe nato dal sangue del dio Dionisio, rapito ancora bambino per ordine di Era dai Titani, che lo misero a bollire dentro un pentolone : quando il suo sangue toccò terra si dice che spuntò un albero di melograno.






Più conosciuto è il mito di Persefone che un giorno, mentre raccoglieva fiori, fu rapita da Ade che la sposò e la tenne prigioniera nell'oltretomba. La madre Demetra, dea dell'agricoltura e dei raccolti, mentre la cercava disperatamente, dimenticò di far crescere le messi e provvedere ai raccolti, così sulla la terra cadde  un lungo gelido inverno. Zeus, preoccupato per la sorte degli uomini che morivano di fame, supplicò Demetra perché si occupasse di nuovo delle stagioni, ma lei inflessibile rispose che non l'avrebbe fatto prima della liberazione della figlia.







Persefone, che nell'oltretomba non voleva toccar cibo , una volta sola aveva assaggiato sei chicchi di una melagrana, senza sapere che avendo mangiato un frutto degli inferi si era condannata a viverci per sempre. Solo grazie all'abilità di Zeus si potè arrivare alla fine ad un compromesso : Persefone avrebbe trascorso sei mesi nell'Ade e sei mesi sulla terra. Così Demetra ricominciò ad occuparsi delle messi per il tempo che trascorreva con la figlia e la natura riprese il suo corso.









Secondo la tradizione cristiana il melograno sarebbe legato alla passione di Gesù. Si racconta infatti che mentre Gesù saliva faticosamente il Calvario sotto il peso della Croce, dalla sua fronte trafitta dalla corona di spine, cadevano gocce di sangue. Uno degli Apostoli che lo seguivano timorosamente a distanza, si chinò per raccogliere i piccoli ciottoli macchiati dal sangue del Maestro e li raccolse in un sacchetto. Quando però la sera volle mostrarli ai compagni, dal sacchetto usci un nuovo frutto con la scorza spessa e all'interno tanti chicchi rossi come il sangue.







La melagrana è un soggetto molto diffuso nella pittura sacra, dove il Bambino Gesù viene dipinto con questo frutto tra le mani, come simbolo della sua passione, ma anche come simbolo di unione tra i credenti.



 













1 commento:

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