Cosa penserebbe Charlotte Bronte di questo sequel scritto da Elizabeth Newark ? Lo considererebbe un commovente omaggio al suo capolavoro? oppure un maldestro tentativo di imitazione?
Non lo sapremo mai, ma indipendentemente dai giudizi inespressi di Charlotte e da quelli contrastanti dei moderni lettori, io ringrazio la nostra amica Lilia per avermi segnalato questo libro, per diversi motivi.
In primo luogo perchè mi ha fatto venire la voglia di rileggere a distanza di anni Jane Eyre , e riscoprire tutta la genuinità e la forza di un personaggio che, pur mantenendo la sua popolarità nel tempo, ha subito inevitabilmente le manipolazioni e i travisamenti di analisi critiche e ripetute versioni cinematografiche.
In secondo luogo perchè mi ha dato lo spunto per apprezzare ancora una volta il valore di una di quelle donne scrittrici che hanno lasciato una traccia indelebile di sè in un'epoca storica carica di pregiudizi, tabù e falsi moralismi.
E soprattutto perchè, al di là del suo probabile limitato valore letterario e delle vicende narrate, mi è apparso come una sorta di colonna sonora ideale per tutte quelle visite virtuali, di cui ho scritto su questo blog, alle antiche dimore, ai parchi e ai giardini inglesi.
La descrizione della brughiera tappezzata dal viola dell'erica, del profumo dei roseti cinti da alte mura per essere protetti dal vento freddo del nord, degli uccelli predatori che si alzano improvvisamente in volo simili ad aquiloni, delle nubi che si rincorrono nel cielo, dei colori dorati dell'autunno,della pioggia sferzante e della soffice quiete di un manto di neve hanno riempito la mia mente di immagini bellissime che mi hanno scaldato il cuore.
Grazie Lilia
Grazie a te Mianna! Per aver rinnovato col tuo scritto - specialmente l'ultimo paragrafo - quelle sensazioni così belle che certe pagine del libro mi avevano comunicato.
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