sabato 2 marzo 2013

Piccoli gioielli di famiglia: la Rotonda di S.Tomè

Il nostro Paese, si sa, ha un patrimonio artistico di valore inestimabile che tutto il mondo ci invidia, ma ciò che lo rende particolarmente apprezzabile non è solo la grandiosità e lo splendore dei grandi monumenti riconoscibili a prima vista. Accanto alle opere degli artisti più famosi  ci sono infatti, sparsi sul territorio, molto spesso nascosti ai più, veri e propri gioielli, tanto più preziosi in quanto custoditi ed amati da persone che li ritengono parte integrante della storia della loro comunità.
E' il caso della Rotonda di San Tomè.
 
 
 

 
 
 
A due passi da Bergamo, immerso nel verde della campagna, nel territorio di Almenno S.Bartolomeo, inconfondibile sullo sfondo delle colline orobiche, questo antichissimo edificio sacro, noto come Tempio di S.Tomè, o anche, per via della sua forma circolare, Rotonda di S.Tomè è molto caro al cuore dei bergamaschi.
Sorge sui resti  di un tempio pagano (forse più d'uno) e per lungo tempo le sue origini sono rimaste sconosciute.
Studi recenti sono riusciti però a datare l'edificio e a stabilirne la paternità stilistica : ad erigerlo furono i monaci bianchi costruttori, appartenenti alla Chiesa d'Irlanda, che si insediarono nel nord dell'Italia a partire da S.Colombano, ai tempi di Teodolinda, regina dei Longobardi.
 
 
 
 
 
Almenno stessa era corte regia longobarda e poco più sotto rispetto all'area in cui sorge S.Tomè, la strada della regina e il ponte della regina testimoniano con queste denominazioni popolari, come nell'immaginario collettivo, Teodolinda e la sua ricca corte siano rimasti sempre presenti.
 
 
 S.Tomè non è solo un capolavoro di arte medievale, ma è anche lo scrigno in cui due volte l'anno, condizioni meteorogiche permettendo, si perpetua il fenomeno della formazione di un sole virtuale all'interno dell'edificio, al tramonto degli equinozi.
Grazie ad un fenomeno di diffrazione ottenuto con il sapiente posizionamento di una monofora e di un piano litico, l'architetto di questa bellissima chiesa ha fatto in modo che per pochi minuti, prima del tramonto del sole, i raggi incidenti vadano a formare sul pavimento del tempio un disco solare nettissimo, che al calar del sole si alza fino a toccare l'altare, per scomparire nel momento del passaggio dell'astro celeste sotto la linea dell'orizzonte.
 
 
 
 
 Il gioco di luci ed ombre, che assume particolare rilevanza in momenti topici dell'anno, resta comunque uno degli elementi di maggior fascino di questa costruzione , così come la sua lunga storia ricca di misteri solo in parte svelati.

 
  

 
 

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