mercoledì 16 aprile 2014

La cravatta







La cravatta è un accessorio di abbigliamento occidentale che simboleggia l'eleganza maschile in quanto nasconde la striscia dei bottoni della camicia. 

La parola deriva dal francese cravate, derivante a sua volta dal termine croato hrvat, che vuol dire appunto "croato".
Indossata originariamente dai soldati per proteggersi dal freddo, la cravatta appare in Francia durante il regno di Luigi XIII.
All’epoca, dei soldati croati sono arruolati dal re di Francia; portano attorno al collo un foulard annodato. Attorno al 1650, la cravatta si installa al collo ed alla corte del re Luigi XIV. Le persone rivaleggiano in audacia ed eleganza, aggiungendo dei merletti e dei nastri di seta. La moda si diffonde in tutta Europa. Indossata dai ricchi e dai dandy, la cravatta ha attraversato i secoli successivi ed i continenti, assumendo nuove forme.

Nella seconda metà del 19° secolo, con la rivoluzione del settore tessile introdotta dall’era industriale, fa la sua apparizione una cravatta più funzionale, più lunga e più stretta. Battezzata cravatta alla marinara, questo accessorio entra nella storia e resta ancor oggi la base delle cravatte moderne.
Nel 1926, Jesse Langsdorf, inventore newyorchese, ha l’idea di tagliare il tessuto della cravatta in diagonale, confezionandola in tre parti. Più elastica, la cravatta moderna vede la luce.






Generalmente la lunghezza  di una cravatta si attesta intorno ai 150 cm, ma non sono rare delle cravatte denominate "XL" lunghe anche 165 cm. Tale lunghezza è strettamente legata a due fattori principali: l'altezza della persona che la indossa e il tipo di nodo utilizzato. La prima influisce abbastanza sulla lunghezza della cravatta, in quanto per uomini di altezza pari a 190 cm o superiore si consiglia una cravatta "XL", in modo che dopo averla annodata arrivi circa all'altezza dei pantaloni. Il secondo fattore influisce ancora di più, perché un nodo con più passaggi rispetto ad uno più semplice, "impegnerà" più parte della cravatta nel nodo, rendendola alla fine più corta.




Ci sono parecchi modi di annodare una cravatta: semplice, Pratt, piccolo, Onassis, all'italiana, doppio semplice, Windsor,mezzo Windsor, atlantico, papillon. Non sto a descriverli tutti perchè è complicato e chi è interessato può cercare nel web e troverà parecchie immagini che insegnano come fare.
La cravatta può essere confezionata con moltissimi tipo di stoffa:

  • Tinta unita: sono caratterizzate da un unico colore. Un esempio è la classica cravatta nera.
  • Righe: spesso definita impropriamente Regimental (il nome Regimental è in realtà appannaggio solo delle cravatte caratteristiche di uno specifico reggimento o club, convenzione diffusa soprattutto nel mondo anglosassone), è caratterizzata da un colore predominante e strisce oblique di colore diverso.
  • A puntini: In questo tipo, su un colore di base, sono applicati vari puntini.
  • Fantasia: Possono riportare disegni vari, come luoghi o oggetti famosi, a discrezione dello stilista.
  • Trendy: Possono riportare colori in genere fluorescenti, come l'"arancione Fantini".











Le Regimental a strisce che vanno dalla spalla sinistra al fianco destro possono essere portate con noncuranza ovunque, ma non in Inghilterra, dove sono ancora usate per sottolineare un’appartenenza. Un distintivo preso così sul serio che quando a New York Brooks Brothers decise di imitarle, per rispetto disegnò le strisce dalla spalla destra al fianco sinistro.




Ultimamente la cravatta è in grande ribasso, come moda. I giovani l'hanno decisamente scartata e perfino gli uffici più tradizionali hanno inaugurato il casual friday, per permettere agli impiegati di andare a lavorare senza mettersela.
In effetti la cravatta è piuttosto scomoda e non esiste una ragione pratica per portarla. Eppure nel corso dei secoli  è diventata il modo migliore per farsi un’idea di una persona quando la si incontra. Se è allentata sul collo, se è troppo corta, se il nodo è malfatto, se non c’entra nulla con il resto dell’abbigliamento - per tacere di quando è sporca - ci comunica una sensazione di disordine e di inaffidabilità, un avviso a essere diffidenti. Sono stati ovviamente gli inglesi a farne il capo più significativo di un uomo elegante.  





 Questo oggetto che sembra banale è in realtà una specie di firma nel vestire dell’uomo e definisce la personalità di chi la indossa. E’ quel banale ma importante accessorio che si armonizza persino con il colore e l’espressione degli occhi. Regola tutta la figura, può valorizzare un mediocre abito o rovinarne uno splendido. C’era un vecchio detto a Napoli, che affermava che si compravano gli abiti per le cravatte, e non le cravatte per l’abito. Si vendevano e si sono sempre vendute dove si vende l’abito o presso le sartorie in preciso abbinamento.
L'unica azienda che fa cravatte indipendentemente dall'abito è Marinella, di Napoli, chele confeziona su misura e che serve capi di stato e vip internazionali perchè la qualità del loro prodotto è la massima raggiungibile.




Per molti anni soleva utilizzare per una sola cravatta 90 cm di stoffa, quindi senza interni. Ora non credo che sia più sostenibile perché con lo stesso metraggio se ne fanno quattro
.
Certamente la cravatta non fa più parte del guardaroba dei giovani ed è un peccato. Molti di essi non sanno nemmeno fare il nodo, tanto è vero che per un certo periodo si era diffuso il modello con il nodo già fatto, da infilare con un elastico. Anche il nodo richiama alla memoria certe abitudini. La donna in gamba ad esempio ha sempre fatto il nodo al proprio uomo, anche se non è difficile eseguirlo.










A me la cravatta piace anche indossata da una donna



La mia cravatta preferita è una regimental, che ho regalato a mio marito tanti, tanti anni fa e che ancora non ha trovato rivali, per me.
Per i miei gusti, questa cravatta su camicia azzurra con giacca blu, pantaloni tasmania fumo di londra, scarpe church o mocassino testa di moro, sono il massimo dell'estetica nell'abbigliamento maschile.





notizie prese da :wikipedia,
 http://www.lastampa.it/2013/11/21/societa/lera-della-cravatta-finisce-dopo-anni-FPT3YfoOKDyszb13VYUGrN/pagina.html
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/12/03/moda-ode-alla-cravatta/799031/
http://www.nodi-di-cravatta.com/

1 commento:

  1. ..... mio marito adorava le cravatte regimental ..... righe righe .... e ancora righe !!!
    concordo con te ... vuoi mettere l'eleganza di un uomo con la cravatta ?

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